logo GamerClick.it

-

Premessa: non sono il target adatto per questo manga. Non per via dell'età o del genere (sono una ragazza di 28 anni cresciuta guardando "Piccoli problemi di cuore" su Italia1) ma in quanto totalmente contraria alle storie d'amore tra persone cresciute come fratelli (sì Lady Georgie, sto parlando di te).

"Marmalade Boy" presentava due ragazzi che diventavano una sorta di famiglia ma sconosciuti fino all'età di 16 anni. Saku e Rikka, al contrario, crescono insieme fin da quando sono in fasce, tanto che Rikka per tanto tempo crede sinceramente che l'altro sia davvero suo fratello.

Ho pertanto iniziato "Marmalade Boy Little" solo in quanto sequel del pilastro shojo "Marmalade Boy". Dopo i primi capitoli, tuttavia, la storia non mi aveva preso. Le vicende dei due piccoli protagonisti non mi piacevano mentre ciò che davvero mi aveva spinto a leggere la storia, ovvero i vecchi personaggi, avevano poco e noioso spazio.

Avevo interrotto la lettura a circa un terzo della serie, quando Rikka sta per fidanzarsi con Aoi e Yuu a chiesto a Miki di sposarlo. Recentemente mi ero però decisa a terminarlo, principalmente a causa dello spoiler sul matrimonio di Miki e Yuu che mi aveva fatto tornare bambina per qualche minuto.

Le impressioni a fine lettura non sono diverse rispetto a quando avevo interrotto la serie. La coppia principale mi sta stretta mentre i personaggi tanto amati in passato sono scialbi, dalle relazioni banali ed eccessivamente razionali. Ginta e Arimi non si vedono da 3 anni ma chiariscono tutto in poche pagine, passando da un quasi divorzio al metter su famiglia. Meiko e Namura sono fantasmi di passaggio. Suzu e Kei, che a mio parere potevano benissimo rompere negli anni, ma questo è "Marmalade Boy", quindi figuriamoci, dimenticabili.

Una nota a parte per Miki e Yuu. Solitamente odio i finali in cui si vede la coppia principale passare dal liceo al futuro con figli in mezza pagina e in generale non amo molto le scene di futuro e relativi pargoli (mi danno un senso di angoscia). Con Miki e Yuu è stato diverso. E' stato piacevole e familiare, probabilmente perchè associo la loro adolescenza con la mia e vederli adulti non mi fa male perchè sono "cresciuti" con me.

Concludendo, "Marmalade Boy Little" non è una cattivo sequel. L'aver dato poco spazio ai vecchi personaggi ha in fondo permesso di non rovinarli con drammi inutili ma la storia principale tra Rika e Sakku, banale e ormai fuori target, ha penalizzato notevolmente l'opera.