Recensione
Just Because!
4.5/10
Siamo in inverno, e la vita di un gruppo di liceali prossimi al diploma viene sconvolta dall'arrivo di un nuovo (per alcuni vecchio) compagno di scuola. Ci ritroviamo così catapultati dentro le loro vite, e ci vengono mostrate le loro aspettative dopo il liceo, i loro sogni e i loro amori.
Il ritmo narrativo è abbastanza lento e per buona parte dell'opera è un tratto piacevole e non un difetto, ma verso gli ultimi episodi diventa snervante, e adesso cerco di spiegarvi il perché. Un ritmo narrativo lento ci permette di approfondire gli aspetti di ogni personaggio e ci mostra la sua progressiva maturazione, quindi, anche se le vicende si susseguono lentamente, abbiamo un focus sul personaggio che non ci fa avvertire negativamente il fatto che non stia accadendo niente di concreto nella trama. Tutto questo fino a un certo punto funziona, ma il meccanismo si rompe quando non c'è più niente da dire sui personaggi (e non c'è molto da dire, sono quasi tutti apatici), e quindi dovrebbero essere i fatti a iniziare a parlare; peccato che i fatti non si facciano vedere, anzi i protagonisti diventano ripetitivi nelle loro azioni (devo studiare per gli esami, devo studiare per gli esami, devo studiare per gli esami...), non progrediscono né loro né la trama, e questo, a mio avviso, è frustrante per lo spettatore. Non posso dire troppo, perché rischierei di fare spoiler; per com'era partito mi stava piacendo, lo sviluppo non era male, peccato che sul finale sia successo il patatrac che ha fatto crollare quel che di buono era stato fatto prima.
L'aspetto dell'incomunicabilità tra i personaggi poteva essere gestito più oculatamente, perché, per come è stato fatto, fa passare la maggior parte di loro come dei cretini, al punto da renderli odiosi, i due protagonisti in primis. Mi dispiace perché, ripeto, visto l'inizio avevo riposto buone speranze, peccato.
Il livello tecnico è senza infamia e senza lode. È stato difficile dare un voto, ho cercato di fare più o meno una media; il finale mi ha fatto uscire dai gangheri e ha trascinato giù il voto.
Il ritmo narrativo è abbastanza lento e per buona parte dell'opera è un tratto piacevole e non un difetto, ma verso gli ultimi episodi diventa snervante, e adesso cerco di spiegarvi il perché. Un ritmo narrativo lento ci permette di approfondire gli aspetti di ogni personaggio e ci mostra la sua progressiva maturazione, quindi, anche se le vicende si susseguono lentamente, abbiamo un focus sul personaggio che non ci fa avvertire negativamente il fatto che non stia accadendo niente di concreto nella trama. Tutto questo fino a un certo punto funziona, ma il meccanismo si rompe quando non c'è più niente da dire sui personaggi (e non c'è molto da dire, sono quasi tutti apatici), e quindi dovrebbero essere i fatti a iniziare a parlare; peccato che i fatti non si facciano vedere, anzi i protagonisti diventano ripetitivi nelle loro azioni (devo studiare per gli esami, devo studiare per gli esami, devo studiare per gli esami...), non progrediscono né loro né la trama, e questo, a mio avviso, è frustrante per lo spettatore. Non posso dire troppo, perché rischierei di fare spoiler; per com'era partito mi stava piacendo, lo sviluppo non era male, peccato che sul finale sia successo il patatrac che ha fatto crollare quel che di buono era stato fatto prima.
L'aspetto dell'incomunicabilità tra i personaggi poteva essere gestito più oculatamente, perché, per come è stato fatto, fa passare la maggior parte di loro come dei cretini, al punto da renderli odiosi, i due protagonisti in primis. Mi dispiace perché, ripeto, visto l'inizio avevo riposto buone speranze, peccato.
Il livello tecnico è senza infamia e senza lode. È stato difficile dare un voto, ho cercato di fare più o meno una media; il finale mi ha fatto uscire dai gangheri e ha trascinato giù il voto.