Recensione
Recensione di pippo311lp
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Odio fare e ricevere spoiler, quindi cerco sempre di evitare, tuttavia, sapendo che ci sono persone molto "sensibili", avviso che le mie recensioni potrebbero contenere spoiler. Buona lettura!
"E bravo Sakuta, che mascalzone!" Questa frase chiude ogni singola puntata, eppure, letta fuori dal contesto della serie, assume un significato più o meno "negativo". La frase significa tutto e niente, cerca ogni qual volta di creare un piccolo tarlo di cattiveria nella mente dello spettatore, ma in realtà non fa altro che strappargli un sorriso; è la frase che a mio parere racchiude l'identità della serie. Perché? Il motivo credo sia semplice: non bisogna fermarsi alle apparenze.
La serie non racconta le avventure del solito ragazzo 'fighetto' o timido della scuola, ma ci mostra come determinate situazioni possano influenzare le persone e chi sta loro intorno, così, tramite gli occhi del ragazzo di nome Sakuta, la serie tratta, in modo direi del tutto originale, alcuni problemi, ansie e insicurezze dell'essere umano, la paura di essere dimenticati, la necessità di farsi amare, la paura del confronto, il bullismo psicologico, la paura di non riuscire ad essere accettati dagli altri o peggio da sé stessi. Ogni singolo arco è dedicato a una o più fobie, ed è strutturato in modo tale da essere il più possibile leggero, non entra in drammi da cliché che possano facilmente strappare le lacrime allo spettatore, ma tutto è condito da una buona dose di umorismo senza quegli eccessi tipici degli anime: non ci sono faccioni o facce da meme, il tutto cerca di rimanere il più reale possibile, in situazioni in cui di reale oltre al tema trattato c'è effettivamente ben poco.
Sembra strano a leggersi, ma è cosi, la serie inserisce emozioni, sentimenti e reazioni del tutto reali in avvenimenti o situazioni soprannaturali e fantasy in modo molto naturale, tuttavia devo ammettere che i pretesti di alcuni archi sembrano essere un po' più forzati di altri.
Ciò che recrimino maggiormente alla serie è il non aver osato un po' di più in determinate circostanze. Spiego meglio: come detto, uno dei punti forti della serie è proprio il suo saper trattare temi delicati in modo accessibile, ma non so se, volutamente o no, la serie non riesce quasi mai ad arrivare alla radice del problema. Anzi, finisce con il risolverlo in modo troppo semplicistico, come se non volesse prendersi troppo sul serio (o forse per non rischiare di farla fuori dal vaso?), tuttavia bisogna anche dire che non ho mai notato forzature nelle varie vicende, a parte... il finale!
Del finale, che dire? Mi aspettavo qualcosa di più, devo essere sincero, non che la puntata sia stata sprecata, anzi, il problema è l'opposto, hanno voluto affrontare troppi temi nel corso di una singola puntata da ventiquattro minuti, andando così ad accelerare l'andamento della serie, che fino a quel momento aveva rispettato un buon ruolino di marcia. Il finale quindi lascia diversi dubbi e domande nello spettatore, dubbi e domande che spero verranno almeno in parte gestiti nel film in uscita il prossimo anno e che aspetto di vedere.
N.d.Recensore: la serie si ferma al quinto volume della light novel, light novel che è in corso ed è attualmente al nono volume; il film continua dal sesto e settimo volume.
Graficamente la serie si attesta su buoni livelli.
Gli ambienti non raggiungono la qualità delle produzioni P.A Works ("Charlotte", "Irozuku"), ma si difendono abbastanza bene, anche perché quasi la totalità delle scene nell'anime è svolta in luoghi veramente esistenti che sono stati riportati in digitale in modo magistrale e dettagliato.
I personaggi sono ben caratterizzati e differenziati gli uni dagli altri, le animazioni sono abbastanza fluide, anche se a volte il disegno si semplifica un po' troppo, ma nella media risulta essere un buon disegno piacevole alla vista.
La colonna sonora è di buona fattura, non è memorabile, tuttavia le canzoni della sigla iniziale e finale non te le togli dalla testa. I doppiatori sono tutti molto bravi, quello di Kaede (la sorellina del protagonista Sakuta) su tutti; anche la doppiatrice di Mai è eccezionale, riuscendo a dare la giusta dose di sensualità e dolcezza al personaggio.
Se il vostro ultimo dubbio continua a essere la bunny girl in copertina, vi posso dire che vale lo stesso discorso che facevo all'inizio della recensione: non fermatevi alle apparenze. Per incentivarvi, vi dico che vedrete quel costume su schermo solo per una manciata di minuti in tutta la serie!
Concludo con le mie ultime considerazioni: la serie mi è piaciuta, non lo nego, nelle ultime settimane ho aspettato le puntate con trepidazione. Non ho iniziato la serie subito, anche io mi sono fatto fuorviare dalla locandina, tuttavia, una volta iniziata, è stata una piacevolissima visione che consiglierei a chiunque sia alla ricerca di un anime sentimentale, e che accetti senza farsi troppe domande situazioni soprannaturali più o meno forzate.
Voto: 8.5
"E bravo Sakuta, che mascalzone!" Questa frase chiude ogni singola puntata, eppure, letta fuori dal contesto della serie, assume un significato più o meno "negativo". La frase significa tutto e niente, cerca ogni qual volta di creare un piccolo tarlo di cattiveria nella mente dello spettatore, ma in realtà non fa altro che strappargli un sorriso; è la frase che a mio parere racchiude l'identità della serie. Perché? Il motivo credo sia semplice: non bisogna fermarsi alle apparenze.
La serie non racconta le avventure del solito ragazzo 'fighetto' o timido della scuola, ma ci mostra come determinate situazioni possano influenzare le persone e chi sta loro intorno, così, tramite gli occhi del ragazzo di nome Sakuta, la serie tratta, in modo direi del tutto originale, alcuni problemi, ansie e insicurezze dell'essere umano, la paura di essere dimenticati, la necessità di farsi amare, la paura del confronto, il bullismo psicologico, la paura di non riuscire ad essere accettati dagli altri o peggio da sé stessi. Ogni singolo arco è dedicato a una o più fobie, ed è strutturato in modo tale da essere il più possibile leggero, non entra in drammi da cliché che possano facilmente strappare le lacrime allo spettatore, ma tutto è condito da una buona dose di umorismo senza quegli eccessi tipici degli anime: non ci sono faccioni o facce da meme, il tutto cerca di rimanere il più reale possibile, in situazioni in cui di reale oltre al tema trattato c'è effettivamente ben poco.
Sembra strano a leggersi, ma è cosi, la serie inserisce emozioni, sentimenti e reazioni del tutto reali in avvenimenti o situazioni soprannaturali e fantasy in modo molto naturale, tuttavia devo ammettere che i pretesti di alcuni archi sembrano essere un po' più forzati di altri.
Ciò che recrimino maggiormente alla serie è il non aver osato un po' di più in determinate circostanze. Spiego meglio: come detto, uno dei punti forti della serie è proprio il suo saper trattare temi delicati in modo accessibile, ma non so se, volutamente o no, la serie non riesce quasi mai ad arrivare alla radice del problema. Anzi, finisce con il risolverlo in modo troppo semplicistico, come se non volesse prendersi troppo sul serio (o forse per non rischiare di farla fuori dal vaso?), tuttavia bisogna anche dire che non ho mai notato forzature nelle varie vicende, a parte... il finale!
Del finale, che dire? Mi aspettavo qualcosa di più, devo essere sincero, non che la puntata sia stata sprecata, anzi, il problema è l'opposto, hanno voluto affrontare troppi temi nel corso di una singola puntata da ventiquattro minuti, andando così ad accelerare l'andamento della serie, che fino a quel momento aveva rispettato un buon ruolino di marcia. Il finale quindi lascia diversi dubbi e domande nello spettatore, dubbi e domande che spero verranno almeno in parte gestiti nel film in uscita il prossimo anno e che aspetto di vedere.
N.d.Recensore: la serie si ferma al quinto volume della light novel, light novel che è in corso ed è attualmente al nono volume; il film continua dal sesto e settimo volume.
Graficamente la serie si attesta su buoni livelli.
Gli ambienti non raggiungono la qualità delle produzioni P.A Works ("Charlotte", "Irozuku"), ma si difendono abbastanza bene, anche perché quasi la totalità delle scene nell'anime è svolta in luoghi veramente esistenti che sono stati riportati in digitale in modo magistrale e dettagliato.
I personaggi sono ben caratterizzati e differenziati gli uni dagli altri, le animazioni sono abbastanza fluide, anche se a volte il disegno si semplifica un po' troppo, ma nella media risulta essere un buon disegno piacevole alla vista.
La colonna sonora è di buona fattura, non è memorabile, tuttavia le canzoni della sigla iniziale e finale non te le togli dalla testa. I doppiatori sono tutti molto bravi, quello di Kaede (la sorellina del protagonista Sakuta) su tutti; anche la doppiatrice di Mai è eccezionale, riuscendo a dare la giusta dose di sensualità e dolcezza al personaggio.
Se il vostro ultimo dubbio continua a essere la bunny girl in copertina, vi posso dire che vale lo stesso discorso che facevo all'inizio della recensione: non fermatevi alle apparenze. Per incentivarvi, vi dico che vedrete quel costume su schermo solo per una manciata di minuti in tutta la serie!
Concludo con le mie ultime considerazioni: la serie mi è piaciuta, non lo nego, nelle ultime settimane ho aspettato le puntate con trepidazione. Non ho iniziato la serie subito, anche io mi sono fatto fuorviare dalla locandina, tuttavia, una volta iniziata, è stata una piacevolissima visione che consiglierei a chiunque sia alla ricerca di un anime sentimentale, e che accetti senza farsi troppe domande situazioni soprannaturali più o meno forzate.
Voto: 8.5