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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Ho visto quest'anime nel giro di tre giorni, complice una storia appassionante e dei pomeriggi estivi di totale nullafacenza. La scelta era ricaduta un po' a caso, lo ammetto. Era tra i titoli consigliati di Netflix, e sono stata attirata principalmente dai disegni. Tuttavia, per quanto non possa dire di non aver gradito la visione, devo dare a "Shigatsu wa Kimi no Uso" un voto più basso di quello che mi sarei aspettata.

Senza dilungarmi sulla trama, arrivo subito al problema: il finale e il dramma a tutti i costi. Si capisce praticamente subito che Kaori sta male (al primo svenimento ti si accende immediatamente un campanello d'allarme, ormai questi colpi di scena non lo sono per niente), quindi si continua a guardare l'anime ben consci della botta di allegria finale. Questo mi sta pure bene, ma la cosa è stata gestita malissimo. Prima di tutto noi non sapremo mai che tipo di malattia ha la ragazza, e io in primis più volte ho pensato che magari non fosse qualcosa di mortale, ma solo che la rendesse immobile in un letto (notiamo che non riesce più a camminare e a suonare). Inoltre tutta la storia dell'operazione alla fine è solo stupida: a che pro dare la speranza allo spettatore, per farla morire sotto i ferri? Era davvero utile questa cosa ai fini della trama? Sì, ok, lei è stata ispirata da Kousei e quindi ora non ha più paura, ma proprio la sua morte rende il tutto a livello narrativo inutile e cattivo. Un finale con Kaori viva, magari sulla sedia a rotelle, perché non sia mai che esista l'happy ending, sarebbe stato molto più soddisfacente per il percorso che hanno compiuto i personaggi.
Un'altra cosa che non mi è piaciuta del finale è che ha riguardato, appunto, solo la morte della ragazza. Molti si sono lamentati dei "filler" in cui Kousei dà lezioni a Nagi, ma a me sono piaciuti. Non riuscivo a considerare Kaori un personaggio della storia, ma più un mezzo grazie alla quale il protagonista si è riappropriato della sua vita, e mostrarci scene in cui effettivamente riesce a suonare serenamente e approcciarsi ad altri musicisti è il tipo di maturazione che volevo vedere. Quando poi nel finale tutto questo è stato messo in secondo piano, ci sono rimasta malissimo. Volevo sapere se Kousei fosse entrato nella scuola dei suoi sogni, cosa avrebbero fatto i suoi due rivali pianisti, i progetti di Watari e Tsubaki, e questo non perché sono insensibile verso Kaori, ma semplicemente perché l'anime riguardava la vita di questi ragazzi e il loro futuro.

Per il resto ho apprezzato quasi tutto. Le musiche e i disegni sono molto belli, la storia appassionante (è praticamente uno spokon musicale) e le vicende abbastanza realistiche (se tralasciamo gli eccessivamente complicati pensieri dei personaggi). Avrei dato almeno un 8 all'anime, ma il finale mi ha davvero delusa.