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8.5/10
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Finalmente, dopo tanti anni, ho potuto terminare la lettura di quest’opera.
Si tratta di un webtoon coreano a colori.
"Noblesse" all’inizio tira, accidenti se tira. E' una sapiente mistura di azione e umorismo, condita da disegni veramente accattivanti. E a colori! Quanto sono carini i vampiri, mamma mia, così eleganti, alteri, proprio come ce li immaginiamo: di nobiltà antica. Anche se poi, in realtà, forse non sono precisamente vampiri…
Cadis Etrama Di Raizel, all’apparenza un giovanotto, si è nascosto per dormire 820 anni, e quando si sveglia si ritrova un tantino, comprensibilmente, spaesato. Ma, da bravo nobile, non perde il suo aplomb e ci regala, con la sua incapacità di comprendere le minuzie della vita quotidiana, le risate più gustose. Aggiungiamoci che, convenientemente, approda ben presto nel liceo di cui il suo antico servitore Frankenstein è preside. Nascosto in piena vista in una classe, la frequentazione dei ragazzi lo porterà, insieme ad altri, a diverse avventure, sia tragiche che comiche.
Il comparto umoristico della storia è affidato man mano a parecchi personaggi: lo studente Shin ha la sua buona parte di gag, ma quello che forse fa più ridere è lo spaesamento di Rai che, dopo otto secoli, non sa come aprire una moderna porta né compiere una qualsiasi azione di vita quotidiana coreana, compreso cosa e come mangiare. Per contro, scopriamo man mano lati della sua personalità piuttosto particolari: emblematico, in proposito, il suo shock nel ritrovarsi un bottone allentato dopo uno scontro. Avere gli abiti in disordine, decisamente, non s'ha da fare.
In principio non si comprende bene dove si voglia andare a parare, c'è questa Unione che sembra formata da umani "migliorati" che ce l'hanno a morte coi nobili (i cosiddetti vampiri), ma ben presto si presentano diversi gruppi avversari, che si combattono fra di loro su diversi livelli. Assisteremo al solito, collaudato schema dell’intrigo, tradimento, cambio di fronte e infinito combattimento. Gli umani normali, quelli “migliorati”, i nobili con le loro armi particolari, i mannari… Ho dimenticato qualcuno?
Ecco, questo è forse l’unico motivo di lagnanza che ho per questo manwa, altrimenti spettacolare: come moltissimi altri del suo genere, arrivati ad un certo punto si perde in pretestuosi, infiniti, ripetuti, asfissianti combattimenti a suon di Boom e Ka-boom. Si arriva al punto in cui si apre la nuova pagina web, si scorre velocemente verso il basso, si schiaccia il link successivo… tanto sono ancora lì a menarsi e insultarsi con le stesse parole già usate 100 capitoli prima. E come osi tu, e ti ucciderò io, e come ha fatto a diventare così forte, e come diavolo è possibile che stia perdendo… Santa Klaus aiutami tu!
E’ davvero un peccato perché la storia sarebbe stata molto, molto più interessante con un centinaio di capitoli di inutili scazzottature di meno. Anche solo una cinquantina, via.
E’ molto intrigante la storia di Raizel, e quello che hanno escogitato per non renderlo invincibile, sono molto interessanti le relazioni fra i personaggi e fra i vari gruppi di personaggi. La storia di Frankenstein, poi, è una vera chicca.
Per dire le cose come stanno, è un ottimo prodotto che, se non si fosse voluto allungare troppo il brodo, avrebbe potuto aspirare all’essere un capolavoro. Anche così, pur saltando a piè pari numerose pagine di combattimenti pretestuosi, l’ho letto tutto d’un fiato facendo le ore piccole per diversi giorni.