Recensione
Asadora!
9.0/10
Torna finalmente il maestro Urasawa con questa nuova opera che, già dai primi capitoli, ci pone di fronte ad un bel mix di realismo, fantasy e mistero.
Trama: siamo nel 2020, anno delle Olimpiadi, e Tokyo, in fiamme, è minacciata da una strana bestia (che subito richiama alla memoria Godzilla). Ecco che, con un salto nel passato tipico delle opere dell’autore, veniamo catapultati nel 1959, in una Nagoya post-bellica dove si sta per abbattere un tifone. La protagonista, Asa Asada, è una vivace bambina appartenente a una famiglia tanto numerosa quanto povera: per capire il legame tra questi due eventi si dovrà dunque ripercorrere tutta la vita di questa ragazzina. Asa, dopo essere stata rapita da un ladro incontrato a seguito di una banale casualità, per sfuggire al tifone, si ripara insieme a quest’ultimo in un container. Passata la tempesta, i due aprono le porte del loro rifugio: ciò che avranno di fronte sarà solo un desolante spettacolo di devastazione. Mentre cercheranno di aiutare i sopravvissuti rimasti bloccati, la ragazza noterà qualcosa di sconvolgente proprio nella zona in cui dovrebbe esserci la sua abitazione…
Con quest’opera Urasawa riesce, in modo magistrale, a rendere appetibile anche il tema storico della ricostruzione post-bellica che fa da sfondo, grazie a quel pizzico di mistero, tipico delle sue opere, che stimola indubbiamente il lettore a saperne sempre di più. Il maestro, nel corso dei capitoli, scaverà ben a fondo i diversi drammi che molti giapponesi dell’epoca hanno vissuto.
Il carattere curioso, intraprendente e vivace della protagonista si incastra perfettamente con tutto questo ingranaggio, conferendo all’opera una freschezza e un fascino ancora maggiori. Asa non è però l’unico personaggio interessante: ci sono anche il suo amico Sho-chan, costretto a portare avanti il sogno del padre e dei suoi fratelli, e il ladro, che si scoprirà essere un ex pilota di guerra dal carattere forte e deciso. I presupposti per delle ottime caratterizzazioni, a cui l’autore ci ha da sempre abituati, sono lautamente presenti.
Oltre alla magistrale sceneggiatura, un’altra chicca sono le fantastiche tavole di Urasawa, dallo stile ben riconoscibile: il suo tratto deciso e meticoloso nei dettagliati è un qualcosa di meraviglioso, che non si può non apprezzare. L’espressività che riesce a conferire ai suoi personaggi e le sensazioni che riesce a provocare sono sempre qualcosa di indescrivibile.
Unico contro che riesco a trovare, per ora, è il prezzo, forse un po' altino. Se riusciste comunque a passarci sopra, gli spunti e le basi di quest’opera sono talmente promettenti, che credo valga davvero la pena acquistarla, soprattutto come primo approccio all'autore vista la scarsa reperibilità delle sue precedenti opere.
[ recensione dalla mia pagina instagram @japangoo_ ]
Trama: siamo nel 2020, anno delle Olimpiadi, e Tokyo, in fiamme, è minacciata da una strana bestia (che subito richiama alla memoria Godzilla). Ecco che, con un salto nel passato tipico delle opere dell’autore, veniamo catapultati nel 1959, in una Nagoya post-bellica dove si sta per abbattere un tifone. La protagonista, Asa Asada, è una vivace bambina appartenente a una famiglia tanto numerosa quanto povera: per capire il legame tra questi due eventi si dovrà dunque ripercorrere tutta la vita di questa ragazzina. Asa, dopo essere stata rapita da un ladro incontrato a seguito di una banale casualità, per sfuggire al tifone, si ripara insieme a quest’ultimo in un container. Passata la tempesta, i due aprono le porte del loro rifugio: ciò che avranno di fronte sarà solo un desolante spettacolo di devastazione. Mentre cercheranno di aiutare i sopravvissuti rimasti bloccati, la ragazza noterà qualcosa di sconvolgente proprio nella zona in cui dovrebbe esserci la sua abitazione…
Con quest’opera Urasawa riesce, in modo magistrale, a rendere appetibile anche il tema storico della ricostruzione post-bellica che fa da sfondo, grazie a quel pizzico di mistero, tipico delle sue opere, che stimola indubbiamente il lettore a saperne sempre di più. Il maestro, nel corso dei capitoli, scaverà ben a fondo i diversi drammi che molti giapponesi dell’epoca hanno vissuto.
Il carattere curioso, intraprendente e vivace della protagonista si incastra perfettamente con tutto questo ingranaggio, conferendo all’opera una freschezza e un fascino ancora maggiori. Asa non è però l’unico personaggio interessante: ci sono anche il suo amico Sho-chan, costretto a portare avanti il sogno del padre e dei suoi fratelli, e il ladro, che si scoprirà essere un ex pilota di guerra dal carattere forte e deciso. I presupposti per delle ottime caratterizzazioni, a cui l’autore ci ha da sempre abituati, sono lautamente presenti.
Oltre alla magistrale sceneggiatura, un’altra chicca sono le fantastiche tavole di Urasawa, dallo stile ben riconoscibile: il suo tratto deciso e meticoloso nei dettagliati è un qualcosa di meraviglioso, che non si può non apprezzare. L’espressività che riesce a conferire ai suoi personaggi e le sensazioni che riesce a provocare sono sempre qualcosa di indescrivibile.
Unico contro che riesco a trovare, per ora, è il prezzo, forse un po' altino. Se riusciste comunque a passarci sopra, gli spunti e le basi di quest’opera sono talmente promettenti, che credo valga davvero la pena acquistarla, soprattutto come primo approccio all'autore vista la scarsa reperibilità delle sue precedenti opere.
[ recensione dalla mia pagina instagram @japangoo_ ]