Recensione
Siamo in 11!
8.0/10
Recensione di dawnraptor
-
Siamo nel futuro, quanto non si sa, e un gruppo eterogeneo di aspiranti studenti dell’Accademia Spaziale, crème de la crème di spietatissimi test di ingresso, deve affrontare la terza e ultima prova: in dieci dovranno passare tutti insieme cinquantatré giorni su un’astronave e, se anche uno solo dovesse non farcela, l’intero gruppo sarà bocciato. Solo che, una volta indossata la pesante tuta spaziale ed entrati a bordo della nave, gli aspiranti astronauti scoprono di essere in undici! Scatta la caccia all’intruso e alle sue motivazioni.
Il gruppo che ci viene presentato è eterogeneo, forse troppo. Sembra si sia fatto a gara nel proporre una serie di personaggi dalle caratteristiche più disparate. Diversi non sono nemmeno umani e almeno un paio sono di sesso indistinto e/o mutevole nel tempo. Il lungometraggio è del 1986 e magari per l’epoca certe situazioni erano ancora di rottura. Viste con gli occhi di oggi, alcune affermazioni e situazioni danno abbastanza fastidio. Guarda caso, la “biondona” Frol è l’unica deboluccia che strilla e si agita, e le sue motivazioni per accedere all’Accademia sono apparentemente ottime, ma vanno a suo solo vantaggio e non costituiscono una presa di posizione, ma solo un tentativo di fuga da un destino poco simpatico.
Il personaggio più antipatico del mucchio è sicuramente il Re, un tipo presuntuoso e pieno di sé, che apparentemente non sa fare nient’altro che comandare e pensare di decidere per tutti. La biondona farà bene, a un certo punto, a dirgliene quattro.
Il personaggio principale è però Tada, un umano con spiccate doti intuitive, qualità che non mancheranno di insospettire i suoi compagni. Col passare dei giorni si verificheranno sull’astronave diverse situazioni pericolose e potenzialmente letali, e i candidati dovranno giocoforza lavorare insieme per risolverle. In queste occasioni sarà spesso proprio Tada, che ha un oscuro passato, a fornire le idee e i mezzi per aggiustare le cose.
Ciononostante, i sospetti degli altri si faranno sempre più forti, fino ad arrivare ad una vera e propria caccia all’uomo, guidata dal summenzionato Re. Catturato e imprigionato, Tada riesce a liberarsi e immediatamente ritorna ad adoperarsi per il bene comune... un vero e “credibilissimo” martire!
Essendo il protagonista, ed essendoci a bordo un’unica figura femminile, non poteva non innamorarsene. Ecco quindi sbocciare l’obbligatorio romanzetto che, nel finale, lascerà a molte un gusto molto amaro in bocca. Altre potranno invece ritenere che questo sia l’ordine naturale delle cose. Trattandosi di specie non esattamente umane, ciascuno potrà intendere la cosa a proprio piacimento.
Dal punto di vista delle animazioni il film ha retto benissimo l’invecchiamento: stiamo parlando di un’opera del 1986, che da questo punto di vista è migliore di tanti anime moderni. Il chara è ovviamente quello che ci si può aspettare dall’epoca, anche se va sottolineato che i personaggi sono molto distinguibili, i doppiatori fanno il loro lavoro e anche il comparto musicale si difende bene, pur senza toccare punte di eccellenza.
Il vero punto di forza di questo film è la sapiente gestione della suspense: al sottile disagio iniziale si sostituisce ben presto un brivido di inquietudine, un senso di urgenza, specie verso la fine. L’intruso è una presenza ben viva durante tutto il film, ce se ne dimentica a tratti, ma torna sempre alla ribalta mentre la situazione diventa veramente pericolosa per la vita di tutti. Nessuno vuole interrompere la prova, tutti hanno ottimi motivi per voler restare lì, anche a costo di rischiare molto. Troppo?
La soluzione del giallo farà battere la mano sulle fronte di chi, come me, non è molto intuitivo, ma è veramente soddisfacente. Non vengono lasciati fili appesi e tutto trova una conclusione, anche se in qualche caso un po’ stucchevole.
Alcune situazioni mi hanno irritato, quindi non salirò sopra l’8.
Il gruppo che ci viene presentato è eterogeneo, forse troppo. Sembra si sia fatto a gara nel proporre una serie di personaggi dalle caratteristiche più disparate. Diversi non sono nemmeno umani e almeno un paio sono di sesso indistinto e/o mutevole nel tempo. Il lungometraggio è del 1986 e magari per l’epoca certe situazioni erano ancora di rottura. Viste con gli occhi di oggi, alcune affermazioni e situazioni danno abbastanza fastidio. Guarda caso, la “biondona” Frol è l’unica deboluccia che strilla e si agita, e le sue motivazioni per accedere all’Accademia sono apparentemente ottime, ma vanno a suo solo vantaggio e non costituiscono una presa di posizione, ma solo un tentativo di fuga da un destino poco simpatico.
Il personaggio più antipatico del mucchio è sicuramente il Re, un tipo presuntuoso e pieno di sé, che apparentemente non sa fare nient’altro che comandare e pensare di decidere per tutti. La biondona farà bene, a un certo punto, a dirgliene quattro.
Il personaggio principale è però Tada, un umano con spiccate doti intuitive, qualità che non mancheranno di insospettire i suoi compagni. Col passare dei giorni si verificheranno sull’astronave diverse situazioni pericolose e potenzialmente letali, e i candidati dovranno giocoforza lavorare insieme per risolverle. In queste occasioni sarà spesso proprio Tada, che ha un oscuro passato, a fornire le idee e i mezzi per aggiustare le cose.
Ciononostante, i sospetti degli altri si faranno sempre più forti, fino ad arrivare ad una vera e propria caccia all’uomo, guidata dal summenzionato Re. Catturato e imprigionato, Tada riesce a liberarsi e immediatamente ritorna ad adoperarsi per il bene comune... un vero e “credibilissimo” martire!
Essendo il protagonista, ed essendoci a bordo un’unica figura femminile, non poteva non innamorarsene. Ecco quindi sbocciare l’obbligatorio romanzetto che, nel finale, lascerà a molte un gusto molto amaro in bocca. Altre potranno invece ritenere che questo sia l’ordine naturale delle cose. Trattandosi di specie non esattamente umane, ciascuno potrà intendere la cosa a proprio piacimento.
Dal punto di vista delle animazioni il film ha retto benissimo l’invecchiamento: stiamo parlando di un’opera del 1986, che da questo punto di vista è migliore di tanti anime moderni. Il chara è ovviamente quello che ci si può aspettare dall’epoca, anche se va sottolineato che i personaggi sono molto distinguibili, i doppiatori fanno il loro lavoro e anche il comparto musicale si difende bene, pur senza toccare punte di eccellenza.
Il vero punto di forza di questo film è la sapiente gestione della suspense: al sottile disagio iniziale si sostituisce ben presto un brivido di inquietudine, un senso di urgenza, specie verso la fine. L’intruso è una presenza ben viva durante tutto il film, ce se ne dimentica a tratti, ma torna sempre alla ribalta mentre la situazione diventa veramente pericolosa per la vita di tutti. Nessuno vuole interrompere la prova, tutti hanno ottimi motivi per voler restare lì, anche a costo di rischiare molto. Troppo?
La soluzione del giallo farà battere la mano sulle fronte di chi, come me, non è molto intuitivo, ma è veramente soddisfacente. Non vengono lasciati fili appesi e tutto trova una conclusione, anche se in qualche caso un po’ stucchevole.
Alcune situazioni mi hanno irritato, quindi non salirò sopra l’8.