Recensione
Wasabi
10.0/10
Recensione di alex di gemini
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E' la storia di un commissario di polizia che nella vita pensa solo a tre cose: fare il suo lavoro con metodi sbrigativi e violenti, giocare a golf, ricordare la sua ex , donna giapponese che l'ha piantato vent'anni prima senza spiegazioni. Costretto a prendersi una vacanza forzata, parte immediatamente per il Giappone, dato che la sua ex è morta e gli ha lasciato... una figlia di quasi vent'anni. Sarà l'inizio di una rocambolesca avventura in cui dovrà fare squadra con la ragazza, dal carattere irascibile e arrogante e che odia a morte il padre che l'ha abbandonata. Ovviamente non conosce la vera identità del commissario. I loro nemici? Naturalmente la Yakuza ma... niente spoiler. Il tutto in novanta minuti pieni di divertimento Questa è é la trama del film, o meglio, una delle possibili. Wasabi, infatti può essere riassunto anche in un altro modo: esso é semplicemente la parodia del più famoso film di Jean Renò, il violentissimo Leon. Per chi avesse visto quel film non é possibile non pensare che Wasabi ne sia una perfetta parodia, effettuata, oltretutto in maniera a suo modo seriosa, senza minimamente adoperare lo stile con cui Mel Brooks ha parodiato "Guerre stellari" o "Robin Hood il principe de ladri". Ma vi é una terza chiave di lettura, ovvero dimostrare che Jean Renò non é un attore solo serio, ma sappia dedicarsi perfettamente al genere comico, anzi a quello più difficile, la parodia di sé stesso. Ottima la regia e il finale imprevedibile. Da incorniciare la riflessione molto seria della sua defunta ex: "Mi rendo conto di aver dato tutto, anche la mia felicità ( e la tua) per servire il mio paese e mi chiedo se ne sia valsa la pena. Non penso. Ti lascio quindi questi soldi (illeciti) come piccolo risarcimento per ciò che tu e nostra figlia avete perso"
Voto 10
Voto 10