Recensione
Reiraku - La Caduta
10.0/10
Recensione di scarlet nabi
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Kaoru Fukasawa è un mangaka di successo con un blocco creativo.
È sposato con Nosomi Machida, una editor; ma il loro matrimonio è in crisi e quindi lui frequenta delle squillo. In particolare si invaghisce di una di loro, che si fa chiamare Chifuyu, è minuta e ha gli occhi da gattina. Gli ricorda il suo primo amore.
Fukasawa e Machida sono due persone che sono state totalmente assorbite dal lavoro e, senza rendersene conto, si ritrovano sulla soglia dei quarant’anni senza aver costruito qualcosa che valesse davvero la pena. Lui è stanco del suo lavoro e non si riconosce più in un mercato saturato, rivolto a ragazzini che si stancano subito di qualsiasi cosa.
Inio Asano è sempre il migliore nell’analizzare la psicologia dei momenti di crisi: in "Solanin" e nel suo capolavoro "Buonanotte Punpun" ci parlava dei problemi della post-adolescenza, qui sposta il tiro verso un’età più matura.
Ho adorato il personaggio di Chifuyu. Il nome, molto poetico, si scrive con i kanji che significano “Mille Inverni”, il che mi fa pensare alla longevità leggendaria dei saggi ma mi trasmette anche una sensazione di freddo. Questo, secondo me rispecchia appieno il carattere della ragazza, che fa quel mestiere con indifferenza per pagarsi gli studi universitari.
C’è poi il rapporto con Tomita, una giovane assistente; ma su questo come su altri avvenimenti non voglio dire troppo.
Anche le tribolazioni di Kaoru sono ben delineate: all’improvviso si sente invecchiato senza essere davvero vecchio e non capisce (e non vuole capire) un mondo che non gli appartiene più. Il punto di vista è quasi esclusivamente maschile (quasi non sentiamo la voce delle moglie) e quindi sono portata a pensare che "Reiraku - La caduta" (la parola “reiraku” significa “caduta” nel senso deteriore di “rovina”) sia in parte autobiografico o che comunque l’autore – che adesso ha quasi 39 anni – abbia raccontato le emozioni proprie della sua età. Infatti una delle critiche mosse a Kaoru come fumettista all’interno del manga è di essere troppo autoreferenziale, cioè di portare la sua vita all’interno delle opere ma per me, se questo fosse applicato ad Asano sarebbe una lode e uno dei suoi punti di forza: molti infatti lo hanno definito “il cantore della sua generazione”.
Altro pregio / difetto del sensei Asano è il parlare liberamente di sesso, senza peli sulla lingua ma in un modo comunque (quasi mai) volgare o gratuito. Il “Quasi mai” si riferisce a "La ragazza in riva al mare", che per i miei gusti era davvero troppo spinto.
i disegni sono impeccabili, di un realismo che definirei fotografico. Assolutamente magnifici! Nessun mangaka è a questi livelli! Non solo i personaggi sono ben caratterizzati e perfetti, ma anche i paesaggi sono da restare senza fiato. Il passaggio dall’ambiente urbano – anzi “mega-urbanizzato” - di Tokyo a quello rurale del paesino natale di Chifuyu sembra portare il lettore in un dimensione sospesa nel Tempo oltre che nello Spazio. Se si parla di lassi temporali reali, le pagine a colori a inizio volume sono spettacolari: ricordi lievemente color seppia con tocchi più vivaci, come un lampo di luce [la sciarpa arcobaleno della ragazza]. Mi sarebbe però piciuto avere nell’edizione italiana curata da Planet Manga, anche la bellissima illustrazione a colori spugnati (non so se è la corretta terminologia artistica) con il titolo e un ritratto di Chifuyu.
Una lettura seinen assolutamente consigliata!
È sposato con Nosomi Machida, una editor; ma il loro matrimonio è in crisi e quindi lui frequenta delle squillo. In particolare si invaghisce di una di loro, che si fa chiamare Chifuyu, è minuta e ha gli occhi da gattina. Gli ricorda il suo primo amore.
Fukasawa e Machida sono due persone che sono state totalmente assorbite dal lavoro e, senza rendersene conto, si ritrovano sulla soglia dei quarant’anni senza aver costruito qualcosa che valesse davvero la pena. Lui è stanco del suo lavoro e non si riconosce più in un mercato saturato, rivolto a ragazzini che si stancano subito di qualsiasi cosa.
Inio Asano è sempre il migliore nell’analizzare la psicologia dei momenti di crisi: in "Solanin" e nel suo capolavoro "Buonanotte Punpun" ci parlava dei problemi della post-adolescenza, qui sposta il tiro verso un’età più matura.
Ho adorato il personaggio di Chifuyu. Il nome, molto poetico, si scrive con i kanji che significano “Mille Inverni”, il che mi fa pensare alla longevità leggendaria dei saggi ma mi trasmette anche una sensazione di freddo. Questo, secondo me rispecchia appieno il carattere della ragazza, che fa quel mestiere con indifferenza per pagarsi gli studi universitari.
C’è poi il rapporto con Tomita, una giovane assistente; ma su questo come su altri avvenimenti non voglio dire troppo.
Anche le tribolazioni di Kaoru sono ben delineate: all’improvviso si sente invecchiato senza essere davvero vecchio e non capisce (e non vuole capire) un mondo che non gli appartiene più. Il punto di vista è quasi esclusivamente maschile (quasi non sentiamo la voce delle moglie) e quindi sono portata a pensare che "Reiraku - La caduta" (la parola “reiraku” significa “caduta” nel senso deteriore di “rovina”) sia in parte autobiografico o che comunque l’autore – che adesso ha quasi 39 anni – abbia raccontato le emozioni proprie della sua età. Infatti una delle critiche mosse a Kaoru come fumettista all’interno del manga è di essere troppo autoreferenziale, cioè di portare la sua vita all’interno delle opere ma per me, se questo fosse applicato ad Asano sarebbe una lode e uno dei suoi punti di forza: molti infatti lo hanno definito “il cantore della sua generazione”.
Altro pregio / difetto del sensei Asano è il parlare liberamente di sesso, senza peli sulla lingua ma in un modo comunque (quasi mai) volgare o gratuito. Il “Quasi mai” si riferisce a "La ragazza in riva al mare", che per i miei gusti era davvero troppo spinto.
i disegni sono impeccabili, di un realismo che definirei fotografico. Assolutamente magnifici! Nessun mangaka è a questi livelli! Non solo i personaggi sono ben caratterizzati e perfetti, ma anche i paesaggi sono da restare senza fiato. Il passaggio dall’ambiente urbano – anzi “mega-urbanizzato” - di Tokyo a quello rurale del paesino natale di Chifuyu sembra portare il lettore in un dimensione sospesa nel Tempo oltre che nello Spazio. Se si parla di lassi temporali reali, le pagine a colori a inizio volume sono spettacolari: ricordi lievemente color seppia con tocchi più vivaci, come un lampo di luce [la sciarpa arcobaleno della ragazza]. Mi sarebbe però piciuto avere nell’edizione italiana curata da Planet Manga, anche la bellissima illustrazione a colori spugnati (non so se è la corretta terminologia artistica) con il titolo e un ritratto di Chifuyu.
Una lettura seinen assolutamente consigliata!