Recensione
Recensione di AnthonySoma-sensei
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Sporadicamente nascono delle personalità con delle caratteristiche e un talento innato così fuori dall'immaginario, da permettere singolarmente cambiamenti e trasformazioni mai viste prima di allora all'interno del dominio nel quale eccellono. In effetti, grazie alla storia è possibile estrapolare un gran numero di esempi: Michael Schumacher nella Formula 1, Aristotele nella Filosofia, Albert Einstein nella Fisica, Leonhard Eulero nella Matematica oppure Diego Armando Maradona nel mondo della disciplina calcistica. Si tratta di individui che hanno lasciato delle tracce indelebili nell'epoca in cui hanno vissuto, e allo stesso tempo gettato le basi per un sviluppo incredibilmente innovativo e futuristico nei rispettivi domini di competenza. Nel mondo di "Magi" una delle principali figure prodigiose e centrali è proprio quella dello straordinario Sinbad!
Attraverso "Bouken no Sinbad", prequel della serie principale, lo spettatore ha avuto la possibilità di denotare quali siano state le pietre miliari che hanno permesso al Conquistatore di Dungeon di divenire uno dei personaggi più importanti e conosciuti di tutti. Come prevedibile, la sua personalità inizia a forgiarsi saldamente durante il corso dell'infanzia, vivendo all'interno di una famiglia molto legata alla sua figura e ai suoi bisogni che, però, non può garantirgli un futuro roseo e pieno di aspettative, anche a causa della posizione controversa del padre all'interno della società espressamente guerriera di Partevia. Osservando come gli uomini siano legati inesorabilmente a strumenti come il denaro o la guerra per imporre le proprie ideologie e soprattutto il proprio dominio, nel giovane Sinbad nasce una forte necessità di modellare questo mondo marcio e troppo legato ai beni materiali; tuttavia, se non si dispone del potere e delle conoscenze giuste, da soli è difficile cambiare il mondo. È proprio partendo da tale necessità che Sinbad comprende di doversi oramai distaccare dall'ambiente familiare, sebbene la madre verta in condizioni di salute non particolarmente felici, per ottenere le competenze necessarie a portare a termine il suo obbiettivo piuttosto utopico. In effetti il sogno di Sinbad è qualcosa che difficilmente si potrebbe realizzare nella realtà nella quale vive, è complicato pensare a una società governata da un unico sovrano e che pone come suo ideale principale la libertà e la pace; si tratta di un mondo e di un ideale utopico a causa della natura umana stessa: ciò che rende speciali gli esseri umani è proprio la loro diversità nel pensiero, nell'agire e nell'adattarsi all'ambiente, dunque è difficile realizzare una società unificata, partendo dal presupposto che tutte le società posseggono ideologie e sistemi socio-culturali completamente differenti fra loro. Nonostante questo immenso ostacolo da superare, Sinbad è fermamente convinto nella riuscita della propria missione, riuscendo grazie al suo carisma e alla sua impressionante determinazione a coinvolgere tantissimi individui nella sua causa. Quello che contraddistingue Sinbad, rispetto ai semplici esseri umani, è la capacità empatica di penetrare negli animi delle persone e di percepire gli aspetti psicologici principali, riuscendo a definire in maniera istantanea quali sono i punti di forza e le debolezze di un individuo. È comunque un'arma a doppio taglio, in quanto, se da una parte può essere utile a migliorare globalmente una persona, può essere allo stesso tempo fonte di sfruttamento delle debolezze altrui, per poter soddisfare egoisticamente le proprie priorità. Ciò ci consente di capire come sia difficile imporre le proprie idee agli altri e come si debba, in alcuni casi, ricorrere a dei mezzi non proprio raffinati per tirare acqua al proprio mulino: in altre parole, anche Sinbad non è così immacolato come sembra, infatti la sua figura nasconde comunque profondi e oscuri tentativi di manipolazione e soprattutto di imposizione del proprio volere ai più deboli.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, naturalmente, essendo una serie incentrata su un unico carattere, Sinbad, è lecito aspettarsi delle caratterizzazioni minime e poco dettagliate, tuttavia posso affermare che non è stato affatto così! I compagni di avventure più stretti del Conquistatore di Dungeon sono stati caratterizzati in maniera adeguata sia a livello narrativo che psicologico, in modo tale da poterci ricollegare anche direttamente all'opera principale, cominciando a posizionare i pezzi che completano il puzzle.
Il comparto grafico è sicuramente migliorato rispetto alle due stagioni di "Magi", con delle fisionomie dei personaggi più complete e dettagliate, e i combattimenti, pur non essendo a livelli alti, non hanno deluso; un elemento strano che ho riscontrato è il colore dei capelli di Sinbad, viola acceso in "Bouken no Sinbad", mentre viola scuro nella serie "Magi". Ho trovato piacevoli le OST e in particolare il doppiatore di Sinbad, il quale è riuscito a trasmettere tutta la sua voglia e determinazione nel cambiare il mondo.
Globalmente si tratta di un prequel realizzato bene, il quale ci ha permesso non solo di focalizzare l'attenzione su un personaggio fondamentale della serie "Magi", ma anche di carpire come si sia formata l'Alleanza dei Sette Mari e di come Sinbad abbia acquisito la sua immensa fama. Dunque consiglio di guardarlo per avere delle informazioni in più sulle due stagioni di "Magi", e anche di continuare a leggere il manga, se si è interessati alla figura di Sinbad, dato che difficilmente realizzeranno una seconda serie...
Il mio voto finale è 7.
Attraverso "Bouken no Sinbad", prequel della serie principale, lo spettatore ha avuto la possibilità di denotare quali siano state le pietre miliari che hanno permesso al Conquistatore di Dungeon di divenire uno dei personaggi più importanti e conosciuti di tutti. Come prevedibile, la sua personalità inizia a forgiarsi saldamente durante il corso dell'infanzia, vivendo all'interno di una famiglia molto legata alla sua figura e ai suoi bisogni che, però, non può garantirgli un futuro roseo e pieno di aspettative, anche a causa della posizione controversa del padre all'interno della società espressamente guerriera di Partevia. Osservando come gli uomini siano legati inesorabilmente a strumenti come il denaro o la guerra per imporre le proprie ideologie e soprattutto il proprio dominio, nel giovane Sinbad nasce una forte necessità di modellare questo mondo marcio e troppo legato ai beni materiali; tuttavia, se non si dispone del potere e delle conoscenze giuste, da soli è difficile cambiare il mondo. È proprio partendo da tale necessità che Sinbad comprende di doversi oramai distaccare dall'ambiente familiare, sebbene la madre verta in condizioni di salute non particolarmente felici, per ottenere le competenze necessarie a portare a termine il suo obbiettivo piuttosto utopico. In effetti il sogno di Sinbad è qualcosa che difficilmente si potrebbe realizzare nella realtà nella quale vive, è complicato pensare a una società governata da un unico sovrano e che pone come suo ideale principale la libertà e la pace; si tratta di un mondo e di un ideale utopico a causa della natura umana stessa: ciò che rende speciali gli esseri umani è proprio la loro diversità nel pensiero, nell'agire e nell'adattarsi all'ambiente, dunque è difficile realizzare una società unificata, partendo dal presupposto che tutte le società posseggono ideologie e sistemi socio-culturali completamente differenti fra loro. Nonostante questo immenso ostacolo da superare, Sinbad è fermamente convinto nella riuscita della propria missione, riuscendo grazie al suo carisma e alla sua impressionante determinazione a coinvolgere tantissimi individui nella sua causa. Quello che contraddistingue Sinbad, rispetto ai semplici esseri umani, è la capacità empatica di penetrare negli animi delle persone e di percepire gli aspetti psicologici principali, riuscendo a definire in maniera istantanea quali sono i punti di forza e le debolezze di un individuo. È comunque un'arma a doppio taglio, in quanto, se da una parte può essere utile a migliorare globalmente una persona, può essere allo stesso tempo fonte di sfruttamento delle debolezze altrui, per poter soddisfare egoisticamente le proprie priorità. Ciò ci consente di capire come sia difficile imporre le proprie idee agli altri e come si debba, in alcuni casi, ricorrere a dei mezzi non proprio raffinati per tirare acqua al proprio mulino: in altre parole, anche Sinbad non è così immacolato come sembra, infatti la sua figura nasconde comunque profondi e oscuri tentativi di manipolazione e soprattutto di imposizione del proprio volere ai più deboli.
Per quanto riguarda gli altri personaggi, naturalmente, essendo una serie incentrata su un unico carattere, Sinbad, è lecito aspettarsi delle caratterizzazioni minime e poco dettagliate, tuttavia posso affermare che non è stato affatto così! I compagni di avventure più stretti del Conquistatore di Dungeon sono stati caratterizzati in maniera adeguata sia a livello narrativo che psicologico, in modo tale da poterci ricollegare anche direttamente all'opera principale, cominciando a posizionare i pezzi che completano il puzzle.
Il comparto grafico è sicuramente migliorato rispetto alle due stagioni di "Magi", con delle fisionomie dei personaggi più complete e dettagliate, e i combattimenti, pur non essendo a livelli alti, non hanno deluso; un elemento strano che ho riscontrato è il colore dei capelli di Sinbad, viola acceso in "Bouken no Sinbad", mentre viola scuro nella serie "Magi". Ho trovato piacevoli le OST e in particolare il doppiatore di Sinbad, il quale è riuscito a trasmettere tutta la sua voglia e determinazione nel cambiare il mondo.
Globalmente si tratta di un prequel realizzato bene, il quale ci ha permesso non solo di focalizzare l'attenzione su un personaggio fondamentale della serie "Magi", ma anche di carpire come si sia formata l'Alleanza dei Sette Mari e di come Sinbad abbia acquisito la sua immensa fama. Dunque consiglio di guardarlo per avere delle informazioni in più sulle due stagioni di "Magi", e anche di continuare a leggere il manga, se si è interessati alla figura di Sinbad, dato che difficilmente realizzeranno una seconda serie...
Il mio voto finale è 7.