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9.0/10
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Nana racconta la storia di due ragazze con stessa età e stesso nome, che si incontrano sul treno che porta a Tokyo. In questo caso Ai Yazawa usa il treno come simbolo dell'inizio un precorso, il passaggio all'età adulta (probabilmente è stata ispirata dal maestro Matsumoto). Le due nana sono opposte tra loro: Hachi si lascia trasportare dalle emozioni e si dirige verso Tokyo per seguire il suo fidanzato, mentre Osaki, ormai disillusa, ci va per diventare una cantante professionista. Le due ragazze sono complementari e tra loro si instaura un forte legame di amicizia. Nana Komatsu trova nell'altra quel carattere forte e risoluto che le da sicurezza, mentre Osaki trova in Hachi quella tenerezza e spensieratezza adolescenziale che lei non ha mai avuto a causa di un'infanzia difficile. L'amicizia è il vero motore del manga e ci viene mostrata addirittura più forte dell'amore. Amicizia che lega le persone nei sentimenti e nei ricordi, nonostante i periodi difficili, rimanendo indelebile anche dopo che le strade si sono divise.

Lo sviluppo della trama è reso possibile grazie a due personaggi come Yasu e Takumi, che sono i veri pilastri delle rispettive band. Senza l'apporto di Yasu i Blast probabilmente non sarebbero mai riusciti a ottenere un contratto discografico. Il batterista è un personaggio preparato e serio, a cui non piace stare al centro dell'attenzione, ma quando c'è bisogno di aiuto è sempre disponibile. Allo stesso modo Takumi, che ha un carattere completamente opposto, cerca di aiutare la band come può. Ad esempio si trattiene per ore dopo le registrazioni, curando personalmente il missaggio e cerca di dissuadere Ren dall'uso della droga. Va ricordato che Ren si era allontanato da Osaki per unirsi ai Trapnest (vero motivo dell'odio di Nana Osaki nei confronti di Takumi), gruppo che egli stesso considera come la sua vera famiglia.

Questo manga è graficamente eccezionale: traspare tutta la passione della Yazawa per la moda con uno stile raffinato e pieno di dettagli. Non posso non evidenziare i due grandi omaggi alla cultura punk: Vivienne Westwood, che fu la prima a introdurre l'abbigliamento punk all'interno della moda e Sid Vicious, componente della più famosa punk band (Sex Pistols) e soprattutto uomo immagine.

In realtà in questo manga non c'è la conclusione, ma è realmente necessaria? Come fan speriamo sempre che i nostri personaggi preferiti si ritrovino, allo stesso modo in cui attendiamo la reunion della nostra band preferita. La vita però è imprevedibile e a volte le strade si separano definitivamente. Alla fine di questo percorso possiamo dire che è Hachi quella che trova una maturazione e una stabilità che non aveva mai avuto, non attraverso un fantomatico principe azzurro, ma grazie a sua figlia. Invece Osaki, che soffre maledettamente, al posto di trovare sostegno in Hachi e Yasu, decide iniziare una nuova vita altrove, lasciandosi tutto alle spalle, proprio come aveva fatto all'inizio della storia.

Non mi sento di assegnare un dieci perché c'è un eccessivo uso di dialoghi, che rallentano e appesantiscono questa serie, limitandone la godibilità e la scorrevolezza.