Recensione
Benvenuti al ballo
8.5/10
Anime scoperto quasi per caso (non seguo per nulla gli anime sportivi), attirata dal titolo 'Ballroom e yokoso' ho iniziato a seguirlo perché sono un'amante del ballo da sala, dunque mi intrigava la tematica della danza sportiva, credo una singolarità inusuale nel panorama degli anime di tale genere.
Mai avrei pensato di poterlo dire, ma sono bastati pochi episodi iniziali a conquistarmi completamente; presa dall'entusiasmo ho divorato la serie in brevissimo tempo (24 puntate, dunque neppure troppo breve); non saprei dire quanto i cliché del genere siano più o meno sfruttati, resta il fatto che storia, personaggi, dinamiche e sviluppo della trama, mi sono piaciuti moltissimo e alcune situazioni sono anche molto divertenti.
I personaggi sono tutti memorabili e ottimamente caratterizzati, ad iniziare dall'insicuro protagonista, Tatara Fujita, un ragazzino che non pare avere particolari attitudini o ambizioni, non sa che fare della sua vita e praticamente per caso, si scopre interessato e poi appassionato di danza sportiva grazie all'incontro fortuito con un maestro e ballerino di tale disciplina Kaname Sengoko, campione di fama internazionale, esuberante e carismatico, e una bellissima talentuosa coetanea già avvezza alle gare amatoriali, Shiruku Hanaoka, partner in coppia con un altro fuori classe, Kiyoharu Hyodo, prima rivale e poi amico di Tatara, ragazzo misterioso e un po' ermetico, ma indubbiamente affascinante.
Non si può fare a meno di provare profonda simpatia per il goffo (almeno all'inizio), ma entusiasta protagonista che mette il cuore e la grande volontà nelle sue iniziali performance, imparando abbastanza in fretta le basi della danza, che ha occhi vivaci per vedere e copiare i passi anche più difficili da quelli più bravi di lui, ma non l’esperienza per affrontare l’agonismo e il suo reale significato di fatica e sacrificio, che scoprirà col tempo e perseveranza.
La serie si divide in due parti, due archi narrativi abbastanza distinti e solo apparentemente discordanti; in realtà, credo che si sia voluto sottolineare la maturazione e la crescita del personaggio, che inizialmente prende la cosa quasi come un gioco, credendo che sia facile, ma col tempo acquista consapevolezza di sé stesso e del suo livello rispetto ad altri ballerini ben più allenati di lui e con anni di gare ed esperienza alle spalle, come i due fratelli Mako e Gaju Akagi, coppia con qualche problema di sintonia che temporaneamente si divide a formare coppie di ballo diverse, e Mako si troverà a ballare proprio con Tatara in un torneo, più accondiscendente del fratello verso di lei.
La seconda parte è quella dove si inizia davvero a fare sul serio; vengono fuori i veri problemi, l’inesperienza stessa di Tatara ha il suo peso e il suo limite, il protagonista cambia partner e si trova a ballare con Chinatsu Hiyama, ragazza che ha già un’ esperienza di ballo alle spalle, ma con un temperamento tutt'altro che docile, abituata a fare il cavaliere più che la dama e poco disposta a fidarsi di un cavaliere che non sa guidare con decisione la sua dama, e saranno accesi conflitti tra i due, finché non arriveranno a trovare il giusto equilibrio che li porterà a raggiungere l’obbiettivo.
Un rapporto il loro, certamente in divenire.
Se devo trovare un piccolo neo, quello che manca spesso in serie di questo genere, è una sbirciata nella vita dei protagonisti al di fuori dell'ambito sportivo, in questo caso il ballo, ma qui ci sono degli interessanti flashback sul passato di alcuni personaggi; comunque Tatara ha una normale vita da liceale e un padre a cui non ha raccontato nulla della sua passione.
Ora veniamo alla grafica, che richiama quella del manga come ho avuto modo di vedere da qualche tavola in internet; mi è piaciuta molto, anche se all'inizio l’esasperazione delle linee dei corpi dei ballerini mi dava una sensazione straniante, ma ci si abitua in fretta; il realtà l’esasperazione dei corpi, delle linee arcuate e allungate, rende bene l’idea di dinamismo o staticità che vuole suggerire nei passi di danza, nelle figure del valzer, tango, slowfox ecc. … le figure hanno il loro fascino e danno quell'idea di bellezza e sensualità che vogliono suggerire come nel ballo latino americano ad esempio. Belli gli sfondi, molto curati anche i dettagli, ho trovato buona la colonna sonora.
Il manga mi pare che sia ancora in corso (non mi sembra sia stato pubblicato in italiano, ma sarebbe bello poterlo leggere), dunque anche la serie resta aperta ad un possibile proseguimento, perché non tutte le dinamiche dei percorsi dei vari protagonisti sono risolte, prima fra tutte la sfida tra Tatara e la bella rivale Hiyama. Una serie che merita di essere vista e apprezzata, davvero una ventata originale e fresca nel panorama anime sportivo, e personalmente, spero anche in una seconda serie che chiuda il cerchio.
Voto 8 tendente al 9
Mai avrei pensato di poterlo dire, ma sono bastati pochi episodi iniziali a conquistarmi completamente; presa dall'entusiasmo ho divorato la serie in brevissimo tempo (24 puntate, dunque neppure troppo breve); non saprei dire quanto i cliché del genere siano più o meno sfruttati, resta il fatto che storia, personaggi, dinamiche e sviluppo della trama, mi sono piaciuti moltissimo e alcune situazioni sono anche molto divertenti.
I personaggi sono tutti memorabili e ottimamente caratterizzati, ad iniziare dall'insicuro protagonista, Tatara Fujita, un ragazzino che non pare avere particolari attitudini o ambizioni, non sa che fare della sua vita e praticamente per caso, si scopre interessato e poi appassionato di danza sportiva grazie all'incontro fortuito con un maestro e ballerino di tale disciplina Kaname Sengoko, campione di fama internazionale, esuberante e carismatico, e una bellissima talentuosa coetanea già avvezza alle gare amatoriali, Shiruku Hanaoka, partner in coppia con un altro fuori classe, Kiyoharu Hyodo, prima rivale e poi amico di Tatara, ragazzo misterioso e un po' ermetico, ma indubbiamente affascinante.
Non si può fare a meno di provare profonda simpatia per il goffo (almeno all'inizio), ma entusiasta protagonista che mette il cuore e la grande volontà nelle sue iniziali performance, imparando abbastanza in fretta le basi della danza, che ha occhi vivaci per vedere e copiare i passi anche più difficili da quelli più bravi di lui, ma non l’esperienza per affrontare l’agonismo e il suo reale significato di fatica e sacrificio, che scoprirà col tempo e perseveranza.
La serie si divide in due parti, due archi narrativi abbastanza distinti e solo apparentemente discordanti; in realtà, credo che si sia voluto sottolineare la maturazione e la crescita del personaggio, che inizialmente prende la cosa quasi come un gioco, credendo che sia facile, ma col tempo acquista consapevolezza di sé stesso e del suo livello rispetto ad altri ballerini ben più allenati di lui e con anni di gare ed esperienza alle spalle, come i due fratelli Mako e Gaju Akagi, coppia con qualche problema di sintonia che temporaneamente si divide a formare coppie di ballo diverse, e Mako si troverà a ballare proprio con Tatara in un torneo, più accondiscendente del fratello verso di lei.
La seconda parte è quella dove si inizia davvero a fare sul serio; vengono fuori i veri problemi, l’inesperienza stessa di Tatara ha il suo peso e il suo limite, il protagonista cambia partner e si trova a ballare con Chinatsu Hiyama, ragazza che ha già un’ esperienza di ballo alle spalle, ma con un temperamento tutt'altro che docile, abituata a fare il cavaliere più che la dama e poco disposta a fidarsi di un cavaliere che non sa guidare con decisione la sua dama, e saranno accesi conflitti tra i due, finché non arriveranno a trovare il giusto equilibrio che li porterà a raggiungere l’obbiettivo.
Un rapporto il loro, certamente in divenire.
Se devo trovare un piccolo neo, quello che manca spesso in serie di questo genere, è una sbirciata nella vita dei protagonisti al di fuori dell'ambito sportivo, in questo caso il ballo, ma qui ci sono degli interessanti flashback sul passato di alcuni personaggi; comunque Tatara ha una normale vita da liceale e un padre a cui non ha raccontato nulla della sua passione.
Ora veniamo alla grafica, che richiama quella del manga come ho avuto modo di vedere da qualche tavola in internet; mi è piaciuta molto, anche se all'inizio l’esasperazione delle linee dei corpi dei ballerini mi dava una sensazione straniante, ma ci si abitua in fretta; il realtà l’esasperazione dei corpi, delle linee arcuate e allungate, rende bene l’idea di dinamismo o staticità che vuole suggerire nei passi di danza, nelle figure del valzer, tango, slowfox ecc. … le figure hanno il loro fascino e danno quell'idea di bellezza e sensualità che vogliono suggerire come nel ballo latino americano ad esempio. Belli gli sfondi, molto curati anche i dettagli, ho trovato buona la colonna sonora.
Il manga mi pare che sia ancora in corso (non mi sembra sia stato pubblicato in italiano, ma sarebbe bello poterlo leggere), dunque anche la serie resta aperta ad un possibile proseguimento, perché non tutte le dinamiche dei percorsi dei vari protagonisti sono risolte, prima fra tutte la sfida tra Tatara e la bella rivale Hiyama. Una serie che merita di essere vista e apprezzata, davvero una ventata originale e fresca nel panorama anime sportivo, e personalmente, spero anche in una seconda serie che chiuda il cerchio.
Voto 8 tendente al 9