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Terza serie animata dedicata ai Fantastici Quattro, la super-famiglia dei Marvel Comics creata nel 1961 da Stan Lee e Jack Kirby, datata 1994 e divisa in due stagioni diverse fra loro, da 13 episodi l'una, dove la prima è più infantile e dedicata, essenzialmente, alla Cosa, mentre la seconda è più seria e romantica e dedicata a Johnny Storm, alias la Torcia Umana.

Una terza serie animata che, per me, vale come seconda fin dalle prime immagini, perché nel cast ritorna Johnny Storm, la Torcia Umana, che, anche negli episodi più elementari della prima stagione fa la sua bella figura. Che si rida con la Cosa (simpatici i siparietti fra lui e la signora Forbes, la terribile e divertente padrona di casa del Baxter Building, che ha un debole solo per la sua cagnetta Fufù), o si palpiti con Johnny Storm, innamorato di Crystal, un'inumana prigioniera del suo stesso rifugio artico, i Fantastici Quattro tornano in carreggiata, anche se i risultati sono assai inferiori agli allora contemporanei serial di Spider-man e degli X-men.
La prima stagione soffre d'infantilismo come quella di Iron man dello stesso anno, ma, secondo me, è di qualità superiore perché, rispetto alla serie dell'alter-ego di Tony Stark, cambia avversario di episodio in episodio.
Le trame di questi Fantastici Quattro animati sono quasi tutte prese dal ciclo di fumetti Lee/Kirby, degli anni'60, ma se nella prima stagione si avverte un non so che di svogliatezza, nella seconda si cambia completamente stile e si carbura subito, puntando anche su una trama orizzontale che si rivela eccitante ed emozionante. Peccato che si sia fermata dopo 26 puntate complessive, però per il ritorno di Johnny Storm, in un cartone animato, dove l esilio del 1978, è stato bello sognare di nuovo assieme a lui, Reed, Sue e Ben, affrontando nemici del calibro di Destino, o Galactus, il divoratore di mondi.
Anche se la serie classica di Hanna & Barbera era di ben altro spessore.