Recensione
Promare
7.5/10
Concluso il re-watch di "Promare", mi sento pronta ad esprimere la mia opinione non richiesta.
Il film, come ci si aspettava, è esageratissimo, colorato e vivace. Character design divertente e luminoso, animazioni curate e dinamiche. Le musiche, superfluo dirlo trattandosi di Hiroyuki Sawano, stupende, adatte all’atmosfera, restano in testa anche nei giorni successivi alla visione. Le scene di azione, è il caso di dirlo, infiammano, in un mix di incendi multicolore, armature tamarre, veicoli militari giganteschi e robot alti come palazzi.
Arriviamo ora ai due punti deboli del film, cercando per quanto possibile di evitare lo spoiler: la trama e il villain.
La trama complessivamente regge, ma sono state introdotte una serie di complicazioni e spiegazioni pseudo-scientifiche nel tentativo di renderla più complessa e dare un senso di profondità maggiore al film. Le spiegazioni di questo genere in un film, a mio parere, possono essere di due tipologie: abbastanza dettagliate da sembrare pienamente sensate e coerenti nel quadro fantascientifico disegnato, oppure completamente esagerate, folli e divertenti. "Promare" purtroppo sta nel mezzo, abbozzando in una decina di minuti delle spiegazioni che sanno più di appiccicato a posteriori che di programmato a priori e che, inoltre, non aggiungono quasi nulla ai progetti dei protagonisti: senza fare spoiler, a loro come allo spettatore era già chiaro sia che il progetto del villain non fosse la strada giusta sia quale dovesse essere la soluzione alternativa da cercare.
A gusto mio ne va a perdere anche il messaggio del film: quella che all’inizio sembra più una trama incentrata sullo scontro tra due specie che devono imparare a gestire le proprie differenze e ad aiutarsi invece che trattare la minoranza come sacrificabile, si rivela poi essere una trama di carattere catastrofico in cui la minoranza va sì salvata, ma perché altrimenti ci rimetterebbe anche la maggioranza.
Per quanto riguarda il villain, all’inizio ha una caratterizzazione sensata: è effettivamente una persona che non si fa molti scrupoli, ma perché convinto del fatto che le sue azioni sono le uniche percorribili per la risoluzione di un problema. Invece, successivamente, nell’approfondimento del suo passato, molte delle sue azioni risultano essere solo cattiverie gratuite, sproporzionate alla motivazione da cui sono mosse o addirittura insensate, trasformandolo in una persona semplicemente malvagia, arrivista, crudele, negativa sotto ogni aspetto. Non esistono più sfumature di grigi, ma solo bianchi e neri.
In conclusione: il film è godibilissimo e divertente, la trama fila senza particolari contraddizioni, ma ha un po’ il sapore di “complicata a posteriori”. Come film di intrattenimento funziona.
Voto complessivo: 7,5.
Il film, come ci si aspettava, è esageratissimo, colorato e vivace. Character design divertente e luminoso, animazioni curate e dinamiche. Le musiche, superfluo dirlo trattandosi di Hiroyuki Sawano, stupende, adatte all’atmosfera, restano in testa anche nei giorni successivi alla visione. Le scene di azione, è il caso di dirlo, infiammano, in un mix di incendi multicolore, armature tamarre, veicoli militari giganteschi e robot alti come palazzi.
Arriviamo ora ai due punti deboli del film, cercando per quanto possibile di evitare lo spoiler: la trama e il villain.
La trama complessivamente regge, ma sono state introdotte una serie di complicazioni e spiegazioni pseudo-scientifiche nel tentativo di renderla più complessa e dare un senso di profondità maggiore al film. Le spiegazioni di questo genere in un film, a mio parere, possono essere di due tipologie: abbastanza dettagliate da sembrare pienamente sensate e coerenti nel quadro fantascientifico disegnato, oppure completamente esagerate, folli e divertenti. "Promare" purtroppo sta nel mezzo, abbozzando in una decina di minuti delle spiegazioni che sanno più di appiccicato a posteriori che di programmato a priori e che, inoltre, non aggiungono quasi nulla ai progetti dei protagonisti: senza fare spoiler, a loro come allo spettatore era già chiaro sia che il progetto del villain non fosse la strada giusta sia quale dovesse essere la soluzione alternativa da cercare.
A gusto mio ne va a perdere anche il messaggio del film: quella che all’inizio sembra più una trama incentrata sullo scontro tra due specie che devono imparare a gestire le proprie differenze e ad aiutarsi invece che trattare la minoranza come sacrificabile, si rivela poi essere una trama di carattere catastrofico in cui la minoranza va sì salvata, ma perché altrimenti ci rimetterebbe anche la maggioranza.
Per quanto riguarda il villain, all’inizio ha una caratterizzazione sensata: è effettivamente una persona che non si fa molti scrupoli, ma perché convinto del fatto che le sue azioni sono le uniche percorribili per la risoluzione di un problema. Invece, successivamente, nell’approfondimento del suo passato, molte delle sue azioni risultano essere solo cattiverie gratuite, sproporzionate alla motivazione da cui sono mosse o addirittura insensate, trasformandolo in una persona semplicemente malvagia, arrivista, crudele, negativa sotto ogni aspetto. Non esistono più sfumature di grigi, ma solo bianchi e neri.
In conclusione: il film è godibilissimo e divertente, la trama fila senza particolari contraddizioni, ma ha un po’ il sapore di “complicata a posteriori”. Come film di intrattenimento funziona.
Voto complessivo: 7,5.