Recensione
I cani degli dei
6.0/10
“Quando osservo le loro vite mi sembra quasi di scrutare nel profondo di un mistero insondabile.”
«I cani degli dei» è un manga ideato, scritto e disegnato dal celeberrimo Jiro Taniguchi, uno dei più grandi mangaka giapponesi di sempre.
L’opera, formata da due volumi, fu realizzata e pubblicata per la prima volta in Giappone tra il 1995 e il 1996, esattamente undici anni dopo «Blanca», proseguendo così il racconto.
Oggi, in Italia, è possibile leggere «I cani degli dei» in due edizioni grazie a Planet Manga, che portò nel nostro paese l’opera racchiudendola in un unico volume nel 2011 e grazie all’edizione del 2019 de La Gazzetta dello Sport.
TRAMA
L’opera e la trama ricalcano le orme di Blanca, lo strabiliante cane che, nella precedente opera di Taniguchi, si era accoppiato anni prima con alcune lupe di una foresta.
Il racconto riparte proprio da qui, dalla nascita dei due figli di Blanca che, ancor più del padre, fanno tremare le forze politiche che dominano prepotentemente la scena mondiale nel racconto.
I due cuccioli, uno dal pelo scuro e l’altro dal pelo argentato verranno divisi all'inizio del racconto proprio dall'arroganza dell’uomo e, pagina dopo pagina, faranno di tutto per incontrarsi di nuovo mentre la Repubblica di R, piena di sé e della sua smania irrefrenabile di modificare il corso della natura, tenterà in tutti i modi di placare con la forza l’istinto dei due cani, probabilmente, più forti e pericolosi di sempre.
Una trama leggermente più complessa rispetto a «Blanca», ma sempre e comunque sulla stessa linea.
Infatti, proprio come in «Blanca», il racconto risulta essere in più punti ripetitivo e stancante.
Altra pecca riscontrata anche in questa opera è la straordinaria potenza dei due animali geneticamente modificati le cui forze, in alcuni punti, risultano essere sin troppo esagerate, andando a dare un tocco quasi pacchiano al racconto.
«I cani degli dei» viene concepita come il seguito naturale di «Blanca», realizzato anni prima, grazie al quale Taniguchi vuole esprimere nuovamente il suo messaggio sull'amore del cane, la forza della natura e l’arroganza dell’uomo.
DISEGNO
Anche in questo caso di notevole bellezza sono i disegni, punto forte di numerose opere di Taniguchi.
In questa opera il tratto dei suoi disegni è molto realistico e molto orientato verso il disegno europeo, infatti, come l’autore stesso ha più volte sottolineato, il suo stile di disegno è stato molto influenzato nel corso della sua carriera dal fumetto occidentale, principalmente quello francese e, come possiamo vedere soprattutto in questo caso, anche dal fumetto americano.
Nell’opera «I cani degli dei» il disegno è diversissimo dal tratto di Taniguchi degli ultimi anni, quello che in fondo l’ha reso più famoso. Qui l’autore riprendo uno stile di disegno spesso adottato in passato anche per dare una sorta di continuità proprio con «Blanca».
I personaggi sono realizzati in maniera quasi perfetta, sfondi dettagliatissimi, primi piani curati e paesaggi mozzafiato.
EDIZIONE
Come citato qui sopra, in Italia, oggi, è possibile acquistare «I cani degli dei» in due diverse edizioni: quella classica della Planet Manga del 2011 e un’edizione pubblicata da La Gazzetta dello Sport, ovviamente realizzata in collaborazione con Planet Manga, al prezzo di soli 9,90€.
Quest’ultima è un’edizione con copertina flessibile, senza sovraccoperta e con alette ai lati. Personalmente ho avuto modo di leggere quest’opera proprio grazie a questa economica edizione.
In conclusione che dire? Se vi è piaciuta «Blanca» acquistate pure anche «I cani degli dei», infatti qui è possibile vedere quasi una sorta di maturazione a livello artistico dell’artista, altrimenti, se non vi dovesse essere piaciuta la precedente opera del maestro di Tottori potete benissimo farne a meno, trovate molto di meglio in giro, soprattutto di Jiro Taniguchi.
«I cani degli dei» è un manga ideato, scritto e disegnato dal celeberrimo Jiro Taniguchi, uno dei più grandi mangaka giapponesi di sempre.
L’opera, formata da due volumi, fu realizzata e pubblicata per la prima volta in Giappone tra il 1995 e il 1996, esattamente undici anni dopo «Blanca», proseguendo così il racconto.
Oggi, in Italia, è possibile leggere «I cani degli dei» in due edizioni grazie a Planet Manga, che portò nel nostro paese l’opera racchiudendola in un unico volume nel 2011 e grazie all’edizione del 2019 de La Gazzetta dello Sport.
TRAMA
L’opera e la trama ricalcano le orme di Blanca, lo strabiliante cane che, nella precedente opera di Taniguchi, si era accoppiato anni prima con alcune lupe di una foresta.
Il racconto riparte proprio da qui, dalla nascita dei due figli di Blanca che, ancor più del padre, fanno tremare le forze politiche che dominano prepotentemente la scena mondiale nel racconto.
I due cuccioli, uno dal pelo scuro e l’altro dal pelo argentato verranno divisi all'inizio del racconto proprio dall'arroganza dell’uomo e, pagina dopo pagina, faranno di tutto per incontrarsi di nuovo mentre la Repubblica di R, piena di sé e della sua smania irrefrenabile di modificare il corso della natura, tenterà in tutti i modi di placare con la forza l’istinto dei due cani, probabilmente, più forti e pericolosi di sempre.
Una trama leggermente più complessa rispetto a «Blanca», ma sempre e comunque sulla stessa linea.
Infatti, proprio come in «Blanca», il racconto risulta essere in più punti ripetitivo e stancante.
Altra pecca riscontrata anche in questa opera è la straordinaria potenza dei due animali geneticamente modificati le cui forze, in alcuni punti, risultano essere sin troppo esagerate, andando a dare un tocco quasi pacchiano al racconto.
«I cani degli dei» viene concepita come il seguito naturale di «Blanca», realizzato anni prima, grazie al quale Taniguchi vuole esprimere nuovamente il suo messaggio sull'amore del cane, la forza della natura e l’arroganza dell’uomo.
DISEGNO
Anche in questo caso di notevole bellezza sono i disegni, punto forte di numerose opere di Taniguchi.
In questa opera il tratto dei suoi disegni è molto realistico e molto orientato verso il disegno europeo, infatti, come l’autore stesso ha più volte sottolineato, il suo stile di disegno è stato molto influenzato nel corso della sua carriera dal fumetto occidentale, principalmente quello francese e, come possiamo vedere soprattutto in questo caso, anche dal fumetto americano.
Nell’opera «I cani degli dei» il disegno è diversissimo dal tratto di Taniguchi degli ultimi anni, quello che in fondo l’ha reso più famoso. Qui l’autore riprendo uno stile di disegno spesso adottato in passato anche per dare una sorta di continuità proprio con «Blanca».
I personaggi sono realizzati in maniera quasi perfetta, sfondi dettagliatissimi, primi piani curati e paesaggi mozzafiato.
EDIZIONE
Come citato qui sopra, in Italia, oggi, è possibile acquistare «I cani degli dei» in due diverse edizioni: quella classica della Planet Manga del 2011 e un’edizione pubblicata da La Gazzetta dello Sport, ovviamente realizzata in collaborazione con Planet Manga, al prezzo di soli 9,90€.
Quest’ultima è un’edizione con copertina flessibile, senza sovraccoperta e con alette ai lati. Personalmente ho avuto modo di leggere quest’opera proprio grazie a questa economica edizione.
In conclusione che dire? Se vi è piaciuta «Blanca» acquistate pure anche «I cani degli dei», infatti qui è possibile vedere quasi una sorta di maturazione a livello artistico dell’artista, altrimenti, se non vi dovesse essere piaciuta la precedente opera del maestro di Tottori potete benissimo farne a meno, trovate molto di meglio in giro, soprattutto di Jiro Taniguchi.