Recensione
Are You Lost?
7.5/10
Recensione di IgnisSphero
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Avete amato “Cast Away” o programmi del tipo “Wild Oltrenatura”?
Se sì, allora fa per voi leggere questa recensione incentrata su una serie anime chiamata “Sounan Desu ka?” (una frase che di solito sentiamo spesso negli anime come “Ah, davvero?”, ma in questo casi significa “Ti sei perso?”)
Quattro ragazze (età scuola superiore) si risvegliano su un’isola deserta, a causa di un incidente aereo avvenuto poco dopo l’inizio dell’anime. Una di loro, chiamata Homare Onishima, non si fa però prendere dallo sconforto generale e riesce, con grande abilità, a mettere in mostra varie conoscenze sulla sopravvivenza generale, riuscendo così ad incoraggiare le altre ragazze. Nel corso della serie Homare prenderà il comando della situazione, con l’intento di sopravvivere e soprattutto poter allenare le sue compagne sventurate, le quali piano piano riusciranno a rendersi utili in un habitat totalmente a loro sconosciuto.
È una serie seinen di dodici episodi e di corta durata (dodici/tredici minuti), caratterizzata dalla presenza di elementi comici ma anche leggermente crudi e non proprio adatti a quelli molto sensibili. Inoltre sono presenti molti validi metodi di sopravvivenza (tralasciando quelli difficilmente comprovati) che verranno spiegati passo per passo in tutti gli episodi. Una serie quindi che può essere considerata come un intermezzo tra curiosa originalità e solito “cliché”, perché non rinuncia alla solita dose di scene imbarazzanti le quali vedono protagoniste delle belle e formose ragazze.
Generalmente, le ragazze si ritrovano in un’isola abbastanza pacifica (nella serie non si vedono mai animali feroci) ma priva di grandi risorse. Non c’è molto da dire sull’ambientazione, ma del resto viene analizzato nello specifico tutto ciò che la serie ha da offrire. La trama riesce, nonostante ci sia poca azione all’interno, a renderci partecipi dei vari sviluppi della storia (sempre se si può chiamarla così, siccome ci dice di tutto tranne il perché di tutto quello che è successo) e a farci seguire con attenzione le varie escursioni intraprese dalle quattro protagoniste.
Infatti, il punto forte di questo anime è proprio il suo essere schietto e realistico, senza andare troppo ad approfondire il fattore misterioso o ansiogeno. Questo perché le varie protagoniste non si troveranno mai totalmente allo sbando e riusciranno sempre, seppur con difficoltà, ad adattarsi anche alla situazioni più estreme. Soprattutto poi non c’è censura, perché sono ben presenti elementi come il sangue, organi di animali e sostanze viscide e poco raccomandabili, e questo va sicuramente a favore di una serie di questo calibro. Nonostante tutto “Sounan Desu ka?” è un’opera che non punta sulla pesantezza, ma ambisce a creare una trama più ristretta e informativa, e ovviamente anche umoristica.
Il lato tecnico è quello che è, non ha né alti né bassi. Molte scene che raffigurano la natura si limitano a rappresentarne quasi gli stessi luoghi e, inoltre, anche l’isola stessa si ritrova ad essere poco esplorata. Tutto si limita alla solita spiaggia di ritrovo e ad occasionali eventi speciali poco duraturi, ma per fortuna c’è ancora speranza di poterci imbattere in situazioni ancor più stimolanti, perché l’opera manga è ancora in fase di pubblicazione. Non ci sono altri difetti troppo evidenti, a parte che si poteva fare il tutto ancora più elettrizzante.
Ovviamente, una serie di corta durata non può rappresentare tutto ciò che ho detto prima con dei personaggi psicologicamente complessi; qualcosa deve pur venire tralasciato, perché non tutti possono essere per forza dei capolavori. Questo però implica il fatto che le nostre eroine sono altamente standardizzate sia nell’animo che nell’aspetto. Se Homare si lascia un po’ guardare e apprezzare, le altre invece non dicono proprio nulla, capaci di mandare solamente avanti la storia. Questo però non deve scoraggiare lo spettatore; stiamo pur parlando di una serie semplice, scorrevole e che riesce a far divertire. Per quanto riguarda il design dei volti, degli ambienti, l’utilizzo del colore, siamo di fronte ad un prodotto di media-bassa qualità, e quindi rimane su una soglia sufficientemente presentabile. Ciononostante, l’opera riesce, rispetto ad altre serie di scarsa durata e di genere avventura, a distinguersi e a regalarci nuove conoscenze ed emozioni.
Inutile spendere altre parole per poter descrivere la serie in modo approfondito; sarà lo spettatore a giudicare se l’anime risulta essere inutile oppure un passatempo gestito bene. Invito solamente a dargli una possibilità nonostante l’estrema superficialità della trama, perché pochi sono gli anime capaci di essere divertenti e informativi allo stesso tempo.
Se sì, allora fa per voi leggere questa recensione incentrata su una serie anime chiamata “Sounan Desu ka?” (una frase che di solito sentiamo spesso negli anime come “Ah, davvero?”, ma in questo casi significa “Ti sei perso?”)
Quattro ragazze (età scuola superiore) si risvegliano su un’isola deserta, a causa di un incidente aereo avvenuto poco dopo l’inizio dell’anime. Una di loro, chiamata Homare Onishima, non si fa però prendere dallo sconforto generale e riesce, con grande abilità, a mettere in mostra varie conoscenze sulla sopravvivenza generale, riuscendo così ad incoraggiare le altre ragazze. Nel corso della serie Homare prenderà il comando della situazione, con l’intento di sopravvivere e soprattutto poter allenare le sue compagne sventurate, le quali piano piano riusciranno a rendersi utili in un habitat totalmente a loro sconosciuto.
È una serie seinen di dodici episodi e di corta durata (dodici/tredici minuti), caratterizzata dalla presenza di elementi comici ma anche leggermente crudi e non proprio adatti a quelli molto sensibili. Inoltre sono presenti molti validi metodi di sopravvivenza (tralasciando quelli difficilmente comprovati) che verranno spiegati passo per passo in tutti gli episodi. Una serie quindi che può essere considerata come un intermezzo tra curiosa originalità e solito “cliché”, perché non rinuncia alla solita dose di scene imbarazzanti le quali vedono protagoniste delle belle e formose ragazze.
Generalmente, le ragazze si ritrovano in un’isola abbastanza pacifica (nella serie non si vedono mai animali feroci) ma priva di grandi risorse. Non c’è molto da dire sull’ambientazione, ma del resto viene analizzato nello specifico tutto ciò che la serie ha da offrire. La trama riesce, nonostante ci sia poca azione all’interno, a renderci partecipi dei vari sviluppi della storia (sempre se si può chiamarla così, siccome ci dice di tutto tranne il perché di tutto quello che è successo) e a farci seguire con attenzione le varie escursioni intraprese dalle quattro protagoniste.
Infatti, il punto forte di questo anime è proprio il suo essere schietto e realistico, senza andare troppo ad approfondire il fattore misterioso o ansiogeno. Questo perché le varie protagoniste non si troveranno mai totalmente allo sbando e riusciranno sempre, seppur con difficoltà, ad adattarsi anche alla situazioni più estreme. Soprattutto poi non c’è censura, perché sono ben presenti elementi come il sangue, organi di animali e sostanze viscide e poco raccomandabili, e questo va sicuramente a favore di una serie di questo calibro. Nonostante tutto “Sounan Desu ka?” è un’opera che non punta sulla pesantezza, ma ambisce a creare una trama più ristretta e informativa, e ovviamente anche umoristica.
Il lato tecnico è quello che è, non ha né alti né bassi. Molte scene che raffigurano la natura si limitano a rappresentarne quasi gli stessi luoghi e, inoltre, anche l’isola stessa si ritrova ad essere poco esplorata. Tutto si limita alla solita spiaggia di ritrovo e ad occasionali eventi speciali poco duraturi, ma per fortuna c’è ancora speranza di poterci imbattere in situazioni ancor più stimolanti, perché l’opera manga è ancora in fase di pubblicazione. Non ci sono altri difetti troppo evidenti, a parte che si poteva fare il tutto ancora più elettrizzante.
Ovviamente, una serie di corta durata non può rappresentare tutto ciò che ho detto prima con dei personaggi psicologicamente complessi; qualcosa deve pur venire tralasciato, perché non tutti possono essere per forza dei capolavori. Questo però implica il fatto che le nostre eroine sono altamente standardizzate sia nell’animo che nell’aspetto. Se Homare si lascia un po’ guardare e apprezzare, le altre invece non dicono proprio nulla, capaci di mandare solamente avanti la storia. Questo però non deve scoraggiare lo spettatore; stiamo pur parlando di una serie semplice, scorrevole e che riesce a far divertire. Per quanto riguarda il design dei volti, degli ambienti, l’utilizzo del colore, siamo di fronte ad un prodotto di media-bassa qualità, e quindi rimane su una soglia sufficientemente presentabile. Ciononostante, l’opera riesce, rispetto ad altre serie di scarsa durata e di genere avventura, a distinguersi e a regalarci nuove conoscenze ed emozioni.
Inutile spendere altre parole per poter descrivere la serie in modo approfondito; sarà lo spettatore a giudicare se l’anime risulta essere inutile oppure un passatempo gestito bene. Invito solamente a dargli una possibilità nonostante l’estrema superficialità della trama, perché pochi sono gli anime capaci di essere divertenti e informativi allo stesso tempo.