Recensione
Recensione di Ataru Moroboshii
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"Keep Your Hands Off Eizouken!" è l'ultimo lavoro animato da Science Saru, lo studio fondato dal peculiare regista Masaaki Yuasa. L'opera è un meta-anime ovvero un anime che parla di come si fanno gli anime, la trama solo appena abbozzata rientra nel genere "ragazze delle superiori che nel loro club scolastico fanno cose da adulti" e parla di queste tre ragazze che creano animazioni, sia con metodo classico che con CG.
Si nota subito come la trama non rivesta molta importanza negli intenti dell'autore, ma sia solo un contenitore per spiegarci qualche nozione di disegno, regia, animazione, produzione e comunicazione aziendale, oltre a mostrarci nella sua trasposizione le ottime animazioni dello studio Saru. Da questo punto di vista l'anime è più vicino ad un documentario che ad un anime in senso classico. Essendo credibilità e normali sviluppi di trama superflui, le ragazze si mostreranno subito come specialiste nei loro settori di competenza ovvero Midori Asakusa la nanerottola con la testa fra le nuvole si occupa solo di fondali e regia, Sayaka Kanamori la ragazza più quadrata e senza alcuna motivazione artistica si occupa solo di ambiti manageriali e di vendita e Tsubame Mizusaki farà solo ed esclusivamente animazioni. Il rapporto fra studio principale e i numerosi terzisti di una vera produzione viene simulato coinvolgendo mano a mano attraverso la crescente fama delle opere di queste tre ragazze, ulteriori club scolastici nonché si simulano le difficoltà di produzione, consegna e distribuzione.
Benché sia la trama pretestuosa, i personaggi sono -pur rimanendo all'interno dei loro stereotipi- ben caratterizzati, o almeno lo sono due su tre mentre la terza ragazza Mizusaki, un personaggio particolarmente piatto, è invece solo un tipico cliché narrativo; la creativa Asakusa e la calcolatrice Kanamori sono invece personaggi ottimi che bucano lo schermo.
Le animazioni sono di alta qualità come è giusto aspettarsi in un anime dove l'animazione stessa è al centro della trama, si nota comunque come lo studio Saru abbia messo meno note personali nello svolgimento del suo lavoro relegando i suoi classici movimenti con poco dettaglio ma molta plasticità solo agli anime all'interno dell'anime. Simpatici alcuni cameo e citazioni riguardanti il vecchio studio Ghibli anche se chiaramente rimandano più alla generazione dell'autore piuttosto che alla generazione dei personaggi. Trovo improbabile che una ragazza della classe 2004 abbia il suo colpo di fulmine artistico attraverso un anime degli anni '70.
La mia considerazione è quella di un prodotto che non è né carne e né pesce, troppo superficiale sia come storia di narrativa che come documentario non volendo l'autore sbilanciarsi in un lato o nell'altro. Sicuramente dal punto di vista commerciale questo ibrido consente di radunare molti più spettatori di quello che avrebbe potuto fare un vero documentario diminuendo però d'altro canto la qualità dei contenuti in modo sensibile. "Keep Your Hands Off Eizouken!" risulta quindi targhetizzato per adolescenti indecisi nel proprio percorso formativo (un po' come hanno fatto gli americani con Grey's Anatomy e altre serie medicali per convincere i giovani ad iscriversi a medicina), o cultori di vecchia data innamorati della tecnica quanto dei contenuti. Piccola domanda aperta finale, mi chiedo che successo avrebbe ottenuto quest'opera senza il coinvolgimento del famoso regista Yuasa e del suo ottimo staff.
Si nota subito come la trama non rivesta molta importanza negli intenti dell'autore, ma sia solo un contenitore per spiegarci qualche nozione di disegno, regia, animazione, produzione e comunicazione aziendale, oltre a mostrarci nella sua trasposizione le ottime animazioni dello studio Saru. Da questo punto di vista l'anime è più vicino ad un documentario che ad un anime in senso classico. Essendo credibilità e normali sviluppi di trama superflui, le ragazze si mostreranno subito come specialiste nei loro settori di competenza ovvero Midori Asakusa la nanerottola con la testa fra le nuvole si occupa solo di fondali e regia, Sayaka Kanamori la ragazza più quadrata e senza alcuna motivazione artistica si occupa solo di ambiti manageriali e di vendita e Tsubame Mizusaki farà solo ed esclusivamente animazioni. Il rapporto fra studio principale e i numerosi terzisti di una vera produzione viene simulato coinvolgendo mano a mano attraverso la crescente fama delle opere di queste tre ragazze, ulteriori club scolastici nonché si simulano le difficoltà di produzione, consegna e distribuzione.
Benché sia la trama pretestuosa, i personaggi sono -pur rimanendo all'interno dei loro stereotipi- ben caratterizzati, o almeno lo sono due su tre mentre la terza ragazza Mizusaki, un personaggio particolarmente piatto, è invece solo un tipico cliché narrativo; la creativa Asakusa e la calcolatrice Kanamori sono invece personaggi ottimi che bucano lo schermo.
Le animazioni sono di alta qualità come è giusto aspettarsi in un anime dove l'animazione stessa è al centro della trama, si nota comunque come lo studio Saru abbia messo meno note personali nello svolgimento del suo lavoro relegando i suoi classici movimenti con poco dettaglio ma molta plasticità solo agli anime all'interno dell'anime. Simpatici alcuni cameo e citazioni riguardanti il vecchio studio Ghibli anche se chiaramente rimandano più alla generazione dell'autore piuttosto che alla generazione dei personaggi. Trovo improbabile che una ragazza della classe 2004 abbia il suo colpo di fulmine artistico attraverso un anime degli anni '70.
La mia considerazione è quella di un prodotto che non è né carne e né pesce, troppo superficiale sia come storia di narrativa che come documentario non volendo l'autore sbilanciarsi in un lato o nell'altro. Sicuramente dal punto di vista commerciale questo ibrido consente di radunare molti più spettatori di quello che avrebbe potuto fare un vero documentario diminuendo però d'altro canto la qualità dei contenuti in modo sensibile. "Keep Your Hands Off Eizouken!" risulta quindi targhetizzato per adolescenti indecisi nel proprio percorso formativo (un po' come hanno fatto gli americani con Grey's Anatomy e altre serie medicali per convincere i giovani ad iscriversi a medicina), o cultori di vecchia data innamorati della tecnica quanto dei contenuti. Piccola domanda aperta finale, mi chiedo che successo avrebbe ottenuto quest'opera senza il coinvolgimento del famoso regista Yuasa e del suo ottimo staff.