Recensione
NightS
8.0/10
Volume molto soddisfacente che raccoglie tre storie decisamente variegate, sia in termini di personaggi e ambientazioni, che in termini di contenuto romantico/fisico, e quindi adatte un po’ a tutti i gusti. Di seguito una specie di recap delle tre storie, senza svelare troppo delle trame per evitare spoiler, con i miei commenti:
“Nights” è la prima storia che apre il volume, a tema “yakuza”(il perché delle virgolette lo scoprirete solo leggendo!). Confesso che le storie con organizzazioni criminali non sono tra le mie preferite, motivo per cui a inizio lettura ero un po’ dubbiosa. Tuttavia, via via che sono stati svelati alcuni aspetti dei personaggi e la storia ha avuto risvolti che non mi aspettavo, mi sono ritrovata ad adorarla. Le dinamiche che intercorrono tra i due protagonisti sono troppo divertenti (l’extra finale a fine volume, poi, mi ha stesa del tutto!) così come la sexual tension che si respira tra loro fin dall’inizio. Tra tutte e tre, questa è la storia che considero più “adulta”, sia in termini di età dei protagonisti, che di tematiche, che di contenuto fisico (infatti c’è una bella scena corposa in camera da letto, probabilmente la più lunga in cui sono incappata finora nelle opere della Yoneda. È comunque edulcorata, col classico “vedo/non vedo”, quindi niente di troppo esplicito.) Ad ogni modo, la coppia di questa storia la trovo davvero esplosiva e molto originale, mi piacerebbe tantissimo leggere altro di loro!
“Lo spettro dei sentimenti” è la seconda storia e qui andiamo un po’ sul classico, essendo ad ambientazione scolastica. Tra tutte, questa è la più dolce in assoluto, e la definisco la mia preferita. Ho un debole per i personaggi timidi, stra-cotti, che arrossiscono e si imbarazzano ogni due per tre, quindi è stata proprio pane per i miei denti. Oltre all’estrema dolcezza, anche in questo caso è presente una buona dose di scene comiche, grazie soprattutto al personaggio secondario dell’amico. Il modo in cui si è conclusa mi ha davvero scaldato il cuore, e soprattutto le scene finali le ho trovate decisamente d’impatto. Una cosa che mi fa molta simpatia, inoltre, è come i personaggi della Yoneda, a prescindere dall’età, risultino sempre molto adulti; anche qui, pur trattandosi di adolescenti, a volte si ha l’impressione di trovarsi di fronte a dei trentenni. Questa è una caratteristica propria dell’autrice, che rende i ragazzi molto “maschi”, pur senza esagerare, e la toglie quindi dal filone tradizionalista dello yaoi di avere sempre ragazzi che sono la quintessenza della efebicità.
“Reply” è la terza storia, la più lunga tra tutte; infatti, a differenza delle prime due che si esauriscono in un solo capitolo, questa si articola in due capitoli di media lunghezza più due brevi capitoletti finali. In questo caso seguiamo le vicende di un meccanico, Seki, e un responsabile alle vendite, Takami, che lavorano nella stessa compagnia. Ci troviamo davanti a una storia slow-burn, quindi dall’evoluzione estremamente pacata (soprattutto all’inizio), che segue l’evoluzione dei sentimenti dei due protagonisti. Ho un debole per questo tipo di storie, però come ho notato in molti altri casi, se iniziano splendidamente con un ritmo progressivo che ti riempie di trepidazione, poi spesso e volentieri, non appena le cose iniziano a smuoversi, subentra una punta di delusione, perché raramente trovo queste parti all’altezza delle aspettative. Purtroppo questo è successo anche qui (come già in “Eppure sogno un dolce amore”, altra opera della Yoneda, simile per evoluzione): la prima parte della storia l’ho trovata fantastica, vedere un personaggio che si innamora di un altro e si strugge per lui è sempre qualcosa che mi prende tantissimo, soprattutto se ci sono scene molto espressive e un ritmo che permette di fondersi splendidamente con i sentimenti dei protagonisti, come in questo caso. Nella seconda parte della storia, però, le cose a mio avviso sono state un po’ affrettate, e soprattutto la scena di “mezzo-sesso” verso il finale (passatemi il termine) l’ho trovata poco azzeccata. Onestamente, avrei preferito che la seconda parte avesse continuato a concentrarsi sull’approfondimento dei protagonisti e delle loro dinamiche, rendendo più logica e naturale la realizzazione dei sentimenti da parte di uno di loro (soprattutto considerando che non aveva mai visto l’altro “in quel senso”) senza affrettare troppo le cose, e se proprio, proprio finire il tutto con una scena d’impatto (un bacio, magari, chissà). Da segnalare però il signor Takami, che è proprio il mio tipo di seme ideale, e soprattutto nella prima parte della storia l’ho trovato di un affascinante ammaliante, tanto che mi soffermavo spesso e volentieri a rimirarlo.
Quindi, in definitiva, è un volume che sento di consigliare, perché sono sicura che per via della varietà di storie trattate, potete sicuramente trovare qualcosa che si adatta ai vostri gusti, sia che siate già fan della Yoneda che non. Per quanto riguarda me, questo è il terzo volume dell’autrice che leggo, dopo “Non mi farò coinvolgere” e “Eppure sogno un dolce amore”, e nel complesso devo dire che mi piace molto il suo stile, soprattutto per l’espressività che dona ai personaggi in certe scene, ma anche a livello di storie che di caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia, non mi soddisfa al 100% nelle scene fisiche, sarà che le trovo sempre un po’ spezzettate e non hanno quel ritmo graduale che a me piace sempre tanto, e non arrivano a farmi passare tanto quanto vorrei; sia in termini di sensualità/passionalità nel caso di scene di puro sesso senza eventuale coinvolgimento amoroso (come era all’inizio in “Non mi farò coinvolgere” o nella storia “Nights” in questo volume) sia nelle scene d’amore vere e proprie, dove dovrebbero riuscire a trasmettermi l’intensità dei sentimenti provati. Questo però è un limite che riscontro a livello personale ovviamente; a seconda della vostra sensibilità e gusti, potrebbe accadere tutto il contrario. Inoltre, nel caso delle storie slow-burn (come in “Eppure sogno un dolce amore” e “Reply” in questo volume) trovo la Yoneda davvero magnifica durante gli albori delle relazioni; riesce davvero a caricare chi legge di grande trepidazione e aspettative, per poi però perdersi un po’ durante le seconde parti, perché, pur non affrettando a livello temporale certi avvenimenti, non vengono comunque trattati con la profondità e dettaglio che avrei voluto.
Ciononostante, alla fine è sempre questione di gusti e mica gusti, e questo volume sento proprio di consigliarlo. Per me è stata una lettura molto piacevole, nonché a tratti divertente ed emozionante; non sarà qualcosa di memorabile che ti travolge nel profondo, però forse risulta così piacevole proprio per questo. Anche l’edizione italiana della Flashbook l’ho trovata ben fatta, con l’aggiunta piacevole di diverse pagine a colori, e senza problemi da segnalare.
“Nights” è la prima storia che apre il volume, a tema “yakuza”(il perché delle virgolette lo scoprirete solo leggendo!). Confesso che le storie con organizzazioni criminali non sono tra le mie preferite, motivo per cui a inizio lettura ero un po’ dubbiosa. Tuttavia, via via che sono stati svelati alcuni aspetti dei personaggi e la storia ha avuto risvolti che non mi aspettavo, mi sono ritrovata ad adorarla. Le dinamiche che intercorrono tra i due protagonisti sono troppo divertenti (l’extra finale a fine volume, poi, mi ha stesa del tutto!) così come la sexual tension che si respira tra loro fin dall’inizio. Tra tutte e tre, questa è la storia che considero più “adulta”, sia in termini di età dei protagonisti, che di tematiche, che di contenuto fisico (infatti c’è una bella scena corposa in camera da letto, probabilmente la più lunga in cui sono incappata finora nelle opere della Yoneda. È comunque edulcorata, col classico “vedo/non vedo”, quindi niente di troppo esplicito.) Ad ogni modo, la coppia di questa storia la trovo davvero esplosiva e molto originale, mi piacerebbe tantissimo leggere altro di loro!
“Lo spettro dei sentimenti” è la seconda storia e qui andiamo un po’ sul classico, essendo ad ambientazione scolastica. Tra tutte, questa è la più dolce in assoluto, e la definisco la mia preferita. Ho un debole per i personaggi timidi, stra-cotti, che arrossiscono e si imbarazzano ogni due per tre, quindi è stata proprio pane per i miei denti. Oltre all’estrema dolcezza, anche in questo caso è presente una buona dose di scene comiche, grazie soprattutto al personaggio secondario dell’amico. Il modo in cui si è conclusa mi ha davvero scaldato il cuore, e soprattutto le scene finali le ho trovate decisamente d’impatto. Una cosa che mi fa molta simpatia, inoltre, è come i personaggi della Yoneda, a prescindere dall’età, risultino sempre molto adulti; anche qui, pur trattandosi di adolescenti, a volte si ha l’impressione di trovarsi di fronte a dei trentenni. Questa è una caratteristica propria dell’autrice, che rende i ragazzi molto “maschi”, pur senza esagerare, e la toglie quindi dal filone tradizionalista dello yaoi di avere sempre ragazzi che sono la quintessenza della efebicità.
“Reply” è la terza storia, la più lunga tra tutte; infatti, a differenza delle prime due che si esauriscono in un solo capitolo, questa si articola in due capitoli di media lunghezza più due brevi capitoletti finali. In questo caso seguiamo le vicende di un meccanico, Seki, e un responsabile alle vendite, Takami, che lavorano nella stessa compagnia. Ci troviamo davanti a una storia slow-burn, quindi dall’evoluzione estremamente pacata (soprattutto all’inizio), che segue l’evoluzione dei sentimenti dei due protagonisti. Ho un debole per questo tipo di storie, però come ho notato in molti altri casi, se iniziano splendidamente con un ritmo progressivo che ti riempie di trepidazione, poi spesso e volentieri, non appena le cose iniziano a smuoversi, subentra una punta di delusione, perché raramente trovo queste parti all’altezza delle aspettative. Purtroppo questo è successo anche qui (come già in “Eppure sogno un dolce amore”, altra opera della Yoneda, simile per evoluzione): la prima parte della storia l’ho trovata fantastica, vedere un personaggio che si innamora di un altro e si strugge per lui è sempre qualcosa che mi prende tantissimo, soprattutto se ci sono scene molto espressive e un ritmo che permette di fondersi splendidamente con i sentimenti dei protagonisti, come in questo caso. Nella seconda parte della storia, però, le cose a mio avviso sono state un po’ affrettate, e soprattutto la scena di “mezzo-sesso” verso il finale (passatemi il termine) l’ho trovata poco azzeccata. Onestamente, avrei preferito che la seconda parte avesse continuato a concentrarsi sull’approfondimento dei protagonisti e delle loro dinamiche, rendendo più logica e naturale la realizzazione dei sentimenti da parte di uno di loro (soprattutto considerando che non aveva mai visto l’altro “in quel senso”) senza affrettare troppo le cose, e se proprio, proprio finire il tutto con una scena d’impatto (un bacio, magari, chissà). Da segnalare però il signor Takami, che è proprio il mio tipo di seme ideale, e soprattutto nella prima parte della storia l’ho trovato di un affascinante ammaliante, tanto che mi soffermavo spesso e volentieri a rimirarlo.
Quindi, in definitiva, è un volume che sento di consigliare, perché sono sicura che per via della varietà di storie trattate, potete sicuramente trovare qualcosa che si adatta ai vostri gusti, sia che siate già fan della Yoneda che non. Per quanto riguarda me, questo è il terzo volume dell’autrice che leggo, dopo “Non mi farò coinvolgere” e “Eppure sogno un dolce amore”, e nel complesso devo dire che mi piace molto il suo stile, soprattutto per l’espressività che dona ai personaggi in certe scene, ma anche a livello di storie che di caratterizzazione dei protagonisti. Tuttavia, non mi soddisfa al 100% nelle scene fisiche, sarà che le trovo sempre un po’ spezzettate e non hanno quel ritmo graduale che a me piace sempre tanto, e non arrivano a farmi passare tanto quanto vorrei; sia in termini di sensualità/passionalità nel caso di scene di puro sesso senza eventuale coinvolgimento amoroso (come era all’inizio in “Non mi farò coinvolgere” o nella storia “Nights” in questo volume) sia nelle scene d’amore vere e proprie, dove dovrebbero riuscire a trasmettermi l’intensità dei sentimenti provati. Questo però è un limite che riscontro a livello personale ovviamente; a seconda della vostra sensibilità e gusti, potrebbe accadere tutto il contrario. Inoltre, nel caso delle storie slow-burn (come in “Eppure sogno un dolce amore” e “Reply” in questo volume) trovo la Yoneda davvero magnifica durante gli albori delle relazioni; riesce davvero a caricare chi legge di grande trepidazione e aspettative, per poi però perdersi un po’ durante le seconde parti, perché, pur non affrettando a livello temporale certi avvenimenti, non vengono comunque trattati con la profondità e dettaglio che avrei voluto.
Ciononostante, alla fine è sempre questione di gusti e mica gusti, e questo volume sento proprio di consigliarlo. Per me è stata una lettura molto piacevole, nonché a tratti divertente ed emozionante; non sarà qualcosa di memorabile che ti travolge nel profondo, però forse risulta così piacevole proprio per questo. Anche l’edizione italiana della Flashbook l’ho trovata ben fatta, con l’aggiunta piacevole di diverse pagine a colori, e senza problemi da segnalare.