Recensione
Sono pochi i maho shoujo, ossia quelle opere con la protagonista magica che si trasforma, a rendere bene in forma cartacea. "Shugo Chara" ci riesce, malgrado un inizio non proprio entusiasmante che potrebbe portare a un abbandono di lettura; è consigliabile infatti proseguire oltre i primi due volumi. Il bello arriva dopo, bisogna solo pazientare per leggere il resto, perché sarà sorprendente. Perché sorprendete? Semplice, l'opera nonostante sia rivolta a un target puerile ha anche elementi più drammatici e si fa apprezzare da un pubblico più vasto.
La trama ruota intorno ad Amu, una bambina delle elementari che mostra ai suoi coetanei una facciata aggressiva, ma che in realtà è e vorrebbe essere più delicata dinnanzi agli agli, fatica così a stringere amicizia. Una mattina decide di pregare che questo cambi, ritrovandosi con delle uova sul letto! Queste sono chiamate shugo chara, e rispecchiano le sue varie sfumature caratteriali, alternandosi a seconda dei casi. Non sarà però l'unica a possederne, quindi nel corso della storia incontra e si confronta con altri tipi di persone o poteri nascosti.
In tutto ciò, sebbene narrato dietro a queste metafore, il manga manda messaggi forti tra cui quello del valore della famiglia. Sono presenti, difatti, molte vicende riguardo a questo anziché a quello della ricerca dell'amore, anche se le scene tra Amu e Ikuto sono tanto provocatorie quanto deliziose. C'è anche una specie di triangolo tra lei, lui e il Principe, però appunto hanno meno rilevanza rispetto ad altri argomenti come la crescita personale... ma soprattutto è intuibile come vanno le cose tra di loro e per chi batte veramente il cuore della ragazza.
Ritornando al concetto della famiglia, è apprezzabile la presenza di adulti, che magari non sono sempre positivi come ci si potrebbe aspettare leggendo un majokko. Quelli positivi, però, come la madre di Amu fa ragionamenti sensati e giusti.
Interessanti i post scriptum delle autrici nonché gli angoli di curiosità, se non si è abituati a leggerli è raccomandabile farlo, poiché questi raccontano aneddoti durante la creazione dell'opera e le PEACH-PIT (famose soprattutto per 'Rozen Maiden') non si fanno problemi a dire le loro preferenze.
Altra cosa lodevole sono il fatto che tutti i personaggi conosciuti dal primo all'ultimo numero non vengono mai del tutto dimenticati, anzi spesso vengono menzionati e illustrati in più frangenti. Onore alle scene d'azione, si sa che sono difficili da rendere in fumetto, eppure qua sono abbastanza chiare e fantasiose come trasformazioni. Tuttavia, l'outfit a volte è esagerato, il troppo confonde a mio avviso. Carinissimi i shugo chara, in particolare mi resta impresso quello di Ikuto.
L'edizione è quella normale della Star Comics, mi dispiace un po' che col tempo le pagine si sono ingiallite.
Il finale è molto emozionante e significativo, ripaga tutto e non lascia nessun punto interrogativo.
La trama ruota intorno ad Amu, una bambina delle elementari che mostra ai suoi coetanei una facciata aggressiva, ma che in realtà è e vorrebbe essere più delicata dinnanzi agli agli, fatica così a stringere amicizia. Una mattina decide di pregare che questo cambi, ritrovandosi con delle uova sul letto! Queste sono chiamate shugo chara, e rispecchiano le sue varie sfumature caratteriali, alternandosi a seconda dei casi. Non sarà però l'unica a possederne, quindi nel corso della storia incontra e si confronta con altri tipi di persone o poteri nascosti.
In tutto ciò, sebbene narrato dietro a queste metafore, il manga manda messaggi forti tra cui quello del valore della famiglia. Sono presenti, difatti, molte vicende riguardo a questo anziché a quello della ricerca dell'amore, anche se le scene tra Amu e Ikuto sono tanto provocatorie quanto deliziose. C'è anche una specie di triangolo tra lei, lui e il Principe, però appunto hanno meno rilevanza rispetto ad altri argomenti come la crescita personale... ma soprattutto è intuibile come vanno le cose tra di loro e per chi batte veramente il cuore della ragazza.
Ritornando al concetto della famiglia, è apprezzabile la presenza di adulti, che magari non sono sempre positivi come ci si potrebbe aspettare leggendo un majokko. Quelli positivi, però, come la madre di Amu fa ragionamenti sensati e giusti.
Interessanti i post scriptum delle autrici nonché gli angoli di curiosità, se non si è abituati a leggerli è raccomandabile farlo, poiché questi raccontano aneddoti durante la creazione dell'opera e le PEACH-PIT (famose soprattutto per 'Rozen Maiden') non si fanno problemi a dire le loro preferenze.
Altra cosa lodevole sono il fatto che tutti i personaggi conosciuti dal primo all'ultimo numero non vengono mai del tutto dimenticati, anzi spesso vengono menzionati e illustrati in più frangenti. Onore alle scene d'azione, si sa che sono difficili da rendere in fumetto, eppure qua sono abbastanza chiare e fantasiose come trasformazioni. Tuttavia, l'outfit a volte è esagerato, il troppo confonde a mio avviso. Carinissimi i shugo chara, in particolare mi resta impresso quello di Ikuto.
L'edizione è quella normale della Star Comics, mi dispiace un po' che col tempo le pagine si sono ingiallite.
Il finale è molto emozionante e significativo, ripaga tutto e non lascia nessun punto interrogativo.