Recensione
Tsuritama
9.0/10
Recensione di Ioria di Leo
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"Tsuritama" è un anime stravagante, in grado di catturare lo spettatore e di trascinarlo nelle bizzarra avventura insieme ai protagonisti. Al tempo stesso però mostra un equilibrio ben misurato tra buoni sentimenti e peso emotivo.
La storia è ambientata in una città a sud di Tokyo, più precisamente sulla pittoresca isola di Enoshima, dove si assisterà alle vicende di quattro ragazzi (e una papera): Yuki, Haru, Natsuki, Akira (e Tapioca, che è appunto la papera).
Yuki (che tradotto significa inverno) è uno studente delle superiori che fatica a relazionarsi con le persone, infatti prova un profondo senso di panico quando gli altri lo fissano, a tal punto da venir sommerso come da un mare che non gli permette né di dire alcuna parola né di reagire. Haru (che tradotto significa primavera) appare come un ragazzo normale, anche se ben presto ci si accorgerà che normale non lo è proprio, dato che afferma di essere un alieno pesce e poiché cammina liberamente con una boccia per pesci sulla testa. Natsuki (nastu tradotto significa estate), coetaneo di Yuki, è un vero e proprio genio nel campo della pesca e sarà colui che insegnerà agli altri l'arte della pesca. Spesso e soprattutto all'inizio è riservato e ha un carattere duro per via di problemi familiari. Akira (aki tradotto significa autunno) è un indiano cresciuto senza amici, poiché sostiene che l'amicizia non sia necessaria; è un ufficiale della DUCK ed è sempre accompagnato dalla sua fedele papera di nome Tapioca. Ognuno di questi personaggi ha un problema che affronta da solo, ma che non riesce a superare finché non accetta l'aiuto degli amici.
Lo so, tutto questo inizialmente potrà sembrare non avere un senso, ma posso assicurare che vale la pena vederlo fino alla fine. La trama, per quanto semplice e bizzarra possa sembrare, è in realtà costituita da un perfetto mix di sentimenti ed emozioni che si amalgamano dolcemente in un unico hobby: la pesca.
Per me, la parte più bella di questo anime è stata vedere come ciascuno di essi sia riuscito a cambiare drammaticamente dall'inizio della serie fino alla fine, specialmente mi ha colpito come lo sviluppo di un singolo riesca a stimolare la maturità in un altro e così via. Infatti, è proprio attraverso la pesca che si è testimoni della loro crescita interiore, dunque, si potrebbe definire quest'hobby solamente come il background di "Tsuritama".
L'amicizia è sicuramente il tema centrale dell'opera ed è divertente vedere come personaggi così diversi e strani possano alla fine forgiare un gruppo così solido, capace di far fronte a minacce veramente imprevedibili ed extraterrestri (piccolo spoiler!) a cui si assiste in questi dodici ricchi episodi. Non c'è dubbio che alla fine dell'ultimo episodio vi troverete veramente investiti dai personaggi. Questo è per buona parte dovuto alla straordinaria vivacità e freschezza dei colori, che a mio avviso rendono la visione più gradevole. Anche l'utilizzo delle musiche è veramente ben pensato: l'opening è carina e orecchiabile, mentre la colonna sonora non è mai fuori luogo e non risulta ripetitiva.
In conclusione, "Tsuritama" è un anime piacevole da guardare. Lo consiglio a chi fosse alla ricerca di qualcosa di visivamente piacevole e vivace, con una trama semplice ma stravagante, con personaggi strani, curiosi e ben delineati o, più semplicemente, a chiunque volesse una serie breve, poco impegnativa ma ricca e originale.
La storia è ambientata in una città a sud di Tokyo, più precisamente sulla pittoresca isola di Enoshima, dove si assisterà alle vicende di quattro ragazzi (e una papera): Yuki, Haru, Natsuki, Akira (e Tapioca, che è appunto la papera).
Yuki (che tradotto significa inverno) è uno studente delle superiori che fatica a relazionarsi con le persone, infatti prova un profondo senso di panico quando gli altri lo fissano, a tal punto da venir sommerso come da un mare che non gli permette né di dire alcuna parola né di reagire. Haru (che tradotto significa primavera) appare come un ragazzo normale, anche se ben presto ci si accorgerà che normale non lo è proprio, dato che afferma di essere un alieno pesce e poiché cammina liberamente con una boccia per pesci sulla testa. Natsuki (nastu tradotto significa estate), coetaneo di Yuki, è un vero e proprio genio nel campo della pesca e sarà colui che insegnerà agli altri l'arte della pesca. Spesso e soprattutto all'inizio è riservato e ha un carattere duro per via di problemi familiari. Akira (aki tradotto significa autunno) è un indiano cresciuto senza amici, poiché sostiene che l'amicizia non sia necessaria; è un ufficiale della DUCK ed è sempre accompagnato dalla sua fedele papera di nome Tapioca. Ognuno di questi personaggi ha un problema che affronta da solo, ma che non riesce a superare finché non accetta l'aiuto degli amici.
Lo so, tutto questo inizialmente potrà sembrare non avere un senso, ma posso assicurare che vale la pena vederlo fino alla fine. La trama, per quanto semplice e bizzarra possa sembrare, è in realtà costituita da un perfetto mix di sentimenti ed emozioni che si amalgamano dolcemente in un unico hobby: la pesca.
Per me, la parte più bella di questo anime è stata vedere come ciascuno di essi sia riuscito a cambiare drammaticamente dall'inizio della serie fino alla fine, specialmente mi ha colpito come lo sviluppo di un singolo riesca a stimolare la maturità in un altro e così via. Infatti, è proprio attraverso la pesca che si è testimoni della loro crescita interiore, dunque, si potrebbe definire quest'hobby solamente come il background di "Tsuritama".
L'amicizia è sicuramente il tema centrale dell'opera ed è divertente vedere come personaggi così diversi e strani possano alla fine forgiare un gruppo così solido, capace di far fronte a minacce veramente imprevedibili ed extraterrestri (piccolo spoiler!) a cui si assiste in questi dodici ricchi episodi. Non c'è dubbio che alla fine dell'ultimo episodio vi troverete veramente investiti dai personaggi. Questo è per buona parte dovuto alla straordinaria vivacità e freschezza dei colori, che a mio avviso rendono la visione più gradevole. Anche l'utilizzo delle musiche è veramente ben pensato: l'opening è carina e orecchiabile, mentre la colonna sonora non è mai fuori luogo e non risulta ripetitiva.
In conclusione, "Tsuritama" è un anime piacevole da guardare. Lo consiglio a chi fosse alla ricerca di qualcosa di visivamente piacevole e vivace, con una trama semplice ma stravagante, con personaggi strani, curiosi e ben delineati o, più semplicemente, a chiunque volesse una serie breve, poco impegnativa ma ricca e originale.