Recensione
Natsume Yūjinchō
10.0/10
Oramai non scrivo quasi più recensioni, a meno che non senta davvero di dire qualcosa di "importante". Ed ecco qui che questo piccolo e adorabile anime mi fa tornare a scrivere. Ne sentivo parlare da tanto tempo, ma chissà per quale motivo l'ho sempre ignorato... fino a pochi giorni fa.
Saltando la trama (ahimè, son una frana nel descriverle), vorrei passare direttamente ad analizzare il personaggio principale, ovvero Natsume: la sua caratterizzazione è decisamente atipica e affascinante. Non ci troviamo di fronte a un ragazzo misterioso & ribelle, o impacciato & timido, oppure ancora bello & impossibile. Niente di tutto ciò (evviva, aggiungo!). Quello che adoro di Natsume è il suo essere così "umano" e vero: gentile e altruista ma al tempo stesso deciso, pauroso ma coraggioso quando serve, spesso taciturno ma giocherellone con i suoi amici, con un passato abbastanza tetro dal quale a volte ancora viene angosciato... insomma, un bellissimo ed equilibratissimo mix che non annoia mai, ma, anzi, fa solo venire voglia di scoprire di più! Direi che, tra i tanti-tantissimi anime (brutti e non) visti in quindici anni di passione, Natsume è una caratterizzazione che mai scorderò.
Ma passiamo ora all'anime in sé: la qualità dei disegni a volte lascia un po' a desiderare, ma ci si passa sopra. Le colonne sonore sono decisamente azzeccate e meravigliose, danno un senso di intimità e tranquillità che mi fa sentire "a casa" ogni volta che guardo un episodio (avete mai provato una sensazione simile, o son matta io?); il tutto è ancora più gradevole grazie alle svariate gag che si ripropongono spesso, ma non troppo.
Cosa succede in questa prima stagione? Fondamentalmente... niente di eclatante. Ma è ciò che lo rende bello! Natsume non è un anime di combattimento umani vs spiriti cattivi e via dicendo. Direi, invece, che la serie "Natsume Yuujinchou" è un po' un percorso interiore, dove si impara a conoscere il diverso, quello che a tratti fa paura, quello che a prima vista ci sembra sbagliato o strano, ma che poi invece si rivela più vicino a noi di quanto avessimo mai potuto immaginare. Natsume ci insegna a conoscere ed entrare in empatia con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.
Spero, con questa mia piccola recensione, di aver invogliato qualcuno ad entrare in questo delicato e affascinante mondo!
Saltando la trama (ahimè, son una frana nel descriverle), vorrei passare direttamente ad analizzare il personaggio principale, ovvero Natsume: la sua caratterizzazione è decisamente atipica e affascinante. Non ci troviamo di fronte a un ragazzo misterioso & ribelle, o impacciato & timido, oppure ancora bello & impossibile. Niente di tutto ciò (evviva, aggiungo!). Quello che adoro di Natsume è il suo essere così "umano" e vero: gentile e altruista ma al tempo stesso deciso, pauroso ma coraggioso quando serve, spesso taciturno ma giocherellone con i suoi amici, con un passato abbastanza tetro dal quale a volte ancora viene angosciato... insomma, un bellissimo ed equilibratissimo mix che non annoia mai, ma, anzi, fa solo venire voglia di scoprire di più! Direi che, tra i tanti-tantissimi anime (brutti e non) visti in quindici anni di passione, Natsume è una caratterizzazione che mai scorderò.
Ma passiamo ora all'anime in sé: la qualità dei disegni a volte lascia un po' a desiderare, ma ci si passa sopra. Le colonne sonore sono decisamente azzeccate e meravigliose, danno un senso di intimità e tranquillità che mi fa sentire "a casa" ogni volta che guardo un episodio (avete mai provato una sensazione simile, o son matta io?); il tutto è ancora più gradevole grazie alle svariate gag che si ripropongono spesso, ma non troppo.
Cosa succede in questa prima stagione? Fondamentalmente... niente di eclatante. Ma è ciò che lo rende bello! Natsume non è un anime di combattimento umani vs spiriti cattivi e via dicendo. Direi, invece, che la serie "Natsume Yuujinchou" è un po' un percorso interiore, dove si impara a conoscere il diverso, quello che a tratti fa paura, quello che a prima vista ci sembra sbagliato o strano, ma che poi invece si rivela più vicino a noi di quanto avessimo mai potuto immaginare. Natsume ci insegna a conoscere ed entrare in empatia con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.
Spero, con questa mia piccola recensione, di aver invogliato qualcuno ad entrare in questo delicato e affascinante mondo!