Recensione
Recensione di GorillaSpelacchiato
-
"Il Diario della mia Scomparsa" è un manga scritto e ideato di Hideo Azuma, celebre autore di Pollon e Nanako SOS, in cui il protagonista è l'autore stesso, infatti questo volume unico è un'autobiografia in cui parla del periodo da alcolizzato e da senzatetto che ha dovuto affrontare dopo un sempre più repentino calo di popolarità e fama.
Partendo dai disegni devo dire che mi sono piaciuti, Azuma ha utilizzato uno stile molto vecchio stile, quasi "bidimensionale", dove le vicende sembrano quasi svolgersi su un solo piano, come per esempio in "Doraemon". Non sento di avere molto altro da dire su questo punto data la loro semplicità, giustificata anche da un tipo di vicende dove, per forza di cose, è assente un qualunque tipo di azione.
Per quanto riguarda la storia (se così si può definire) mi ha saputo far immedesimare molto in quello che ha vissuto l'autore, facendomi percepire molto bene ogni singola sensazione che lui stesso ha provato nelle situazioni che lo vedono protagonista. Io da piccolo guardavo molto le opere create da Azuma, quindi quando sono venuto a conoscenza di questo volume e di quello che lui ha passato in quegli anni mi ha fatto davvero star male; pensare che una persona che ha sempre cercato di divertire con le sue opere abbia dovuto affrontare certe esperienze è davvero brutto, ed anche in questo volume unico cerca comunque di far divertire lo spettatore, per esempio quando vuole suicidarsi legando un cappio intorno ad un albero e buttandosi giù da una collina, un pensiero molto macabro che però l'autore decide di sfruttare per far divertire il lettore, in modo da non rendere la lettura troppo pesante.
Vorrei anche parlare dell'edizione JPOP, che ho trovato di ottima qualità: pagine per nulla trasparenti, sovraccoperta molto buona e, come cosa più importante, un'intervista esclusiva all'autore che renderà questo volume una chicca per tutti i fan di Hideo Azuma.
In conclusione, ho trovato questo volume molto interessante per quello che vuole raccontare, facendolo sempre con l'obiettivo di far divertire il lettore, con dei bei disegni vecchio stile e un'ottima edizione.
Partendo dai disegni devo dire che mi sono piaciuti, Azuma ha utilizzato uno stile molto vecchio stile, quasi "bidimensionale", dove le vicende sembrano quasi svolgersi su un solo piano, come per esempio in "Doraemon". Non sento di avere molto altro da dire su questo punto data la loro semplicità, giustificata anche da un tipo di vicende dove, per forza di cose, è assente un qualunque tipo di azione.
Per quanto riguarda la storia (se così si può definire) mi ha saputo far immedesimare molto in quello che ha vissuto l'autore, facendomi percepire molto bene ogni singola sensazione che lui stesso ha provato nelle situazioni che lo vedono protagonista. Io da piccolo guardavo molto le opere create da Azuma, quindi quando sono venuto a conoscenza di questo volume e di quello che lui ha passato in quegli anni mi ha fatto davvero star male; pensare che una persona che ha sempre cercato di divertire con le sue opere abbia dovuto affrontare certe esperienze è davvero brutto, ed anche in questo volume unico cerca comunque di far divertire lo spettatore, per esempio quando vuole suicidarsi legando un cappio intorno ad un albero e buttandosi giù da una collina, un pensiero molto macabro che però l'autore decide di sfruttare per far divertire il lettore, in modo da non rendere la lettura troppo pesante.
Vorrei anche parlare dell'edizione JPOP, che ho trovato di ottima qualità: pagine per nulla trasparenti, sovraccoperta molto buona e, come cosa più importante, un'intervista esclusiva all'autore che renderà questo volume una chicca per tutti i fan di Hideo Azuma.
In conclusione, ho trovato questo volume molto interessante per quello che vuole raccontare, facendolo sempre con l'obiettivo di far divertire il lettore, con dei bei disegni vecchio stile e un'ottima edizione.