Recensione
An Invitation from a Crab
9.0/10
“Una volta mi è capitato che un granchio attirasse la mia attenzione. I granchi usano abilmente zampe e chele per spostarsi sul terreno a una velocità sorprendente. Questo rende difficile catturarli ma…”
"An invitation from a Crab" è una meravigliosa raccolta di storie brevi e autoconclusive di Panpanya, autore misterioso. E’ un'opera a tratti onirica-fantastica e a tratti didascalica-descrittiva, che mescola abilmente la quotidianità della vita di una giovane ragazza giapponese a momenti fantastici e sognanti. Capita spesso che in una scena totalmente realistica spunti fuori un animale (spesso antropomorfo) o più in generale un elemento di fantasia che spesso sorprende e incuriosisce il lettore.
La protagonista di tutte le storie è una giovane ragazza, a volte adolescente, a volte giovane adulta, a seconda della storia. Questo alternarsi di "età" contribuisce a dare quel senso di fantastico, di onirico e di non ben definito poiché, passando da una storia ad un’altra, ad un certo punto, si tende ad attribuire alla protagonista un’identità ibrida, un mix tra studentessa adolescente e giovane adulta.
Come dicevo all’inizio, vengono descritti molti aspetti del Giappone e della vita quotidiana giapponese aumentando notevolmente l’immersione del lettore nelle atmosfere disegnate. Le storie narrate hanno possono essere di varie tipologie, si possono avere storie molto brevi che si concludono rubandoci un sorriso oppure storie più lunghe che, a ben pensarci, rappresentano uno spaccato preciso della nostra società e del nostro stile di vita, facendone emergere anche le contraddizioni e le paure. Ciò attribuisce all’opera una doppia chiave di lettura: una più superficiale e veloce, che colpisce il lettore per l’ambientazione ibrida tra fantastico e realtà, e un’altra più profonda e didascalica, che suscita importanti riflessioni. Segnalo per esempio le storie “Innovation”, “Disorientata e confusa”, “Una giornata inquietante” e “The perfect sunday”.
Tutto quanto detto sopra è meravigliosamente rappresentato grazie ad un tratto e uno stile di disegno davvero particolare. La protagonista è solo abbozzata, così come molti personaggi incontrati. Gli sfondi sono rappresentati in maniera a volte più dettagliata e a volte con un tratto più sfumato e meno descrittivo, con varie intensità di nero, trasmettendo forti sensazioni ed esaltando l’atmosfera onirica delle storie narrate. Personalmente ho poi ritrovato un uso degli inchiostri molto delicato che ricorda quasi l’uso degli acquerelli, il che attribuisce alle tavole un aspetto molto gradevole ed intimo.
Inoltre, al termine di alcune storie, sono presenti delle pagine contenenti varie riflessioni personali dell’autore riguardanti varie tematiche. Queste riflessioni presentano una data e sono scritte con tono molto confidenziale, facendo pensare ad una sorta di diario personale. Ciò si adatta molto bene al tono dell’opera e ne aumenta la capacità di instaurare un legame con il lettore.
Non posso quindi che promuovere pienamente questo volume e consigliarne la lettura a tutti quei lettori che amano leggere qualcosa di più particolare e di diverso, capace anche di portarci a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita e della nostra società. Secondo me, infatti, ci troviamo dinanzi a quelle opere capaci di trasmettere più di quanto l’autore volesse -forse- esprimere.
"An invitation from a Crab" è una meravigliosa raccolta di storie brevi e autoconclusive di Panpanya, autore misterioso. E’ un'opera a tratti onirica-fantastica e a tratti didascalica-descrittiva, che mescola abilmente la quotidianità della vita di una giovane ragazza giapponese a momenti fantastici e sognanti. Capita spesso che in una scena totalmente realistica spunti fuori un animale (spesso antropomorfo) o più in generale un elemento di fantasia che spesso sorprende e incuriosisce il lettore.
La protagonista di tutte le storie è una giovane ragazza, a volte adolescente, a volte giovane adulta, a seconda della storia. Questo alternarsi di "età" contribuisce a dare quel senso di fantastico, di onirico e di non ben definito poiché, passando da una storia ad un’altra, ad un certo punto, si tende ad attribuire alla protagonista un’identità ibrida, un mix tra studentessa adolescente e giovane adulta.
Come dicevo all’inizio, vengono descritti molti aspetti del Giappone e della vita quotidiana giapponese aumentando notevolmente l’immersione del lettore nelle atmosfere disegnate. Le storie narrate hanno possono essere di varie tipologie, si possono avere storie molto brevi che si concludono rubandoci un sorriso oppure storie più lunghe che, a ben pensarci, rappresentano uno spaccato preciso della nostra società e del nostro stile di vita, facendone emergere anche le contraddizioni e le paure. Ciò attribuisce all’opera una doppia chiave di lettura: una più superficiale e veloce, che colpisce il lettore per l’ambientazione ibrida tra fantastico e realtà, e un’altra più profonda e didascalica, che suscita importanti riflessioni. Segnalo per esempio le storie “Innovation”, “Disorientata e confusa”, “Una giornata inquietante” e “The perfect sunday”.
Tutto quanto detto sopra è meravigliosamente rappresentato grazie ad un tratto e uno stile di disegno davvero particolare. La protagonista è solo abbozzata, così come molti personaggi incontrati. Gli sfondi sono rappresentati in maniera a volte più dettagliata e a volte con un tratto più sfumato e meno descrittivo, con varie intensità di nero, trasmettendo forti sensazioni ed esaltando l’atmosfera onirica delle storie narrate. Personalmente ho poi ritrovato un uso degli inchiostri molto delicato che ricorda quasi l’uso degli acquerelli, il che attribuisce alle tavole un aspetto molto gradevole ed intimo.
Inoltre, al termine di alcune storie, sono presenti delle pagine contenenti varie riflessioni personali dell’autore riguardanti varie tematiche. Queste riflessioni presentano una data e sono scritte con tono molto confidenziale, facendo pensare ad una sorta di diario personale. Ciò si adatta molto bene al tono dell’opera e ne aumenta la capacità di instaurare un legame con il lettore.
Non posso quindi che promuovere pienamente questo volume e consigliarne la lettura a tutti quei lettori che amano leggere qualcosa di più particolare e di diverso, capace anche di portarci a riflettere su alcuni aspetti della nostra vita e della nostra società. Secondo me, infatti, ci troviamo dinanzi a quelle opere capaci di trasmettere più di quanto l’autore volesse -forse- esprimere.