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Non mi sono informato se questo manga sia o meno autobiografico, altrimenti potrei dire che “Reiraku” sta ad Inio Asano come “Uno Zoo d’Inveno” sta a Jiro Taniguchi.
Chi conosce un po la storia personale dell’autore, sa quanti problemi di salute abbia avuto, di conseguenza la sua visione delle cose non è certamente la più ordinaria che ci sia. Tutte le opere di Asano sono particolari. Credo che lo si ami o lo si odi. Io lo adoro.
La trama racconta di questo mangaka che, verso la quarantina e dopo aver completato un manga che ha avuto un buon successo, sente la sua vita in fase di ineluttabile declino. Il lavoro non procede bene e la cosa si ripercuote in tutti gli aspetti della sua vita, compresi i rapporti con la moglie, i colleghi ed il datore di lavoro.
La storia è una sorta di riflessione su come sia faticoso ed opprimente raggiungere sempre le aspettative in generale e come sia difficile impegnarsi nei rapporti con il prossimo. Elemento ricorrente di Asano è la pressione legata allo status sociale -matrimonio, ecc- che si affronta un po più velocemente, essendo una storia più breve.
Il finale mi è piaciuto perchè non è poi così prevedibile. La trovo una storia davvero molto verosimile.
Stile grafico realistico in maniera pazzesca, ad esclusione dei personaggi femminili, che tendono un pochino ad essere delle bamboline, ma con oggetti resi perfettamente nei minimi particolari. Sotto questo punto di vista l’autore è sempre più sbalorditivo e mi sembra che possa addirittura migliorare ancora. Credo che farà rosicare molti molti disegnatori.
Per me consigliatissimo a tutti i fan di Asano.