Recensione
La serie all'inizio non brillava, sembrava il classico isekai: inizia tutto a decollare e prendere una piega interessante da quando Naofumi viene trattato come uno scarto. Questo trattamento lo rende cinico e profondamente cauto, non fidandosi più di nulla e nessuno, tanto che arriva a comprare uno schiavo, il quale tramite una maledizione non è in grado di tradire il proprio padrone (pena la morte). Nonostante il suo essere cinico, tratta bene il suo strumento per accrescere il suo potenziale (non avendo lui un attacco sufficiente per sconfiggere i nemici). Ma presto, da mero strumento, Raphtalia diventa un personaggio importante, quasi carismatico, con grande sicurezza di sé, quasi a sovrastare il proprio padrone, avendone comunque grande stima e gratitudine. Questo sviluppo era molto interessante per il personaggio, peccato che poi tutto scoppia in una bolla di sapone con l'arrivo di Filo (che trovo insopportabile). Da qui in poi la serie subisce un tracollo sia di trama che di grafica, tornando a diventare un isekai mischiato con un po' di "Spice & Wolf" (fatto male).
Peccato, questa serie aveva un grande potenziale, ma si è preferito portare il compitino a casa, andando di loli, scenette di gelosia, siparietti comici (no, non quelli di "The Slayer"), 'overpower' vari, oltre ad un appiattimento generale dei personaggi. Personalmente, ho 'droppato' per la noia.
Peccato, questa serie aveva un grande potenziale, ma si è preferito portare il compitino a casa, andando di loli, scenette di gelosia, siparietti comici (no, non quelli di "The Slayer"), 'overpower' vari, oltre ad un appiattimento generale dei personaggi. Personalmente, ho 'droppato' per la noia.