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7.5/10
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Con “Wolf Children” Mamoru Hosoda vuole raccontarci la storia di una madre in difficoltà nell'allevare due figli poco convenzionali, ovvero due mezzi lupi. A quanto pare è un tema caro al regista quello della “famiglia”, e in questo film fa decisamente centro, solo che gli manca quel qualcosa che mi fa dire che è un capolavoro, come in molti sostengono.

Molto probabilmente è la mancanza di una colonna sonora che sia memorabile come le vicissitudini della protagonista Hana, che, dopo essersi innamorata di un uomo-lupo, si ritrova ad allevare da sola due figli, in seguito alla dipartita del marito, e non sa come agire e comportarsi nel mondo reale nei confronti dei due piccoli. Abbandonata l'università, dedicherà la sua vita ai bambini con tutta sé stessa.

Inizialmente parte lento e con un tono romantico. Hana si innamora di questo ragazzo asociale, fino a quando il suo futuro marito non le rivela che è un mezzo lupo, e che finora aveva vissuto nell'ombra, nascondendo in segreto la sua vera natura. Ciò non fa cambiare idea a Hana, anzi, mettono su una famiglia insieme, ma a causa di un incidente si ritrova da sola. Con la nascita di Yuki e Ame, il film cambia registro e tono. Yuki è una scalmanata, mentre Ame è il cocco della mamma, taciturno e tranquillo. Da qui, Hana farà di tutto per proteggere e accudire i propri figli da sola e lontano da tutti, contando sulle sue forze e sempre col sorriso stampato in faccia.

Yuki e Ame, che sono caratterialmente agli antipodi, si equilibrano con maestria, e la loro evoluzione è toccante e spiazza lo spettatore che pensava di aver già le idee chiare su come potesse andare a finire.
Mamoru Hosoda fa leva su come sia difficile crescere due mezzi lupi, con i problemi che ne scaturiscono dall'essere per metà animale sia nei momenti più divertenti che in quelli dolorosi.

Tuttavia, il finale non è ad alto impatto, ma segue coerentemente la strada che Hana ha voluto far intraprendere ai propri figli, di scegliere quello che ritenevano essere pertinente alla loro inclinazione, e questo vale anche per gli altri personaggi.

Unico neo, a mio parere, è l'assenza di un comparto sonoro che colpisce o dà un'impronta al film, limitandosi solo ad accompagnare le vicende. Ciononostante, reputo “Wolf Children” un buon film d'animazione, certamente non quel capolavoro che m'immaginavo.