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"Gatta Cenerentola" è una fiaba. Una favola nera moderna ispirata ad una storia del "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile. La storia è ambientata in una Napoli futuristica e decadente. Un imprenditore, Basile, vuole riscattare la zona del porto di Napoli con un'opera di alta ingegneria: la nave Megaride, un enorme imbarcazione dotata di un sistema all'avanguardia di telecamere in grado di registrare persone e animali e riproporli, anche a distanza di anni, sotto forma di ologrammi in grado di riprodurre comportamenti e avvenimenti delle creature registrate. Basile ha una figlia piccola, Mia, e si sta per risposare con la bella Angelica. Il giorno delle nozze però l'imprenditore viene ucciso e purtroppo il progetto si ferma a metà. La sua seconda moglie avrà la tutela della figlia e prenderà in gestione la nave trasformandola in un locale che pian piano porterà al degrado dell'intera zona portuale, degrado alimentato anche dal criminale Salvatore Lo Giusto, detto "O' re". Mia non parla più dal giorno della morte del padre e vive all'ombra della matrigna e delle sorellastre. Non lo sa, ma non è sola, una delle guardie del corpo del padre, l'agente Primo Gemito, vuole far luce sulla vicenda e cerca un modo per incastrare i criminali che hanno distrutto tutto il progetto di Basile.
Questa, per sommi capi, la trama del racconto che si sviluppa negli 86 minuti del film. Un film d'animazione italiano, animato con tutti i limiti dei mezzi a disposizione. Un'animazione che mostra questi limiti, non li nasconde, ma li sfrutta al meglio. I personaggi hanno un'espressività incredibile (grazie anche ad un doppiaggio molto ispirato), il cel-shading è ben dosato e si amalgama benissimo con la fotografia e gli sfondi. La "protagonista silenziosa" poi in questo film non è solo Mia, la gatta Cenerentola, ma è anche la città stessa di Napoli. Napoli con il porto, con il degrado, con la criminalità, ma anche Napoli con la passione, la musica e la voglia di riscatto. Già, la musica. In questo film ci saranno svariate canzoni partenopee, anche di autori emergenti e non. Alcuni come i Foja o Francesco Forni e Ilaria Graziano vi rapiranno con le note di "Dove siamo" e "A chi appartieni". Seriamente, si tratta di una Ost incredibile e dannatamente coinvolgente.
Sono inoltre rimasta colpita dalla caratterizzazione dei personaggi, anche quelli secondari. Tutti estremamente coerenti, tutti estremamente umani. Angelica, la matrigna, è meravigliosa. Umana e terribile come pochi; poi c'è lui. O' Re! Non ve lo descrivo. Va visto!
Non posso che consigliarvi di vedere questo film con tutto il cuore.
L'animazione italiana ci ha regalato una perla. Guardiamola!
I difetti ci sono, ma sono ben poca cosa davanti alla bellezza oggettiva di questo film.

P.S.: All'inizio del film viene proposto un corto d'animazione.
Io ci ho visto un sacco di "ispirazione Miyazakiana", poi mi direte.