Recensione
Chrono Crusade
5.0/10
Per me è difficile dare un giudizio complessivo sul manga di "Chrono Crusade", poiché mi tocca valutare in modo molto diverso l'aspetto narrativo, quello visivo e quello dell'ambientazione storica.
La trama è molto avvincente e i personaggi sono abbastanza ben caratterizzati: è impossibile non affezionarsi alla giovane suora Rosette, al demone Chrono e all'orfanella Azmaria dalla voce d'angelo. In particolare, il rapporto tra Rosette e Chrono viene approfondito a mano a mano che si prosegue con la storia. Sono personaggi più "piatti" i "villain".
Dal punto di vista visivo, i disegni sono molto accurati, il tratto mostra una buona dinamicità nelle scene di combattimento senza sacrificare molto alla resa dei dettagli e molti personaggi hanno un aspetto decisamente "kawaii".
L'aspetto più deludente è quello relativo all'ambientazione storica e sociale. I messaggi promozionali del manga e dell'anime strombazzano la dicitura "The Roaring Twenties"; tuttavia, di specifico di quell'epoca c'è ben poco, forse solo l'automobile usata da Rosette e Chrono per i loro spostamenti.
Gli autori giapponesi di manga e anime che toccano argomenti legati al cristianesimo nelle loro opere commettono facilmente dei travisamenti o, nel migliore dei casi, delle inesattezze, a riconferma che al di là di essersi fatto conoscere in modo superficiale e limitato agli aspetti più esteriori, il cristianesimo è rimasto sostanzialmente estraneo alla società del Sol Levante. Per quanto l'Ordine della Maddalena, di cui fa parte Rosette, sia "sui generis", ci sono rappresentazioni quanto meno strampalate, come il refettorio del convento che sembra una mensa aziendale di oggigiorno, o il sacerdote padre Remington che, essendo protestante come viene detto nel quinto volumetto, in quegli anni in cui il concetto di ecumenismo era ancora ben al di là da venire non poteva certo collaborare con un'istituzione cattolica. Anche la Maddalena, la santa tutelare dell'ordine, non ha nulla del personaggio evangelico, neanche in un'eventuale rilettura eterodossa come quella data da Dan Brown ne "Il codice Da Vinci". Del resto il demone Chrono assomiglia molto più a un "kami" in senso shintoista che a un demonio della tradizione giudaico-cristiana. Il mio giudizio è quindi condizionato dalla presenza di questi aspetti contrastanti.
La trama è molto avvincente e i personaggi sono abbastanza ben caratterizzati: è impossibile non affezionarsi alla giovane suora Rosette, al demone Chrono e all'orfanella Azmaria dalla voce d'angelo. In particolare, il rapporto tra Rosette e Chrono viene approfondito a mano a mano che si prosegue con la storia. Sono personaggi più "piatti" i "villain".
Dal punto di vista visivo, i disegni sono molto accurati, il tratto mostra una buona dinamicità nelle scene di combattimento senza sacrificare molto alla resa dei dettagli e molti personaggi hanno un aspetto decisamente "kawaii".
L'aspetto più deludente è quello relativo all'ambientazione storica e sociale. I messaggi promozionali del manga e dell'anime strombazzano la dicitura "The Roaring Twenties"; tuttavia, di specifico di quell'epoca c'è ben poco, forse solo l'automobile usata da Rosette e Chrono per i loro spostamenti.
Gli autori giapponesi di manga e anime che toccano argomenti legati al cristianesimo nelle loro opere commettono facilmente dei travisamenti o, nel migliore dei casi, delle inesattezze, a riconferma che al di là di essersi fatto conoscere in modo superficiale e limitato agli aspetti più esteriori, il cristianesimo è rimasto sostanzialmente estraneo alla società del Sol Levante. Per quanto l'Ordine della Maddalena, di cui fa parte Rosette, sia "sui generis", ci sono rappresentazioni quanto meno strampalate, come il refettorio del convento che sembra una mensa aziendale di oggigiorno, o il sacerdote padre Remington che, essendo protestante come viene detto nel quinto volumetto, in quegli anni in cui il concetto di ecumenismo era ancora ben al di là da venire non poteva certo collaborare con un'istituzione cattolica. Anche la Maddalena, la santa tutelare dell'ordine, non ha nulla del personaggio evangelico, neanche in un'eventuale rilettura eterodossa come quella data da Dan Brown ne "Il codice Da Vinci". Del resto il demone Chrono assomiglia molto più a un "kami" in senso shintoista che a un demonio della tradizione giudaico-cristiana. Il mio giudizio è quindi condizionato dalla presenza di questi aspetti contrastanti.