Recensione
Bakuman.
8.0/10
Bakuman serie anime tratta dal manga di Tsugumi Ohba (storia) e Takeshi Obata (disegni) è una storia molto avvincente che racconta in modo dettagliato tutti i sacrifici e gli ostacoli che bisogna affrontare per affermarsi come mangaka.
Mashiro Moritaka frequenta ancora le scuole medie e sin da piccolo ha sempre avuto la passione per il disegno, anche grazie all'influenza del compianto zio mangaka, che, dopo aver avuto successo con una serie non era più riuscito a ripetersi fino ad arrivare alla morte sfinito dall'eccessivo lavoro senza soste. Mashiro decide di intraprendere questo sogno grazie all'amico Takagi che lo convince a mettersi in coppia per perseguire l'obiettivo comune: Mashiro come disegnatore e Takagi come sceneggiatore.
Pur non avendo mai avuto un interesse particolare in merito agli argomenti trattati, la storia mi ha preso immediatamente, non ci si annoia mai durante la visione, anzi si ride, ci si commuove e si fa il tifo per questi ragazzi che mettono tutte le loro forze e la loro anima per il raggiungimento del loro sogno.
È una storia geniale perché nonostante venga spiegato in modo dettagliato e tecnico tutto quello che ruota attorno a questo mondo ciò viene reso piacevole e semplice nella comprensione. Come è logico che sia non mancheranno i momenti difficili in cui si vorrebbe quasi mollare tutto ma i due ragazzi hanno tenacia e forze da vendere. Non mancherà anche la motivazione sentimentale che spingerà soprattutto Mashiro a voler raggiungere prima possibile il suo sogno a causa della promessa scambiata con Azuki, una sua compagna di classe, ma non vi dico altro...
I personaggi principali sono ottimamente caratterizzati, ma si può dire lo stesso anche dei co-protagonisti, non mancano fasi introspettive che ci permetteranno di conoscere appieno sogni, debolezze, pregi e difetti di quasi tutti i personaggi presenti nella storia.
Dialoghi, storia e realizzazione tecnica sono i punti di forza di questa serie, ho molto apprezzato lo stile dei disegni che tende a discostarsi dai canoni standard, Azuki ad esempio mi ricorda a tratti "Anna" la ragazza amata da "Gigi la trottola", vedo infatti uno stile anni '80 modernizzato in alcuni dei personaggi.
Per chiudere non posso che consigliarne la visione agli amanti del genere e non, questa serie si fa visionare con piacere da chiunque.
Mashiro Moritaka frequenta ancora le scuole medie e sin da piccolo ha sempre avuto la passione per il disegno, anche grazie all'influenza del compianto zio mangaka, che, dopo aver avuto successo con una serie non era più riuscito a ripetersi fino ad arrivare alla morte sfinito dall'eccessivo lavoro senza soste. Mashiro decide di intraprendere questo sogno grazie all'amico Takagi che lo convince a mettersi in coppia per perseguire l'obiettivo comune: Mashiro come disegnatore e Takagi come sceneggiatore.
Pur non avendo mai avuto un interesse particolare in merito agli argomenti trattati, la storia mi ha preso immediatamente, non ci si annoia mai durante la visione, anzi si ride, ci si commuove e si fa il tifo per questi ragazzi che mettono tutte le loro forze e la loro anima per il raggiungimento del loro sogno.
È una storia geniale perché nonostante venga spiegato in modo dettagliato e tecnico tutto quello che ruota attorno a questo mondo ciò viene reso piacevole e semplice nella comprensione. Come è logico che sia non mancheranno i momenti difficili in cui si vorrebbe quasi mollare tutto ma i due ragazzi hanno tenacia e forze da vendere. Non mancherà anche la motivazione sentimentale che spingerà soprattutto Mashiro a voler raggiungere prima possibile il suo sogno a causa della promessa scambiata con Azuki, una sua compagna di classe, ma non vi dico altro...
I personaggi principali sono ottimamente caratterizzati, ma si può dire lo stesso anche dei co-protagonisti, non mancano fasi introspettive che ci permetteranno di conoscere appieno sogni, debolezze, pregi e difetti di quasi tutti i personaggi presenti nella storia.
Dialoghi, storia e realizzazione tecnica sono i punti di forza di questa serie, ho molto apprezzato lo stile dei disegni che tende a discostarsi dai canoni standard, Azuki ad esempio mi ricorda a tratti "Anna" la ragazza amata da "Gigi la trottola", vedo infatti uno stile anni '80 modernizzato in alcuni dei personaggi.
Per chiudere non posso che consigliarne la visione agli amanti del genere e non, questa serie si fa visionare con piacere da chiunque.