Recensione
Devilman
10.0/10
Recensione di GerrySeven
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"Devilman" un Manga Immortale.
Era il lontano 1972, quando "Devilman" di Go Nagai, fu pubblicato dalla Kodansha su Weekly Shonen Megazine.
Quando si parla di "Devilman", si parla anche di "Mao Dante", pubblicato nel 1971 sempre dalla Kodansha, una sorta di predecessore spirituale di "Devilman". Tuttavia non ebbe successo, e la serie fu interrotta con il terzo volume. Possiamo, quindi considerare "Mao Dante", una prova di quello che sarà il capolavoro di Go Nagai. "Devilman" è composto da cinque volumi pubblicati in Italia, prima dalla d/visual agli inizi del 2000, poi in una nuova edizione, la "Ultimate Edition", nel 2013 da J-POP, edizione della quale ho preso il Box, cinque giorni fa, che mi ha soddisfatto molto. Parlando del contenuto, la Ultimate Edition di J-POP presenta qualcosa in più rispetto a quella della d/visual (sia la prima sia la "Definitive Edition"), ovvero diverse a colori pagine in più, e dei disegni di alcune scene "rinnovati", o addirittura diversi. Per quanto riguarda i disegni in sé e per sé di Go Nagai sono semplicemente "vecchi", non brutti come alcuni affermano, e il suo tratto è a volte simpatico, e a volte "sporco", nel senso che è pieno di nero, visi sorridenti ampi fino alle orecchie, per esempio. Tuttavia, verso il quarto e quinto volume il tratto migliora molto.
Ora, parliamo della trama: Akira Fudo è un ragazzo delle superiori, introverso, che abita a casa di Miki, una sua amica d'infanzia, e della sua famiglia. Un giorno, un suo vecchio compagno di scuola, Ryo Asuka, lo porta nella sua villa. Durante il tragitto in macchina, Ryo racconterà a Akira che le ricerche di suo padre hanno rivelato l'esistenza dei demoni, i quali sono i veri abitanti primordiali della terra, che possono mutare forma e unirsi ad altro esseri viventi, tra cui gli umani. Il padre di Ryo viene posseduto da un demone, allora per ucciderlo, decide di darsi fuoco. Ryo rivelerà ad Akira che l'unico modo per uccidere i demoni, decisi a sterminate l'umanità dopo millenni di sonno nel ghiaccio, è perdere la ragione e farsi possedere per poi sconfiggere la volontà del demone con la propria, e diventare un Devilman, un demone con il cuore umano e il corpo di un demone. Quindi, entrambi decidono di diventare dei Devilman. Così si uniscono a un "Sabba" una festa satanica... Come andrà a finire?
Nonostante siano passati 48 anni, "Devilman" rimane ancora un manga con tematiche attuali. "Devilman" è un viaggio nell'essere umano, che fa riflettere: perché l'essere umano in preda alla paura è capace di diventare un mostro, pur di salvaguardare se stesso? Perché ha paura dello sconosciuto? Perché commette sempre gli stessi errori? Perché ha sete di potere? Perché accumula ricchezze, senza mai utilizzarle?
Questo é "Devilman"! Non l'anime del '72, non l'OAV del' 87, e neanche "Devilman CryBaby" (anche se è l'opera che me lo ha fatto conoscere). Io considero "Devilman" un manga che fa bene leggere, per riflettere sull'essere umano, e perché è un pezzo di storia dello shonen, che non si può non avere nella propria collezione. La mia conclusione è che "Devilman" è un capolavoro...
10 su 10.
Era il lontano 1972, quando "Devilman" di Go Nagai, fu pubblicato dalla Kodansha su Weekly Shonen Megazine.
Quando si parla di "Devilman", si parla anche di "Mao Dante", pubblicato nel 1971 sempre dalla Kodansha, una sorta di predecessore spirituale di "Devilman". Tuttavia non ebbe successo, e la serie fu interrotta con il terzo volume. Possiamo, quindi considerare "Mao Dante", una prova di quello che sarà il capolavoro di Go Nagai. "Devilman" è composto da cinque volumi pubblicati in Italia, prima dalla d/visual agli inizi del 2000, poi in una nuova edizione, la "Ultimate Edition", nel 2013 da J-POP, edizione della quale ho preso il Box, cinque giorni fa, che mi ha soddisfatto molto. Parlando del contenuto, la Ultimate Edition di J-POP presenta qualcosa in più rispetto a quella della d/visual (sia la prima sia la "Definitive Edition"), ovvero diverse a colori pagine in più, e dei disegni di alcune scene "rinnovati", o addirittura diversi. Per quanto riguarda i disegni in sé e per sé di Go Nagai sono semplicemente "vecchi", non brutti come alcuni affermano, e il suo tratto è a volte simpatico, e a volte "sporco", nel senso che è pieno di nero, visi sorridenti ampi fino alle orecchie, per esempio. Tuttavia, verso il quarto e quinto volume il tratto migliora molto.
Ora, parliamo della trama: Akira Fudo è un ragazzo delle superiori, introverso, che abita a casa di Miki, una sua amica d'infanzia, e della sua famiglia. Un giorno, un suo vecchio compagno di scuola, Ryo Asuka, lo porta nella sua villa. Durante il tragitto in macchina, Ryo racconterà a Akira che le ricerche di suo padre hanno rivelato l'esistenza dei demoni, i quali sono i veri abitanti primordiali della terra, che possono mutare forma e unirsi ad altro esseri viventi, tra cui gli umani. Il padre di Ryo viene posseduto da un demone, allora per ucciderlo, decide di darsi fuoco. Ryo rivelerà ad Akira che l'unico modo per uccidere i demoni, decisi a sterminate l'umanità dopo millenni di sonno nel ghiaccio, è perdere la ragione e farsi possedere per poi sconfiggere la volontà del demone con la propria, e diventare un Devilman, un demone con il cuore umano e il corpo di un demone. Quindi, entrambi decidono di diventare dei Devilman. Così si uniscono a un "Sabba" una festa satanica... Come andrà a finire?
Nonostante siano passati 48 anni, "Devilman" rimane ancora un manga con tematiche attuali. "Devilman" è un viaggio nell'essere umano, che fa riflettere: perché l'essere umano in preda alla paura è capace di diventare un mostro, pur di salvaguardare se stesso? Perché ha paura dello sconosciuto? Perché commette sempre gli stessi errori? Perché ha sete di potere? Perché accumula ricchezze, senza mai utilizzarle?
Questo é "Devilman"! Non l'anime del '72, non l'OAV del' 87, e neanche "Devilman CryBaby" (anche se è l'opera che me lo ha fatto conoscere). Io considero "Devilman" un manga che fa bene leggere, per riflettere sull'essere umano, e perché è un pezzo di storia dello shonen, che non si può non avere nella propria collezione. La mia conclusione è che "Devilman" è un capolavoro...
10 su 10.