Recensione
"Dovrei poter cambiare il futuro! Devo risollevare le sorti di questa schiappa! Anch’io se mi impegno... forse posso diventare numero uno tra i terrestri!"
«Dragon Ball side story: Vita da Yamcha» è un manga realizzato e disegnato da Dragon Garow Lee basandosi su «Dragon Ball», la celebre opera del maestro Akira Toriyama.
L’opera è composta da solo tre capitoli pubblicati in patria tra il 2016 e il 2017 su Shonen Jump + venendo poi raccolta in un unico volumetto successivamente portato in Italia da Star Comics nell’aprile del 2019.
TRAMA
Un giorno, un comune ragazzo appassionato di «Dragon Ball», dirigendosi assieme a un suo amico verso un evento, cade maldestramente da una scalinata andando a battere rovinosamente la testa.
Apparentemente l’incidente sembra fatale per il ragazzo che però, inspiegabilmente, viene catapultato nel mondo di Dragon Ball risvegliandosi nei panni di Yamcha, il Predone del Deserto.
Inizia così una divertente avventura nel mondo del suo manga preferito dove, sfruttando la sua conoscenza in materia, tenterà in tutti i modi di rendere Yamcha sempre più forte sino a farlo diventare uno dei protagonisti della storia al pari di Goku e Vegeta, togliendogli così i panni del personaggio debole e secondario.
Che dire riguardo a questo piccolo e simpatico volumetto? Cosa aspettarsi? Sicuramente chi compra «Vita da Yamcha» lo fa conoscendo, almeno in parte, il mondo di Dragon Ball e sapendo quindi di trovarsi di fronte ad un’opera prevalentemente divertente e simpatica.
Proprio per questo motivo considero questo titolo ben riuscito, proprio perché non ha deluso le mie aspettative e si è dimostrato un manga divertente, simpatico e (aggiungo) spensierato. Né più né meno.
L’idea di adottare come protagonista il primo rivale e il primo compagno di battaglie di Goku non è niente male, un personaggio divertente, non troppo carismatico e soprattutto non forte nei combattimenti!
Proprio per via della sua scarsa forza in battaglia il ragazzo decide di dare una svolta alla vita di Yamcha, rendendolo un guerriero temibile e capace di aiutare Goku e gli altri.
La trama si presenta in questo modo molto semplice e divertente, pronta a strappare un sorriso, un “ah qua era successo questo!” e un “ah guarda qua come cambia la storia” tra una pagina e l’altra.
L’obbiettivo dell’autore penso sia pienamente riuscito, motivo che giustifica il mio voto, ampiamente sopra la sufficienza.
Nel volumetto ci sono però ovviamente alcune pecche qua e là.
Innanzitutto la lunghezza troppo breve, tre capitoletti sono troppo pochi, anche per un’opera del genere. In questo caso Dragon Garow Lee poteva osare un po’ di più concordando con Jump per l’aggiunta di almeno un paio di capitoli ulteriori. Peccato, avrebbe potuto approfondire meglio alcune vicende o soffermarsi ancor meglio su altre.
Altra piccola pecca sono i combattimenti e i siparietti comici forse sviluppati un po’ troppo poco, mi aspettavo di vedere un po’ di più la forza di Yamcha e pensavo ci fosse qualche battuta in più sparsa qua e là, soprattutto magari inerente al rapporto tormentato tra il protagonista e Bulma. Peccato, anche in questo caso sarebbe probabilmente risultata un’opera ancor più divertente.
DISEGNI
Sotto questo punto di vista non c’è nulla da dire, sembra il tratto di Toriyama senza “se” e senza “ma”!
Un tratto preciso, puntiglioso e sicuro che copia perfettamente lo stile del maestro.
Aggiungo inoltre che, a parer mio, risulta meglio riuscito e più simile alla matita di Toriyama il tratto di Dragon Garow Lee piuttosto che quello di Toyotarō, l’autore di «Dragon Ball Super».
Piccola considerazione che ha fatto lievitare il mio voto: l’autore imita in tutto e per tutto lo stile del maestro di Kiosucho, ma non in modo superficiale e generico, lo fa invece cercando di accostarsi nel migliore dei modi proprio allo stile del “primo” «Dragon Ball» e di «Dragon Ball “Z”», cercando di calibrarlo a seconda del contesto in cui si muovono le vignette del manga; possiamo notare infatti che lo stile non è identico dalla prima all’ultima pagina ma si plasma e muta proprio come era mutato lo stile dello stesso Toriyama nel corso della pubblicazione di Dragon Ball.
EDIZIONE
Per quanto riguarda l’edizione di Star Comics c’è veramente poco da dire, è un classico volumetto da edicola in linea con «Dragon Ball Super». Qualcosa da ridire sul costo leggermente troppo alto, 4,50€ per così poche pagine sono forse un po’ tanti. Altra piccola pecca che rovina l’edizione sono alcune macchie gialle tra le pagine. Mancano anche qui le pagine a colori.
Concludendo che dire?
Assolutamente da comprare per tutti i fan di Dragon Ball e per chi volesse passare una buona mezzora facendosi qualche risata.
In fondo il bello di quest’opera sono proprio i sorrisi, a volte anche nostalgici, che riesce a strappare al lettore.
Bene, se avete letto «Dragon Ball» questo volumetto non può non essere presente sul vostro scaffale e se non avete mai letto «Dragon Ball»… andate in fumetteria, comprate l’intera serie e leggetevela primi di leggere questo volumetto!
In conclusione? Vita da Yamacha è divertente, simpatico e spensierato. Niente male come spin-off. Promosso!
«Dragon Ball side story: Vita da Yamcha» è un manga realizzato e disegnato da Dragon Garow Lee basandosi su «Dragon Ball», la celebre opera del maestro Akira Toriyama.
L’opera è composta da solo tre capitoli pubblicati in patria tra il 2016 e il 2017 su Shonen Jump + venendo poi raccolta in un unico volumetto successivamente portato in Italia da Star Comics nell’aprile del 2019.
TRAMA
Un giorno, un comune ragazzo appassionato di «Dragon Ball», dirigendosi assieme a un suo amico verso un evento, cade maldestramente da una scalinata andando a battere rovinosamente la testa.
Apparentemente l’incidente sembra fatale per il ragazzo che però, inspiegabilmente, viene catapultato nel mondo di Dragon Ball risvegliandosi nei panni di Yamcha, il Predone del Deserto.
Inizia così una divertente avventura nel mondo del suo manga preferito dove, sfruttando la sua conoscenza in materia, tenterà in tutti i modi di rendere Yamcha sempre più forte sino a farlo diventare uno dei protagonisti della storia al pari di Goku e Vegeta, togliendogli così i panni del personaggio debole e secondario.
Che dire riguardo a questo piccolo e simpatico volumetto? Cosa aspettarsi? Sicuramente chi compra «Vita da Yamcha» lo fa conoscendo, almeno in parte, il mondo di Dragon Ball e sapendo quindi di trovarsi di fronte ad un’opera prevalentemente divertente e simpatica.
Proprio per questo motivo considero questo titolo ben riuscito, proprio perché non ha deluso le mie aspettative e si è dimostrato un manga divertente, simpatico e (aggiungo) spensierato. Né più né meno.
L’idea di adottare come protagonista il primo rivale e il primo compagno di battaglie di Goku non è niente male, un personaggio divertente, non troppo carismatico e soprattutto non forte nei combattimenti!
Proprio per via della sua scarsa forza in battaglia il ragazzo decide di dare una svolta alla vita di Yamcha, rendendolo un guerriero temibile e capace di aiutare Goku e gli altri.
La trama si presenta in questo modo molto semplice e divertente, pronta a strappare un sorriso, un “ah qua era successo questo!” e un “ah guarda qua come cambia la storia” tra una pagina e l’altra.
L’obbiettivo dell’autore penso sia pienamente riuscito, motivo che giustifica il mio voto, ampiamente sopra la sufficienza.
Nel volumetto ci sono però ovviamente alcune pecche qua e là.
Innanzitutto la lunghezza troppo breve, tre capitoletti sono troppo pochi, anche per un’opera del genere. In questo caso Dragon Garow Lee poteva osare un po’ di più concordando con Jump per l’aggiunta di almeno un paio di capitoli ulteriori. Peccato, avrebbe potuto approfondire meglio alcune vicende o soffermarsi ancor meglio su altre.
Altra piccola pecca sono i combattimenti e i siparietti comici forse sviluppati un po’ troppo poco, mi aspettavo di vedere un po’ di più la forza di Yamcha e pensavo ci fosse qualche battuta in più sparsa qua e là, soprattutto magari inerente al rapporto tormentato tra il protagonista e Bulma. Peccato, anche in questo caso sarebbe probabilmente risultata un’opera ancor più divertente.
DISEGNI
Sotto questo punto di vista non c’è nulla da dire, sembra il tratto di Toriyama senza “se” e senza “ma”!
Un tratto preciso, puntiglioso e sicuro che copia perfettamente lo stile del maestro.
Aggiungo inoltre che, a parer mio, risulta meglio riuscito e più simile alla matita di Toriyama il tratto di Dragon Garow Lee piuttosto che quello di Toyotarō, l’autore di «Dragon Ball Super».
Piccola considerazione che ha fatto lievitare il mio voto: l’autore imita in tutto e per tutto lo stile del maestro di Kiosucho, ma non in modo superficiale e generico, lo fa invece cercando di accostarsi nel migliore dei modi proprio allo stile del “primo” «Dragon Ball» e di «Dragon Ball “Z”», cercando di calibrarlo a seconda del contesto in cui si muovono le vignette del manga; possiamo notare infatti che lo stile non è identico dalla prima all’ultima pagina ma si plasma e muta proprio come era mutato lo stile dello stesso Toriyama nel corso della pubblicazione di Dragon Ball.
EDIZIONE
Per quanto riguarda l’edizione di Star Comics c’è veramente poco da dire, è un classico volumetto da edicola in linea con «Dragon Ball Super». Qualcosa da ridire sul costo leggermente troppo alto, 4,50€ per così poche pagine sono forse un po’ tanti. Altra piccola pecca che rovina l’edizione sono alcune macchie gialle tra le pagine. Mancano anche qui le pagine a colori.
Concludendo che dire?
Assolutamente da comprare per tutti i fan di Dragon Ball e per chi volesse passare una buona mezzora facendosi qualche risata.
In fondo il bello di quest’opera sono proprio i sorrisi, a volte anche nostalgici, che riesce a strappare al lettore.
Bene, se avete letto «Dragon Ball» questo volumetto non può non essere presente sul vostro scaffale e se non avete mai letto «Dragon Ball»… andate in fumetteria, comprate l’intera serie e leggetevela primi di leggere questo volumetto!
In conclusione? Vita da Yamacha è divertente, simpatico e spensierato. Niente male come spin-off. Promosso!