Recensione
Your Name.
10.0/10
Shinkai ha chiuso il cerchio inaugurato da “Byosuku 5cm”, e in “Your Name.” ha elevato a vette epiche rare il concetto di filo rosso del destino. Basterebbe questo collegamento tra, a mio parere, due capolavori dell’animazione nipponica, per giustificare il massimo dei voti per l’ultima opera del maestro. Ciò nondimeno, a stanare gli ultimi brandelli di scetticismo e a renderci consapevoli di essere dinanzi a una pietra miliare del futuro dell’animazione, vi è l’ulteriore miglioramento di quella cura maniacale dei dettagli a cui ci ha abituati il maestro attraverso la sua arte grafica.
Se in “Byosuku 5cm” l’atmosfera vaga del finale mixato nella sequenza di immagini scandite dalla soundtrack ‘One More Time’ comunicava l’idea della spettacolare incompiutezza del racconto, in “Your Name.” la conclusione, che ricalca il susseguirsi di immagini, scenari e musica del predecessore, diventa pura commozione per il bello. Se in “Byosuku 5cm” città, mare, montagna e vita reale in Giappone sono protagonisti del racconto insieme e, a volte, nonostante i personaggi, in “Your Name.” città, montagna e lago sono gli scenari di un fantasy moderno, metafora della continua ricerca di un’anima gemella e del trovarsi/ritrovarsi più volte tra i milioni di volti.
In entrambe le piece è comunque il cielo ad essere protagonista. Alcova di bellezza notturna e tramonti mozzafiato, che siano il luogo naturale dove sfreccia una cometa o il giardino in cui lanciare un elemento artificiale come un razzo, nei cieli di Shinkai è racchiuso il concept della sua animazione. Perfetti dal punto di vista stilistico, evocativi di concetti al di là del racconto, guardare i cieli tratteggiati in “Your Name.” evoca una miniera di sensazioni quasi mistiche. In un simile contesto quasi non c’è bisogno di tratteggiare in profondità i caratteri dei personaggi dell’opera. Sono perfettamente incarnati in quella missione che, elevando ulteriormente il concetto, si può definire destino filmico da compiere. Pienamente riuscito, inoltre, il character design: morbidi e affascinanti i disegni femminili, spigolosi e dinamici quelli maschili.
Shinkai ha pensato, disegnato e diretto un’opera eccellente, un prodotto non solo per gli addetti ai lavori o per i fan del genere, ma usufruibile e apprezzabile da tutti. Un’ulteriore conferma dell’immenso talento dell’artista e un pesante atto d’accusa contro l’incredibile e incomprensibile decisione dell’Academy di non considerarlo almeno per la candidatura all’Oscar.
Se in “Byosuku 5cm” l’atmosfera vaga del finale mixato nella sequenza di immagini scandite dalla soundtrack ‘One More Time’ comunicava l’idea della spettacolare incompiutezza del racconto, in “Your Name.” la conclusione, che ricalca il susseguirsi di immagini, scenari e musica del predecessore, diventa pura commozione per il bello. Se in “Byosuku 5cm” città, mare, montagna e vita reale in Giappone sono protagonisti del racconto insieme e, a volte, nonostante i personaggi, in “Your Name.” città, montagna e lago sono gli scenari di un fantasy moderno, metafora della continua ricerca di un’anima gemella e del trovarsi/ritrovarsi più volte tra i milioni di volti.
In entrambe le piece è comunque il cielo ad essere protagonista. Alcova di bellezza notturna e tramonti mozzafiato, che siano il luogo naturale dove sfreccia una cometa o il giardino in cui lanciare un elemento artificiale come un razzo, nei cieli di Shinkai è racchiuso il concept della sua animazione. Perfetti dal punto di vista stilistico, evocativi di concetti al di là del racconto, guardare i cieli tratteggiati in “Your Name.” evoca una miniera di sensazioni quasi mistiche. In un simile contesto quasi non c’è bisogno di tratteggiare in profondità i caratteri dei personaggi dell’opera. Sono perfettamente incarnati in quella missione che, elevando ulteriormente il concetto, si può definire destino filmico da compiere. Pienamente riuscito, inoltre, il character design: morbidi e affascinanti i disegni femminili, spigolosi e dinamici quelli maschili.
Shinkai ha pensato, disegnato e diretto un’opera eccellente, un prodotto non solo per gli addetti ai lavori o per i fan del genere, ma usufruibile e apprezzabile da tutti. Un’ulteriore conferma dell’immenso talento dell’artista e un pesante atto d’accusa contro l’incredibile e incomprensibile decisione dell’Academy di non considerarlo almeno per la candidatura all’Oscar.