Recensione
ID: Invaded
7.5/10
«ID: Invaded» è un anime del 2020, una storia originale di genere fantascienza, thriller, cyberpunk.
La storia ci porta in un Giappone quasi contemporaneo, forse leggermente nel futuro, qui esiste un reparto investigativo molto particolare che, usando una tecnologia sperimentale, riesce a raccogliere sulle scene del crimine delle "particelle mentali" che contengono lo spirito omicida dei serial killer; usando queste particelle, creano delle realtà virtuali, che loro chiamano “pozzi”, dove fanno entrare virtualmente un criminale/investigatore.
Il criminale/investigatore in questione, e protagonista dell'opera, è Akihito Narihisago, lui era un poliziotto -poi diventato un criminale appunto (non dirò troppo su di lui per non fare spoiler)- quando entra virtualmente in questi pozzi, il suo avatar ha un aspetto simile al suo. Il suo avatar si chiama Sakaido, non ricorda nulla del suo passato quando si trova dentro al pozzo, sa solo di essere un detective geniale e che deve risolvere un crimine: ogni volta che entra in un pozzo, trova una giovane ragazza morta, di cui lui ricorda il nome, ovvero Kaeru, e oltre a lei trova spesso anche un altro elemento: un personaggio che chiama “John Walker” e che sembra collegato a tutti gli ultimi casi di serial killer in Giappone, per sapere il resto dovete vedervi l'opera.
Passiamo ora a parlare della caratterizzazione dei personaggi, per quanto riguarda questo aspetto ritengo che sia stato fatto un ottimo lavoro, è uno dei punti di forza dell'anime, soprattutto se parliamo del protagonista, ma anche di altri personaggi principali, è facile empatizzare con loro, hanno, quasi tutti direi, reazioni umane e abbastanza credibili, pur quanto alle volte si trovino in situazioni molto particolari.
Parliamo ora dell'aspetto tecnico, le animazioni non sono male diciamo, non sono né il punto debole dell'opera, né il punto di forza, diciamo senza infamia e senza lode.
Parlando invece delle musiche, mi sono piaciute molto, sia per quanto riguarda l'opening e l’ending che i diversi brani della OST sempre pronte al momento giusto, con la giusta tonalità, aspetto pienamente promosso.
Passiamo ora a discutere della trama, l'idea di usare una tecnologia sperimentale e molto avanzata, per usi di polizia, mi fa ricordare in primo luogo un'opera come «Minority Report» e in secondo luogo (ma molto vagamente) «Akira» per la sua natura a metà tra la tecnologia e il soprannaturale, in sé non è male, e non è neanche una cosa banale, anzi, direi che la possiamo definire abbastanza innovativa, solo che praticamente non si capisce dove vuole andare a parare la trama, diciamo che quest'opera è uno di quei pochi casi, dove la sceneggiatura dei singoli episodi è molto buona, ma è la trama in generale a non capire dove vuole andare.
Passando invece alla sceneggiatura, come dicevo in precedenza, è stato fatto un ottimo lavoro, infatti se prendiamo singolarmente i singoli episodi, sono tutti ben fatti, sono i vari aspetti, soprattutto dalla seconda metà della serie, in particolar modo alcune relazioni tra i personaggi e certi flashback.
Un punto dolente è il villan, purtroppo non è molto incisivo, e praticamente sembra messo lì tanto per, non capiamo cosa vuole, e perché ha fatto quello che ha fatto, a meno che non ci sia una seconda stagione, dove viene detto che lui era una pedina di qualcosa di più grande, non ha molto senso.
Qualche considerazione sul finale, senza fare ovviamente spoiler, in sé il finale non è male, però secondo me ha più senso se c'è una seconda stagione, perchè molte cose non sono concluse affatto, e ci sono degli interrogativi che rimangono aperti, e certe lacune da colmare, e rimane sempre il problema della trama, che non si capisce dove vuole andare a parare l'opera.
Soffermiamoci invece sul lato tecnologico, ho trovato interessante questa versione anime alla «Minority Report», prendere realtà virtuale, la mente umana, i sogni, poteri psichici e metterli tutti assieme è molto interessante, poi il fatto che il pozzo sia usato anche per salvare persone in contemporanea, onestamente fa molto «Inception».
L'anime magari in modo indiretto fa discutere sul concetto di giustizia, e sul concetto di bene o male, ma come dicevo prima, lo fa appunto in modo indiretto, a differenza di molti altri anime di genere thriller.
In conclusione: un anime molto interessante, che consiglio, a cui però manca quel pizzico in più per poter essere considerato un capolavoro, che però rimane pur sempre un ottimo anime da vedere.
Voto finale: 7,5
La storia ci porta in un Giappone quasi contemporaneo, forse leggermente nel futuro, qui esiste un reparto investigativo molto particolare che, usando una tecnologia sperimentale, riesce a raccogliere sulle scene del crimine delle "particelle mentali" che contengono lo spirito omicida dei serial killer; usando queste particelle, creano delle realtà virtuali, che loro chiamano “pozzi”, dove fanno entrare virtualmente un criminale/investigatore.
Il criminale/investigatore in questione, e protagonista dell'opera, è Akihito Narihisago, lui era un poliziotto -poi diventato un criminale appunto (non dirò troppo su di lui per non fare spoiler)- quando entra virtualmente in questi pozzi, il suo avatar ha un aspetto simile al suo. Il suo avatar si chiama Sakaido, non ricorda nulla del suo passato quando si trova dentro al pozzo, sa solo di essere un detective geniale e che deve risolvere un crimine: ogni volta che entra in un pozzo, trova una giovane ragazza morta, di cui lui ricorda il nome, ovvero Kaeru, e oltre a lei trova spesso anche un altro elemento: un personaggio che chiama “John Walker” e che sembra collegato a tutti gli ultimi casi di serial killer in Giappone, per sapere il resto dovete vedervi l'opera.
Passiamo ora a parlare della caratterizzazione dei personaggi, per quanto riguarda questo aspetto ritengo che sia stato fatto un ottimo lavoro, è uno dei punti di forza dell'anime, soprattutto se parliamo del protagonista, ma anche di altri personaggi principali, è facile empatizzare con loro, hanno, quasi tutti direi, reazioni umane e abbastanza credibili, pur quanto alle volte si trovino in situazioni molto particolari.
Parliamo ora dell'aspetto tecnico, le animazioni non sono male diciamo, non sono né il punto debole dell'opera, né il punto di forza, diciamo senza infamia e senza lode.
Parlando invece delle musiche, mi sono piaciute molto, sia per quanto riguarda l'opening e l’ending che i diversi brani della OST sempre pronte al momento giusto, con la giusta tonalità, aspetto pienamente promosso.
Passiamo ora a discutere della trama, l'idea di usare una tecnologia sperimentale e molto avanzata, per usi di polizia, mi fa ricordare in primo luogo un'opera come «Minority Report» e in secondo luogo (ma molto vagamente) «Akira» per la sua natura a metà tra la tecnologia e il soprannaturale, in sé non è male, e non è neanche una cosa banale, anzi, direi che la possiamo definire abbastanza innovativa, solo che praticamente non si capisce dove vuole andare a parare la trama, diciamo che quest'opera è uno di quei pochi casi, dove la sceneggiatura dei singoli episodi è molto buona, ma è la trama in generale a non capire dove vuole andare.
Passando invece alla sceneggiatura, come dicevo in precedenza, è stato fatto un ottimo lavoro, infatti se prendiamo singolarmente i singoli episodi, sono tutti ben fatti, sono i vari aspetti, soprattutto dalla seconda metà della serie, in particolar modo alcune relazioni tra i personaggi e certi flashback.
Un punto dolente è il villan, purtroppo non è molto incisivo, e praticamente sembra messo lì tanto per, non capiamo cosa vuole, e perché ha fatto quello che ha fatto, a meno che non ci sia una seconda stagione, dove viene detto che lui era una pedina di qualcosa di più grande, non ha molto senso.
Qualche considerazione sul finale, senza fare ovviamente spoiler, in sé il finale non è male, però secondo me ha più senso se c'è una seconda stagione, perchè molte cose non sono concluse affatto, e ci sono degli interrogativi che rimangono aperti, e certe lacune da colmare, e rimane sempre il problema della trama, che non si capisce dove vuole andare a parare l'opera.
Soffermiamoci invece sul lato tecnologico, ho trovato interessante questa versione anime alla «Minority Report», prendere realtà virtuale, la mente umana, i sogni, poteri psichici e metterli tutti assieme è molto interessante, poi il fatto che il pozzo sia usato anche per salvare persone in contemporanea, onestamente fa molto «Inception».
L'anime magari in modo indiretto fa discutere sul concetto di giustizia, e sul concetto di bene o male, ma come dicevo prima, lo fa appunto in modo indiretto, a differenza di molti altri anime di genere thriller.
In conclusione: un anime molto interessante, che consiglio, a cui però manca quel pizzico in più per poter essere considerato un capolavoro, che però rimane pur sempre un ottimo anime da vedere.
Voto finale: 7,5