Recensione
Deadman Wonderland
7.0/10
"Deadman Wonderland" è una serie del 2011 che consta di dodici esigui episodi prodotti dallo studio Manglobe che, a suo tempo, ha prodotto serie come "Samurai Champloo", "Ergo Proxy" e "Gangsta" (quest'ultimo è stato rilasciato prima della sua chiusura.)
Il Giappone fu colpito da un terribile terremoto che distrusse l'intera città di Tokyo causando numerosissime vittime. A distanza di dieci anni, Ganta Igarashi, uno dei sopravvissuti alla strage, è uno studente delle medie che passa la sua vita spensieratamente quando uno sconosciuto, rinominato poi Uomo Rosso, si presenta fuori la finestra fluttuando e massacra l'intera classe lasciando in vita solo Ganta a cui invece conficca un cristallo rosso nel petto. Il ragazzo, non si sa assolutamente su quali basi, viene accusato dell'accaduto e, grazie ad un processo frettoloso, viene condannato a passare il resto della sua vita nel carcere "Deadman Wonderland", un penitenziario privato con prigionieri folli e gare clandestine in cui questi dovranno mettere in gioco la loro vita e, in caso di sconfitta, dovranno pagare un caro prezzo.
La trama, originale e decisamente splatter, risulta essere parecchio interessante, ma si sviluppa poco a causa dell'esiguo numero di episodi che rappresenta forse l'unico problema della serie. Tuttavia, ritengo che non si possa penalizzare una serie che, nel complesso, se la cava piuttosto bene, ma presenta un finale poco esaustivo. Insomma, la seconda stagione qui ci stava, soprattutto dopo questo finale, ma se l'intera serie meritasse una votazione pari o superiore al sette e, in seguito alla visione del finale, avessi modificato il mio voto in un tre, non sarei stata coerente e avrei buttato nel cestino i precedenti undici episodi.
Per quanto riguarda i personaggi, quello più sbagliato in assoluto è sicuramente Ganta Igarashi. Un protagonista che non ha una crescita personale/caratteriale non è un buon protagonista. Se all'inizio aveva la scusante che tutto era nuovo per lui e non capiva alla perfezione la situazione in cui si era cacciato, col tempo perde anche quel minimo di comprensione mostrandosi privo di qualsivoglia intelletto, d'interesse per la ricerca della verità dietro la strage dei suoi compagni e nei confronti di questo suo nuovo potere acquisito, ma, soprattutto, è perennemente debole. A prova di ciò, le diverse scene in cui Ganta viene salvato ripetutamente da Shiro oppure da Kiyomasa Senji, le scene in cui il ragazzo le prende di santa ragione e, inspiegabilmente, riesce a ribaltare la situazione a suo vantaggio o, se non ci riesce, invoca l'aiuto di qualcuno e anche di qualche santo. Che protagonista insignificante, chiunque al suo fianco sembrerebbe meglio, persino un bidone della spazzatura.
Shiro è un personaggio piuttosto folle, ma non so ancora se questi suoi cambi di personalità "improvvisi" mi piacciano o meno. In modalità normale, è anche piuttosto divertente mentre la seconda modalità andava sicuramente approfondita di più. Quindi non mi esprimo.
Il mio preferito dei Deadmen è sicuramente Kiyomasa Senji che è figo, bello, affascinante e anche molto forte. Intanto però la domanda perenne resta lì: come può esser stato battuto da quel moccioso? Non si concepisce! Inoltre la scena della penitenza è stato parecchio straziante per quel che mi riguarda. Questo personaggio è promosso a pieni voti!
Altro personaggio degno di nota è sicuramente la Makina che compare poco nei dodici episodi, ma che, secondo me, ha un ruolo più incisivo nel manga e avrei sperato di vedere qualcosina in più.
Infine, i restanti personaggi sono stati abbastanza caratterizzati, alcuni grazie ad un linguaggio più che colorito, e non li ho affatto disdegnati, anche se il personaggio di Toto Sakigami è apparso per troppo poco tempo e pertanto non so definirlo.
Il finale conclude ciò che è cominciato con l'episodio sette e, anche se alcune cose non mi son andate giù per come si sono concluse, credo di averlo comunque apprezzato almeno un po'.
Per le questioni irrisolte invece non mi soffermo... avrei preferito un finale senza lacune, ma probabilmente pensavano di produrre una seconda stagione che, purtroppo per noi, non c'è.
Nulla da dire sul comparto grafico, le ambientazioni sono discrete mentre il chara design non ha particolarmente brillato in alcuni episodi. In generale, si mantiene sulla sufficienza.
La peculiarità della serie sta sicuramente nella opening della serie, davvero strepitosa, meravigliosa, è impossibile saltarla. La ending è molto carina e allegra, ma non sembra essere molto azzeccata per una serie del genere.
Voto: 7
Il Giappone fu colpito da un terribile terremoto che distrusse l'intera città di Tokyo causando numerosissime vittime. A distanza di dieci anni, Ganta Igarashi, uno dei sopravvissuti alla strage, è uno studente delle medie che passa la sua vita spensieratamente quando uno sconosciuto, rinominato poi Uomo Rosso, si presenta fuori la finestra fluttuando e massacra l'intera classe lasciando in vita solo Ganta a cui invece conficca un cristallo rosso nel petto. Il ragazzo, non si sa assolutamente su quali basi, viene accusato dell'accaduto e, grazie ad un processo frettoloso, viene condannato a passare il resto della sua vita nel carcere "Deadman Wonderland", un penitenziario privato con prigionieri folli e gare clandestine in cui questi dovranno mettere in gioco la loro vita e, in caso di sconfitta, dovranno pagare un caro prezzo.
La trama, originale e decisamente splatter, risulta essere parecchio interessante, ma si sviluppa poco a causa dell'esiguo numero di episodi che rappresenta forse l'unico problema della serie. Tuttavia, ritengo che non si possa penalizzare una serie che, nel complesso, se la cava piuttosto bene, ma presenta un finale poco esaustivo. Insomma, la seconda stagione qui ci stava, soprattutto dopo questo finale, ma se l'intera serie meritasse una votazione pari o superiore al sette e, in seguito alla visione del finale, avessi modificato il mio voto in un tre, non sarei stata coerente e avrei buttato nel cestino i precedenti undici episodi.
Per quanto riguarda i personaggi, quello più sbagliato in assoluto è sicuramente Ganta Igarashi. Un protagonista che non ha una crescita personale/caratteriale non è un buon protagonista. Se all'inizio aveva la scusante che tutto era nuovo per lui e non capiva alla perfezione la situazione in cui si era cacciato, col tempo perde anche quel minimo di comprensione mostrandosi privo di qualsivoglia intelletto, d'interesse per la ricerca della verità dietro la strage dei suoi compagni e nei confronti di questo suo nuovo potere acquisito, ma, soprattutto, è perennemente debole. A prova di ciò, le diverse scene in cui Ganta viene salvato ripetutamente da Shiro oppure da Kiyomasa Senji, le scene in cui il ragazzo le prende di santa ragione e, inspiegabilmente, riesce a ribaltare la situazione a suo vantaggio o, se non ci riesce, invoca l'aiuto di qualcuno e anche di qualche santo. Che protagonista insignificante, chiunque al suo fianco sembrerebbe meglio, persino un bidone della spazzatura.
Shiro è un personaggio piuttosto folle, ma non so ancora se questi suoi cambi di personalità "improvvisi" mi piacciano o meno. In modalità normale, è anche piuttosto divertente mentre la seconda modalità andava sicuramente approfondita di più. Quindi non mi esprimo.
Il mio preferito dei Deadmen è sicuramente Kiyomasa Senji che è figo, bello, affascinante e anche molto forte. Intanto però la domanda perenne resta lì: come può esser stato battuto da quel moccioso? Non si concepisce! Inoltre la scena della penitenza è stato parecchio straziante per quel che mi riguarda. Questo personaggio è promosso a pieni voti!
Altro personaggio degno di nota è sicuramente la Makina che compare poco nei dodici episodi, ma che, secondo me, ha un ruolo più incisivo nel manga e avrei sperato di vedere qualcosina in più.
Infine, i restanti personaggi sono stati abbastanza caratterizzati, alcuni grazie ad un linguaggio più che colorito, e non li ho affatto disdegnati, anche se il personaggio di Toto Sakigami è apparso per troppo poco tempo e pertanto non so definirlo.
Il finale conclude ciò che è cominciato con l'episodio sette e, anche se alcune cose non mi son andate giù per come si sono concluse, credo di averlo comunque apprezzato almeno un po'.
Per le questioni irrisolte invece non mi soffermo... avrei preferito un finale senza lacune, ma probabilmente pensavano di produrre una seconda stagione che, purtroppo per noi, non c'è.
Nulla da dire sul comparto grafico, le ambientazioni sono discrete mentre il chara design non ha particolarmente brillato in alcuni episodi. In generale, si mantiene sulla sufficienza.
La peculiarità della serie sta sicuramente nella opening della serie, davvero strepitosa, meravigliosa, è impossibile saltarla. La ending è molto carina e allegra, ma non sembra essere molto azzeccata per una serie del genere.
Voto: 7