Recensione
Avatar - La leggenda di Aang
5.5/10
"Avatar - la leggenda di Aang" è una serie animata del 2005, di origine americana. In buona sostanza è un tipico fantasy cinese, un wuxia.
Prima di cominciare con la recensione vera e propria, un piccolo appunto su quanto, secondo me, sia ridicola la questione "è un anime?". La ragione è semplice, ma prima di tutto, c'è da dire che essere anime o meno, non da alcun valore aggiunto, e in secondo luogo, non lo è per il semplice motivo che sono anime i cartoni animati giapponesi. Anime non è un genere, e comunque, tra le altre cose, questa serie non ha proprio niente di anime, né a livello di sceneggiatura, né a livello grafico (animazioni, regia e quant'altro). L'unica cosa che dovrebbe renderlo anime sarebbe il fatto che è un wuxia (che comunque è un fantasy cinese, neanche giapponese), che comunque non ha senso.
Se, come detto, essere un anime non da alcun valore aggiunto, c'è anche da dire che alla fin fine, i problemi (ma anche i pregi) principali di questa serie, si ritrovano tutti proprio nel fatto che, essendo una serie americana, ha una sceneggiatura e un target tipico dei cartoni americani. Perché dopotutto, ci deve pur essere un motivo se le serie animate giapponesi hanno una schiera di appassionati e quelle provenienti dagli altri Paesi no.
Infatti, per quanto mi riguarda, il problema principale della serie sta proprio nella sceneggiatura. Gli episodi, infatti, sono praticamente tutti autoconclusivi. La cosa non sarebbe comunque un problema, se non fosse che, come tipicamente succede dei prodotti di intrattenimento seriali americani, il grosso degli avvenimenti principali della serie, si concentrano all'inizio e alla fine della stagione, relegando gli altri ad un inutile filler il cui unico scopo è raggiungere i canonici 20 episodi (circa) tipici delle produzioni made in USA (ovviamente ci sono eccezioni nell'animazione giapponese, ma a livello generale è così, e comunque le eccezioni risalgono piuttosto agli albori, non al secolo corrente).
Quello che voglio dire è che probabilmente non esagero dicendo che guardando 10 episodi accuratamente selezionati, si avrebbe comunque una visione del 90% degli avvenimenti della serie (e in realtà ci si eviterebbe anche delle piuttosto evidenti incongruenze, la più importante delle quali, è secondo me l'episodio in cui viene mostrato che Aang ha superato Katara nel dominio dell'acqua, salvo poi, a fine stagione, prenderla come sua maestra di dominio dell'acqua, ma ce ne sono altri).
Questo è il motivo principale per cui secondo me, nonostante sia tutto sommato una bella serie, non può meritare il sei.
Altro difetto principale è la praticamente assenza di tematiche. Praticamente, perché l'unica vera tematica presente all'interno della serie, è una tutto sommato banale (visto che le parti risultano stereotipate) lotta tra bene e male. Sparse per i vari episodi autoconclusivi-filler che compongono la grande maggioranza della serie, qualcosa sparsa in giro comunque c'è, ma risultano del tutto sorvolabili, a causa del loro scarso approfondimento dovuto anche al limite dei canonici venti minuti (e comunque i filler sono talmente tanti e talmente di poco peso da essere tutti dimenticabili).
Come accennato, essere made in USA ha anche dei pregi, ed infatti, dal punto di vista sentimentale, risulta tutto sommato ben fatto (sicuramente nettamente superiore alla stragrande maggioranza degli anime).
Per quanto riguarda i personaggi, come detto in precedenza, risultano tutti decisamente banali, con i cattivi che vogliono conquistare il mondo e i buoni che vogliono fermarli e portare la pace. L'unica vera eccezione di spicco è Zuko. Zuko infatti è il figlio del signore del fuoco, esiliato dal suo Paese, che cerca l'avatar per poter fare ritorno a cosa e riacquistare il suo onore. Oltre alla particolare caratterizzazione, è fantastica anche la sua evoluzione, nel corso della storia, condizionata degli eventi che vive.
Il sistema dei poteri risulta funzionale, anche se non particolarmente degno di nota. In buona sostanza è buono, ma niente di più. Inoltre, molte volte, i poteri dei personaggi sembrano piuttosto variabili di livello, infatti a volte li vediamo capaci di affrontare un gran numero di soldati, altre volte si trovano in difficoltà contro pochi (che più o meno dovrebbero essere pari agli altri).
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Inoltre, la forma di mostro pesce gigante che Aang assume sul finire della prima stagione, viene abbandonata completamente nel dimenticatoio, senza ricevere una spiegazione esaustiva, senza essere più riutilizzata, nè altro.
Fine parte contenente spoiler
Nota finale, il sentire chiamare le forme delle arti marziali "balletti" e le tecniche mosse".
Prima di cominciare con la recensione vera e propria, un piccolo appunto su quanto, secondo me, sia ridicola la questione "è un anime?". La ragione è semplice, ma prima di tutto, c'è da dire che essere anime o meno, non da alcun valore aggiunto, e in secondo luogo, non lo è per il semplice motivo che sono anime i cartoni animati giapponesi. Anime non è un genere, e comunque, tra le altre cose, questa serie non ha proprio niente di anime, né a livello di sceneggiatura, né a livello grafico (animazioni, regia e quant'altro). L'unica cosa che dovrebbe renderlo anime sarebbe il fatto che è un wuxia (che comunque è un fantasy cinese, neanche giapponese), che comunque non ha senso.
Se, come detto, essere un anime non da alcun valore aggiunto, c'è anche da dire che alla fin fine, i problemi (ma anche i pregi) principali di questa serie, si ritrovano tutti proprio nel fatto che, essendo una serie americana, ha una sceneggiatura e un target tipico dei cartoni americani. Perché dopotutto, ci deve pur essere un motivo se le serie animate giapponesi hanno una schiera di appassionati e quelle provenienti dagli altri Paesi no.
Infatti, per quanto mi riguarda, il problema principale della serie sta proprio nella sceneggiatura. Gli episodi, infatti, sono praticamente tutti autoconclusivi. La cosa non sarebbe comunque un problema, se non fosse che, come tipicamente succede dei prodotti di intrattenimento seriali americani, il grosso degli avvenimenti principali della serie, si concentrano all'inizio e alla fine della stagione, relegando gli altri ad un inutile filler il cui unico scopo è raggiungere i canonici 20 episodi (circa) tipici delle produzioni made in USA (ovviamente ci sono eccezioni nell'animazione giapponese, ma a livello generale è così, e comunque le eccezioni risalgono piuttosto agli albori, non al secolo corrente).
Quello che voglio dire è che probabilmente non esagero dicendo che guardando 10 episodi accuratamente selezionati, si avrebbe comunque una visione del 90% degli avvenimenti della serie (e in realtà ci si eviterebbe anche delle piuttosto evidenti incongruenze, la più importante delle quali, è secondo me l'episodio in cui viene mostrato che Aang ha superato Katara nel dominio dell'acqua, salvo poi, a fine stagione, prenderla come sua maestra di dominio dell'acqua, ma ce ne sono altri).
Questo è il motivo principale per cui secondo me, nonostante sia tutto sommato una bella serie, non può meritare il sei.
Altro difetto principale è la praticamente assenza di tematiche. Praticamente, perché l'unica vera tematica presente all'interno della serie, è una tutto sommato banale (visto che le parti risultano stereotipate) lotta tra bene e male. Sparse per i vari episodi autoconclusivi-filler che compongono la grande maggioranza della serie, qualcosa sparsa in giro comunque c'è, ma risultano del tutto sorvolabili, a causa del loro scarso approfondimento dovuto anche al limite dei canonici venti minuti (e comunque i filler sono talmente tanti e talmente di poco peso da essere tutti dimenticabili).
Come accennato, essere made in USA ha anche dei pregi, ed infatti, dal punto di vista sentimentale, risulta tutto sommato ben fatto (sicuramente nettamente superiore alla stragrande maggioranza degli anime).
Per quanto riguarda i personaggi, come detto in precedenza, risultano tutti decisamente banali, con i cattivi che vogliono conquistare il mondo e i buoni che vogliono fermarli e portare la pace. L'unica vera eccezione di spicco è Zuko. Zuko infatti è il figlio del signore del fuoco, esiliato dal suo Paese, che cerca l'avatar per poter fare ritorno a cosa e riacquistare il suo onore. Oltre alla particolare caratterizzazione, è fantastica anche la sua evoluzione, nel corso della storia, condizionata degli eventi che vive.
Il sistema dei poteri risulta funzionale, anche se non particolarmente degno di nota. In buona sostanza è buono, ma niente di più. Inoltre, molte volte, i poteri dei personaggi sembrano piuttosto variabili di livello, infatti a volte li vediamo capaci di affrontare un gran numero di soldati, altre volte si trovano in difficoltà contro pochi (che più o meno dovrebbero essere pari agli altri).
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Inoltre, la forma di mostro pesce gigante che Aang assume sul finire della prima stagione, viene abbandonata completamente nel dimenticatoio, senza ricevere una spiegazione esaustiva, senza essere più riutilizzata, nè altro.
Fine parte contenente spoiler
Nota finale, il sentire chiamare le forme delle arti marziali "balletti" e le tecniche mosse".