Recensione
"L'anime del 2017 per i giapponesi"... ammetto che le mie aspettative erano alte, speravo in un vero e proprio capolavoro, tuttaviah mi sono ritrovato a guardare qualcosa che oserei definire “in bilico fra la monotonia e la genialità”. È un’opera sulla quale bisogna soffermarsi a riflettere prima di poter esprimere un vero e proprio parere a riguardo, poiché a primo impatto la visione degli episodi pare essere un mero strumento per conciliare il sonno, ma, d’altro canto, un’analisi più approfondita rivela retroscena che possono sfuggire: il percorso che compie la nostra “Gemma” è una metafora stessa del cambiamento, della crescita e della consapevolezza di sé. Si potrebbe considerare un paragone più filosofico con la stessa società moderna ma sarebbe osare troppo...
Questa è un’opera con aspetti sia negativi, come la trama “troppo lenta”, i personaggi stereotipati e le battute trite e ritrite, ma anche positivi come il comparto tecnico e il messaggio di fondo che la Phos ha voluto lasciarci.
In conclusione direi che una seconda stagione è d’obbligo, da guardare anche soltanto per dar piacere ai propri occhi.
P.S. Se fosse uscita mentre frequentavo ancora il liceo, ammetto che avrei studiato scienze della terra con più voglia.
Questa è un’opera con aspetti sia negativi, come la trama “troppo lenta”, i personaggi stereotipati e le battute trite e ritrite, ma anche positivi come il comparto tecnico e il messaggio di fondo che la Phos ha voluto lasciarci.
In conclusione direi che una seconda stagione è d’obbligo, da guardare anche soltanto per dar piacere ai propri occhi.
P.S. Se fosse uscita mentre frequentavo ancora il liceo, ammetto che avrei studiato scienze della terra con più voglia.