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9.0/10
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“Wolf Children - Ame e Yuki i bambini lupo” è una pellicola del 2012 (arrivata in Italia l’anno successivo), diretta da Mamoru Hosoda.

Trama: Hana è una studentessa universitaria che si innamora di un ragazzo che frequenta le sue stesse lezioni. Un giorno quest’ultimo le rivela di essere un uomo lupo e, nonostante ciò, Hana non si spaventa, e i due si avvicinano ancor di più. Poco tempo dopo la ragazza rimane incinta, dando alla luce Yuki (“neve”, dato che è nata in un giorno di neve), e nove mesi dopo arriva Ame (“pioggia”). Entrambi possono trasformarsi in lupi come il padre. Dopo la nascita di Ame il marito scompare e, cercandolo, Hana scopre che è morto in un incidente, trasformato in lupo mentre provava a prendere da mangiare per i figli.
Nonostante la dolorosa perdita, Hana si darà da fare per crescere i suoi figli come meglio può.

Mamoru Hosoda è un regista che apprezzo molto. Ha diretto qualche lungometraggio dei Digimon, ha creato, a mio avviso, il miglior film su “One Piece” (“One Piece: L’isola del barone Omatsuri”) e soprattutto è stato il regista de “La ragazza che saltava nel tempo” e “Summer Wars”. Questi due ultimi lungometraggi sono stati prodotti dalla famosissima MadHouse.
Per poter invece creare “Wolf Children”, Hosoda ha fondato il suo studio di animazione, lo Studio Chizu, mentre la MadHouse ha coprodotto la pellicola.

Questo film è straordinario. E’ una cosa che devo dire assolutamente. Il lato tecnico è curatissimo, ha delle animazioni bellissime e precise. Il character design creato da Yoshiyuki Sadamoto, famoso per aver creato il design dei personaggi di “Neon Genesis Evangelion” e “Nadia - Il mistero della pietra azzurra”, dà alle persone che popolano questo film dei tratti sottili e delicati.

La messa in scena è stupenda, capace di regalarci delle sequenze che rimangono impresse sia per l’elevato livello tecnico sia per le emozioni che esse trasmettono, come ad esempio la corsa sulla neve; in quel punto il regista riesce a farci provare emozioni di gioia ed euforia.
Hosoda sa bene come far sorridere lo spettatore, ma sa anche come creare scene struggenti. Nella trama avevo scritto che il marito di Hana (non sapremo mai come si chiama) muore trasformato in lupo. Quando la protagonista scopre il cadavere, tutti i rumori di sottofondo spariscono, e ciò che si sente è solo la pioggia cadere. Hana non può neanche recuperare il corpo, che viene portato subito via dentro un camion della spazzatura. E’ una scena che ho visto molte volte, ma che riesce sempre a causarmi una fitta al cuore.

I personaggi principali sono meravigliosi, ma colei che risplende più di tutti è sicuramente Hana. Lei si ritrova davanti una responsabilità enorme, crescere due bambini per metà lupi senza che le persone sospettino del loro segreto. Tra l’altro ci sono anche le difficoltà economiche (era un’universitaria che faceva lavori part-time). E, nonostante tutte queste difficoltà, si rimbocca le maniche, e con una forza di volontà straordinaria crea una vita e un futuro per sé stessa e per i suoi figli, andando a vivere in un paesino di montagna e imparando a coltivare la terra e ad essere autosufficiente.
Un personaggio incredibilmente forte e positivo.

Ci si affeziona anche ai suoi figli, Ame e Yuki, il primo un bambino molto timido più improntato al lato umano, mentre la seconda è una bambina vivace e vicino alla sua natura selvaggia. Sarà molto bello vederli crescere e scegliere la loro strada.
Quest’ultimo punto è molto importante, in quanto tocca i temi principali del film, ovvero la crescita e la scelta.

Hana li cresce al meglio delle sue possibilità, ma comunque dà a entrambi la libertà di essere quello che vogliono, e penso che sia una delle cose più belle che una pellicola possa trasmettere.

Per non parlare del finale, perfetto in ogni punto, dove non riesco a fare a meno di commuovermi.

E’ un film che tutti dovrebbero vedere, che siate amanti o no dell’animazione. Spero di avervi convinto!