logo GamerClick.it

-

La storia racconta di Onoda Sakamichi; la sua grande passione per l'animazione lo porta alla ricerca di persone con cui poterla finalmente condividere. Tuttavia, arrivato al liceo, scoprirà chiuso il club di anime e manga e, in un modo o nell'altro, finirà per unirsi al club di ciclismo agonistico. Nonostante il ciclismo non fosse affatto nei suoi piani, nel nuovo percorso che intraprende finirà per trovare non solo una nuova grande passione, ma anche degli splendidi amici con cui condividerla.

Questa serie si attesta su buoni livelli per tutta la prima parte. I personaggi principali vengono presentati e risultano tutti ben caratterizzati e, perché no, anche simpatici. La storia procede lentamente, ma intrattiene bene senza mai annoiare. Insomma, tutta la parte di preparazione alla grande corsa che vedremo nella seconda metà della serie, l'Inter-High, è davvero buona. Peccato che questa clamorosa gara sulla quale, a forza di parlarne ogni minuto, si creeranno delle aspettative piuttosto alte, sarà noiosa, lunga, estenuante, a tratti ridicola e persino "disgustosa" (adesso vedremo perché).

È importante anche parlare dei cari ciclisti di cui seguiremo le avventure. Ho già anticipato che la squadra principale, la Souhoku, è un mix di personaggi che funzionano e riescono ad attirare le simpatie dello spettatore.
Bisogna però fare un eccezione per il nostro caro protagonista, che non riesce a scrollarsi di dosso lo stereotipo da "protagonista dello spokon": il classico ragazzo con un aspetto nella media, apparentemente senza talenti, anzi un completo disastro in qualsiasi cosa, ma che sorprenderà tutti diventando un fenomeno nello sport di turno. Un fenomeno capace di qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa. Quando guardo serie di questo genere, non mi aspetto mai il completo realismo, ma c'è un limite a tutto. Le imprese di Onoda sono spesso irrealizzabili, non solo per lui che tutto sommato è un principiante, ma anche per un ciclista professionista, o per un essere umano in generale. È davvero irritante vedere un protagonista che alla fine vince sempre, facendo vere e proprie stregonerie (non c'è altra spiegazione) e sentendosi dire da tutti che ha davvero un gran talento... Semmai ha la bacchetta magica!
Tra l'altro, essendo il protagonista "invincibile", gli esiti degli scontri diventeranno sempre più prevedibili, e addio pathos.

Oltre alla Souhoku, però, altre due squadre vengono in parte approfondite durante l'Inter-High, quando "finalmente" le vedremo in sella a gareggiare: l'Hakone e la Kyoto Fushimi. I sei membri dell'Hakone vengono ampiamente approfonditi con lunghi flashback sul loro passato. Tuttavia, con piccolissime eccezioni, questi flashback risulteranno sempre poco interessanti e decisamente non necessari; conoscere il passato di questi personaggi non solo non aiuta ad empatizzare con loro, ma darà la prova definitiva che quelli che abbiamo di fronte sono personaggi del tutto dimenticabili.
E ora parliamo di Lui. Il leader della Kyoto Fushimi (peraltro unico personaggio di rilievo dell'intera squadra) è, a mio parere, l'errore più grande che commette questa serie. Midousuji è probabilmente il classico personaggio psicopatico messo lì apposta per dare un po' di imprevedibilità alla serie. D'altro canto, come puoi prevedere le azioni di un completo squilibrato? Ecco, peccato che questo "espediente narrativo" sia una specie di essere "umano" con la lingua lunga un metro e con il corpo che, quando si contorce, emette i suoni di un serpente che striscia. Il fatto che sia così disgustoso e totalmente fuori contesto (magari in un soprannaturale?) non è neanche la cosa peggiore. Il problema è che è insopportabile. Vi posso garantire che, dopo aver visto questo rettile pedalare come un assatanato con la lingua di fuori, la bava a penzoloni, infastidendo ogni singolo ciclista che gli capita a tiro, facendo monologhi infiniti e noiosissimi sulla sua strategia di gara (no, non è interessante), ridendo e urlando come un pazzo, avrete seriamente voglia di incendiare il vostro PC (o qualunque media stiate usando). Peccato che nell'Inter-High lui compaia sulla scena quanto i protagonisti, perché, in fondo alla lista, potremmo anche aggiungere che è un ciclista molto forte.
Scontato aggiungere che non esiste (o comunque non viene mostrato in questa serie) un background che possa giustificare almeno in parte un atteggiamento simile, rendendolo un po' più comprensibile o perlomeno sopportabile.

In conclusione, questa serie è un lento decadimento in cui si passa da una buona serie senza infamia e senza lode al disastro più totale della seconda metà, sia per quanto riguarda la storia che i disegni, che diventano sempre meno curati e a tratti veramente orrendi (negli ultimi episodi in particolare). Ammetto che mi dispiace parecchio, perché fino a metà serie il voto sarebbe stato un sette/otto, ma non si può far finta che non esista il seguito e che questo non sia stato minimamente all'altezza sotto ogni punto di vista (personaggi secondari da dimenticare, gara infinita e spesso noiosa, espedienti completamente falliti per ravvivare la corsa, disegni terribili, scene fuori luogo). Posso solo dire che il potenziale la serie ce l'avrebbe, e non escludo che nella seconda stagione non possa rinascere dalle proprie ceneri. Gli do un sei sulla fiducia.