Recensione
The Promised Neverland
10.0/10
Attenzione. Questa recensione contiene spoiler dell'intera opera, leggete a vostro rischio.
Oramai abbiamo visto di tutto. Trovare spunti originali è pressappoco non possibile. Perché scrivo così? Semplicemente perché non è impossibile. Infatti, The Promised Neverland si è distinto e si distingue tutt'ora da tutto quello che conosciamo, ma partiamo dal principio.
I protagonisti sono dei bambini che vivono in spensieratezza all'orfanotrofio di Grace Field House, circondato dalla natura e dal cielo sempre sereno. Emma, Ray e Norman sono i migliori in vari campi, che sia nello studio o nell'attività fisica, e sono molto amati dai bambini e dalla mamma Isabella, curatrice della struttura e dei suoi teneri abitanti. Come accade in un normale orfanotrofio, alcuni bambini vengono scelti per stare con una nuova famiglia.
Sembrerebbe dunque uno scenario fin troppo limpido e tranquillo per una serie, e il lettore si ritrova ad aspettare con ansia, scorrendo le pagine, la scintilla che farà accendere la miccia. Alla fine del primo volume si scopre, infatti, che l'orfanotrofio altro non è che un "magazzino" e gli orfani sono "merce", cibo per una organizzazione di demoni. Tutti i bambini che avevano lasciato l'orfanotrofio sono ormai morti.
Anche se potrebbe sembrare banale inizialmente, proseguendo col racconto la trama diventerà sempre più fitta e oscura, con apparenti buchi che verranno riempiti nei momenti più inaspettati.
Ha così inizio la prima arc della storia, presente nella prima stagione dell'anime: la fuga. L'obbiettivo primario è trovare un posto popolato da esseri umani che possano accoglierli tutti per poter vivere lontano dai demoni. La situazione però si è rivelata più complicata di quanto avessero pensato: gli uomini e i demoni hanno fatto un giuramento. Un patto che permette entrambe le specie di vivere in "armonia", con i demoni che si possono nutrire esclusivamente di capi scelti e selezionati in varie "fattorie". Migliore è la qualità del cervello, più i demoni possono svilupparsi e acquisire un intelletto superiore. Sono presenti, infatti, alcuni demoni selvatici che, nella foresta al di fuori dell'enorme cinta muraria dell'orfanotrofio, non hanno un intelletto simile a quello umano e si comportano come degli animali.
"Siamo quello che mangiamo".
Come nella nostra realtà, alcuni demoni ricorrono a tentativi illegali per potersi nutrire, infrangendo volontariamente parte della promessa. La caccia indiscriminata e quella controllata, il puro sentimento sadico nell'uccidere delle tenere creature indifese, una vera e propria mafia attorno ai capi di bestiame. E poi, il fulcro, le mani dietro agli abominevoli gesti portati da quella promessa. Tradimenti, supremazia, nobiltà e aristocrazia, la trasposizione del nostro mondo sotto forma di capolavoro stile fantasy e horror.
Una storia ricca di colpi di scena, capovolgimenti degli eventi, momenti di tristezza e di dolore come pochi, contornata da moltissimi personaggi che riceveranno, ognuno nella propria arc, il proprio ruolo fondamentale. Nonostante, infatti, la presenza di moltissimi personaggi secondari, ciascuno ha un compito, e le loro azioni fanno la differenza. Saper mantenere, dunque, un format simile di arc in arc, rende l'opera più godibile e facilita la memorizzazione dei personaggi.
Parlando appunto di quest'ultimi, sono tutti ben caratterizzati, anche se alcuni potrebbero risultare abbastanza piatti e comuni. Dal lato dei demoni abbiamo invece molto più spazio per l'inventiva, ritrovandoci ad ammirare creature dal fascino tenebroso e lugubre che sapranno attirare se non catturare la nostra attenzione. Alla fine il lettore potrebbe affezionarsi, come la sottoscritta, anche ad alcuni demoni.
Le ambientazioni sono uniche nel loro genere, ovviamente ciò è dovuto dalla mano di Posuka Demizu, apprezzatissima anche da chi non conosce la suddetta opera per il suo stile.
E' giusto, dunque, mantenere questa promessa? I due mondi sono divisi da una sottile linea che sono stati in grado di soverchiare, ma è giusto continuare a lottare per la propria salvezza se a rimetterci è la libertà del prossimo? Se a rimetterci fossero altre vite al di fuori della tua? Un sentimento così egoistico porterà la pace tra le due specie? Un compromesso sembrerebbe l'unico modo per salvarsi, eppure qualcuno è disposto a tutto pur di salvare coloro che ama.
Capolavoro dal punto di vista artistico e narrativo, consigliatissimo per gli amanti del fantasy che non si lasciano intimidire da scene raccapriccianti tendenti al gore. Solamente chi ha una mente aperta e sa cogliere il significato più intimo, costruendo un ponte tra la realtà e la fiction, potrà amare per davvero questa serie.
Oramai abbiamo visto di tutto. Trovare spunti originali è pressappoco non possibile. Perché scrivo così? Semplicemente perché non è impossibile. Infatti, The Promised Neverland si è distinto e si distingue tutt'ora da tutto quello che conosciamo, ma partiamo dal principio.
I protagonisti sono dei bambini che vivono in spensieratezza all'orfanotrofio di Grace Field House, circondato dalla natura e dal cielo sempre sereno. Emma, Ray e Norman sono i migliori in vari campi, che sia nello studio o nell'attività fisica, e sono molto amati dai bambini e dalla mamma Isabella, curatrice della struttura e dei suoi teneri abitanti. Come accade in un normale orfanotrofio, alcuni bambini vengono scelti per stare con una nuova famiglia.
Sembrerebbe dunque uno scenario fin troppo limpido e tranquillo per una serie, e il lettore si ritrova ad aspettare con ansia, scorrendo le pagine, la scintilla che farà accendere la miccia. Alla fine del primo volume si scopre, infatti, che l'orfanotrofio altro non è che un "magazzino" e gli orfani sono "merce", cibo per una organizzazione di demoni. Tutti i bambini che avevano lasciato l'orfanotrofio sono ormai morti.
Anche se potrebbe sembrare banale inizialmente, proseguendo col racconto la trama diventerà sempre più fitta e oscura, con apparenti buchi che verranno riempiti nei momenti più inaspettati.
Ha così inizio la prima arc della storia, presente nella prima stagione dell'anime: la fuga. L'obbiettivo primario è trovare un posto popolato da esseri umani che possano accoglierli tutti per poter vivere lontano dai demoni. La situazione però si è rivelata più complicata di quanto avessero pensato: gli uomini e i demoni hanno fatto un giuramento. Un patto che permette entrambe le specie di vivere in "armonia", con i demoni che si possono nutrire esclusivamente di capi scelti e selezionati in varie "fattorie". Migliore è la qualità del cervello, più i demoni possono svilupparsi e acquisire un intelletto superiore. Sono presenti, infatti, alcuni demoni selvatici che, nella foresta al di fuori dell'enorme cinta muraria dell'orfanotrofio, non hanno un intelletto simile a quello umano e si comportano come degli animali.
"Siamo quello che mangiamo".
Come nella nostra realtà, alcuni demoni ricorrono a tentativi illegali per potersi nutrire, infrangendo volontariamente parte della promessa. La caccia indiscriminata e quella controllata, il puro sentimento sadico nell'uccidere delle tenere creature indifese, una vera e propria mafia attorno ai capi di bestiame. E poi, il fulcro, le mani dietro agli abominevoli gesti portati da quella promessa. Tradimenti, supremazia, nobiltà e aristocrazia, la trasposizione del nostro mondo sotto forma di capolavoro stile fantasy e horror.
Una storia ricca di colpi di scena, capovolgimenti degli eventi, momenti di tristezza e di dolore come pochi, contornata da moltissimi personaggi che riceveranno, ognuno nella propria arc, il proprio ruolo fondamentale. Nonostante, infatti, la presenza di moltissimi personaggi secondari, ciascuno ha un compito, e le loro azioni fanno la differenza. Saper mantenere, dunque, un format simile di arc in arc, rende l'opera più godibile e facilita la memorizzazione dei personaggi.
Parlando appunto di quest'ultimi, sono tutti ben caratterizzati, anche se alcuni potrebbero risultare abbastanza piatti e comuni. Dal lato dei demoni abbiamo invece molto più spazio per l'inventiva, ritrovandoci ad ammirare creature dal fascino tenebroso e lugubre che sapranno attirare se non catturare la nostra attenzione. Alla fine il lettore potrebbe affezionarsi, come la sottoscritta, anche ad alcuni demoni.
Le ambientazioni sono uniche nel loro genere, ovviamente ciò è dovuto dalla mano di Posuka Demizu, apprezzatissima anche da chi non conosce la suddetta opera per il suo stile.
E' giusto, dunque, mantenere questa promessa? I due mondi sono divisi da una sottile linea che sono stati in grado di soverchiare, ma è giusto continuare a lottare per la propria salvezza se a rimetterci è la libertà del prossimo? Se a rimetterci fossero altre vite al di fuori della tua? Un sentimento così egoistico porterà la pace tra le due specie? Un compromesso sembrerebbe l'unico modo per salvarsi, eppure qualcuno è disposto a tutto pur di salvare coloro che ama.
Capolavoro dal punto di vista artistico e narrativo, consigliatissimo per gli amanti del fantasy che non si lasciano intimidire da scene raccapriccianti tendenti al gore. Solamente chi ha una mente aperta e sa cogliere il significato più intimo, costruendo un ponte tra la realtà e la fiction, potrà amare per davvero questa serie.