Recensione
1/100.000
9.0/10
1/100.000 è un manga di Kaho Miyasaka. Dai primi volumi sembra un leggero manga scolastico-sentimentale, con i classici dilemmi e dubbi amorosi. In realtà è un inno all'amore e alla vita nonostante tutto.
Rino Sakuragi è innamorata del suo amico Ren Kiritani ma, convinta di non poter essere ricambiata, non si accorge dell'evidente affetto che lui nutre nei suoi confronti. Ma i loro sentimenti sono forti e dopo un po' di smarrimento riescono a comprendersi. Fin qui niente di nuovo.
È a questo punto, quando tutto sembra perfetto, che a sconvolgere le loro vite entra in scena l'elemento che differenzia quest'opera dal classico shōjo.
Rino inizia ad accusare degli strani sintomi, debolezza e spesso cedimenti delle gambe. Scopre di avere una malattia degenerativa che colpisce 1 persona su 100.000 (da cui il titolo dell'opera).
Da qui l'opera diventa più profonda e anche i protagonisti sono costretti a crescere in fretta e non solo loro.
Questo tipo di malattie non sconvolge solo la vita del malato, ma di tutti coloro che gli sono accanto. Tutti i rapporti diventano più difficili, ma proprio per questo quelli che resistono sono veri e profondi.
Un'opera molto toccante, capace di trattare con delicatezza un tema scomodo come quello delle malattie degenerative e di dimostrare che, al di là della malattia, sono i rapporti veri e autentici a fare la differenza tra una vita che merita di essere vissuta e un profondo baratro di disperazione.
Rino Sakuragi è innamorata del suo amico Ren Kiritani ma, convinta di non poter essere ricambiata, non si accorge dell'evidente affetto che lui nutre nei suoi confronti. Ma i loro sentimenti sono forti e dopo un po' di smarrimento riescono a comprendersi. Fin qui niente di nuovo.
È a questo punto, quando tutto sembra perfetto, che a sconvolgere le loro vite entra in scena l'elemento che differenzia quest'opera dal classico shōjo.
Rino inizia ad accusare degli strani sintomi, debolezza e spesso cedimenti delle gambe. Scopre di avere una malattia degenerativa che colpisce 1 persona su 100.000 (da cui il titolo dell'opera).
Da qui l'opera diventa più profonda e anche i protagonisti sono costretti a crescere in fretta e non solo loro.
Questo tipo di malattie non sconvolge solo la vita del malato, ma di tutti coloro che gli sono accanto. Tutti i rapporti diventano più difficili, ma proprio per questo quelli che resistono sono veri e profondi.
Un'opera molto toccante, capace di trattare con delicatezza un tema scomodo come quello delle malattie degenerative e di dimostrare che, al di là della malattia, sono i rapporti veri e autentici a fare la differenza tra una vita che merita di essere vissuta e un profondo baratro di disperazione.