Recensione
Kakushigoto
8.5/10
Recensione di L'unico isekai buno è l'isekai parodico
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Premetto che questa non sarà una recensione professionale, ma avevo proprio voglia di commentare a caldo questo anime.
"Kakushigoto" è una serie che, anche se mi aveva incuriosito fin dall'inizio, mi ha preso sul serio solo da metà stagione in poi. Infatti, ho guardato i primi sei episodi scaglionati, mentre gli ultimi sei li ho guardati tutti in un giorno solo.
Dalla premessa ci si potrebbe aspettare una serie del tutto comica. E in gran parte è così, non fraintendete. Questa serie ha dei tempi comici eccellenti, è estremamente autoironica, sia verso sé stessa che verso l'industria manga in toto, e ha personaggi con una buona chimica. Però, non mancano i momenti riflessivi e introspettivi. I temi principali sono i doveri del padre, il significato di "famiglia", i giusti metodi per crescere un figlio, cosa significa essere vedovi e cosa si prova a sentirsi in una situazione lavorativa precaria. Mica roba da poco, insomma. La serie però offre un perfetto equilibrio tra riflessioni malinconiche e scene comiche. Questo grazie a Goto-sensei, il protagonista, che funziona benissimo sia come personaggio serio che come 'cazzone'. Questo grazie a un abilissimo utilizzo dei fraintendimenti.
Ora, io so che qua in Italia l'associazione di "comicità" e "fraintendimenti" ci ricorda i cinepanettoni, ma siamo noi a far schifo, non questo genere di umorismo in generale. In questa serie, il fraintendimento è usato abilmente per sovrapporre comicità e riflessione: Goto-sensei chiede consigli alle sue conoscenti, che fraintendono (spesso pensando a una proposta, because Japan) e rispondono ad altre domande, che però offrono a Goto degli spunti di riflessione, poiché egli non pensa di essere stato frainteso. In questo modo il monologo continua, ma è intervallato da continue gag. Renderlo a parole senza fare esempi spoiler è difficile. Posso dirvi che la sensazione che vi lascia è una risata, che però, quando termina, si trasforma in un sorriso malinconico.
Ora però arriva l'unica vera "critica". La serie tende a concentrarsi su una determinata accoppiata riflessione/gag ad episodio, senza creare un vero filo conduttore tra gli eventi. Le cose succedono. Punto. Questo non è tanto un male, se si guarda un episodio a settimana. Ma guardarlo tutto di fila può risultare pesante, poiché ogni episodio è autoconclusivo. Dopo due o tre senti di averne visto abbastanza. "E che c'è di male? Molte serie fantastiche son fatte così!", penserete. Ecco, il problema è che tutto ciò è vero solo fino all'episodio 6. All'inizio e alla fine di ogni episodio, viene mostrata una scena ambientata nel futuro, sempre molto criptica, ma che ti fa intendere che la storia non ha un lieto fine. Fino all'episodio 6, non si hanno abbastanza informazioni per capire alcunché. Dopo, però, inizi a farti un'idea. Inizi a mettere insieme il puzzle, a speculare e ad essere intrigato. Iniziano ad esserci indizi anche nelle gag dell'episodio normale, poiché la serie, banalmente, avanza nel tempo. E quindi, ora, il filo conduttore tra le puntate c'è ed è fortissimo. Continui ad andare avanti non solo perché ti piace la comicità della serie, ma anche perché ora sei curiosissimo di unire lentamente i puntini. E gli indizi si trovano ovunque. Durante tutta la serie, dall'episodio 6 in poi, sei sempre sull'attenti, perché provi una miriade di sensazioni diverse. Prima ridi, poi rifletti malinconico, poi noti un indizio, inizi a speculare, ma parte un'altra gag, che però magari aggiunge qualcosa, e così via. Ti tiene sempre incollato. Dov'è il difetto?
Ecco, il punto è che questa serie è dannatamente corta per tutto quello che racconta. Il finale è perfetto, non fraintendete. Tutto si unisce e il quadro si completa. Tuttavia, ho la fortissima sensazione che avrei potuto avere di più! Più personaggi, più battute, più spunti di riflessione, più di tutto. Tutto quello che ho visto è stato piacevolissimo, ma, fino all'ultimissimo episodio, non senti che la serie stia per finire. Ti senti a metà stagione, ma poi ti accorgi che non è così. Il finale è fantastico, ma avrei voluto vederlo dodici episodi dopo. Ed è qui che la partenza lenta inizia a pesare. Immaginate uno spettacolo di fuochi di artificio. Inizia lento, poi all'improvviso inizia a diventare intenso, abbagliate e stupendo. Poi, però, proprio durante il suo culmine, viene sparato un botto più forte degli altri. Quel botto è meraviglioso, ma dopo di lui non ne arrivano altri. All'improvviso, durante il climax, stupendo botto finale e tutti a casa. Questo è "Kakushigoto". Ed è un peccato, perché poteva essere ancora di più, se non fosse partito un po' a rilento. Sono così severo, perché credo che questo avrebbe potuto essere l'anime della stagione, ma non lo è stato perché gli hanno dato dodici episodi, quindi il manga è stato tagliato. Non intendo che avrebbe potuto raccontare battute migliori o trattare meglio i suoi temi, intendo proprio che avrebbero potuto esserci più battute e più temi, se le prime sei puntate fossero state come le altre. I primi sei episodi sono "solo" molto godibili, gli altri sei invece sono fantastici.
Tutto quello che fa "Kakushigoto" è perfetto, ma non fa tutto quello che potrebbe fare. E questo, con mio grandissimo dispiacere, non lo fa essere un capolavoro.
In un'epoca in cui tutti gli anime più inflazionati soffrono per la loro troppa longevità, questa piccola perla, che avrebbe tanto bisogno di essere quanto più longeva possibile, ha soli dodici episodi. Ironico.
Il mio voto è quindi un 8,5. Sicuramente alto, ma, se penso che poteva essere un 10, mi brucia.
"Kakushigoto" è una serie che, anche se mi aveva incuriosito fin dall'inizio, mi ha preso sul serio solo da metà stagione in poi. Infatti, ho guardato i primi sei episodi scaglionati, mentre gli ultimi sei li ho guardati tutti in un giorno solo.
Dalla premessa ci si potrebbe aspettare una serie del tutto comica. E in gran parte è così, non fraintendete. Questa serie ha dei tempi comici eccellenti, è estremamente autoironica, sia verso sé stessa che verso l'industria manga in toto, e ha personaggi con una buona chimica. Però, non mancano i momenti riflessivi e introspettivi. I temi principali sono i doveri del padre, il significato di "famiglia", i giusti metodi per crescere un figlio, cosa significa essere vedovi e cosa si prova a sentirsi in una situazione lavorativa precaria. Mica roba da poco, insomma. La serie però offre un perfetto equilibrio tra riflessioni malinconiche e scene comiche. Questo grazie a Goto-sensei, il protagonista, che funziona benissimo sia come personaggio serio che come 'cazzone'. Questo grazie a un abilissimo utilizzo dei fraintendimenti.
Ora, io so che qua in Italia l'associazione di "comicità" e "fraintendimenti" ci ricorda i cinepanettoni, ma siamo noi a far schifo, non questo genere di umorismo in generale. In questa serie, il fraintendimento è usato abilmente per sovrapporre comicità e riflessione: Goto-sensei chiede consigli alle sue conoscenti, che fraintendono (spesso pensando a una proposta, because Japan) e rispondono ad altre domande, che però offrono a Goto degli spunti di riflessione, poiché egli non pensa di essere stato frainteso. In questo modo il monologo continua, ma è intervallato da continue gag. Renderlo a parole senza fare esempi spoiler è difficile. Posso dirvi che la sensazione che vi lascia è una risata, che però, quando termina, si trasforma in un sorriso malinconico.
Ora però arriva l'unica vera "critica". La serie tende a concentrarsi su una determinata accoppiata riflessione/gag ad episodio, senza creare un vero filo conduttore tra gli eventi. Le cose succedono. Punto. Questo non è tanto un male, se si guarda un episodio a settimana. Ma guardarlo tutto di fila può risultare pesante, poiché ogni episodio è autoconclusivo. Dopo due o tre senti di averne visto abbastanza. "E che c'è di male? Molte serie fantastiche son fatte così!", penserete. Ecco, il problema è che tutto ciò è vero solo fino all'episodio 6. All'inizio e alla fine di ogni episodio, viene mostrata una scena ambientata nel futuro, sempre molto criptica, ma che ti fa intendere che la storia non ha un lieto fine. Fino all'episodio 6, non si hanno abbastanza informazioni per capire alcunché. Dopo, però, inizi a farti un'idea. Inizi a mettere insieme il puzzle, a speculare e ad essere intrigato. Iniziano ad esserci indizi anche nelle gag dell'episodio normale, poiché la serie, banalmente, avanza nel tempo. E quindi, ora, il filo conduttore tra le puntate c'è ed è fortissimo. Continui ad andare avanti non solo perché ti piace la comicità della serie, ma anche perché ora sei curiosissimo di unire lentamente i puntini. E gli indizi si trovano ovunque. Durante tutta la serie, dall'episodio 6 in poi, sei sempre sull'attenti, perché provi una miriade di sensazioni diverse. Prima ridi, poi rifletti malinconico, poi noti un indizio, inizi a speculare, ma parte un'altra gag, che però magari aggiunge qualcosa, e così via. Ti tiene sempre incollato. Dov'è il difetto?
Ecco, il punto è che questa serie è dannatamente corta per tutto quello che racconta. Il finale è perfetto, non fraintendete. Tutto si unisce e il quadro si completa. Tuttavia, ho la fortissima sensazione che avrei potuto avere di più! Più personaggi, più battute, più spunti di riflessione, più di tutto. Tutto quello che ho visto è stato piacevolissimo, ma, fino all'ultimissimo episodio, non senti che la serie stia per finire. Ti senti a metà stagione, ma poi ti accorgi che non è così. Il finale è fantastico, ma avrei voluto vederlo dodici episodi dopo. Ed è qui che la partenza lenta inizia a pesare. Immaginate uno spettacolo di fuochi di artificio. Inizia lento, poi all'improvviso inizia a diventare intenso, abbagliate e stupendo. Poi, però, proprio durante il suo culmine, viene sparato un botto più forte degli altri. Quel botto è meraviglioso, ma dopo di lui non ne arrivano altri. All'improvviso, durante il climax, stupendo botto finale e tutti a casa. Questo è "Kakushigoto". Ed è un peccato, perché poteva essere ancora di più, se non fosse partito un po' a rilento. Sono così severo, perché credo che questo avrebbe potuto essere l'anime della stagione, ma non lo è stato perché gli hanno dato dodici episodi, quindi il manga è stato tagliato. Non intendo che avrebbe potuto raccontare battute migliori o trattare meglio i suoi temi, intendo proprio che avrebbero potuto esserci più battute e più temi, se le prime sei puntate fossero state come le altre. I primi sei episodi sono "solo" molto godibili, gli altri sei invece sono fantastici.
Tutto quello che fa "Kakushigoto" è perfetto, ma non fa tutto quello che potrebbe fare. E questo, con mio grandissimo dispiacere, non lo fa essere un capolavoro.
In un'epoca in cui tutti gli anime più inflazionati soffrono per la loro troppa longevità, questa piccola perla, che avrebbe tanto bisogno di essere quanto più longeva possibile, ha soli dodici episodi. Ironico.
Il mio voto è quindi un 8,5. Sicuramente alto, ma, se penso che poteva essere un 10, mi brucia.