Recensione
Pompoko
6.5/10
Recensione di Shiryu of Dragon
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L'unico grande problema che ho con questo film è che non c'è il benché minimo equilibrio fra narrazione fuori campo, dialoghi e azione. La vicenda è talmente tanto raccontata che in certi momenti sembra quasi di guardare un documentario più che un film. Se questo può funzionare per un cortometraggio o per un mediometraggio, per un film di due ore risulta troppo verboso. A questo preferisco seguire una storia dove non mi venga spiegata ogni singola cosa che accade e debba compiere qualche sforzo io per capirla. Ma questa è una considerazione mia personale, per altri spettatori può non essere così, ovviamente: ognuno di noi ha una sensibilità diversa.
Per il resto trovo che l'aspetto più "cartoonesco" e demenziale di "Pom Poko" stoni un po', in alcuni momenti, con il senso, il messaggio e le atmosfere cupe - a tratti psichedeliche - che il regista vuol trasmettere. Tuttavia non sempre, alcuni momenti di umorismo calzano piuttosto bene. Un film di questo tipo non deve per forza di cose sfociare nella seriosità, ma credo che la comicità debba stabilire comunque una certa sintonia con il mood. Creare un collage di comicità e serietà è rischioso, probabilmente non funzionerà. Meglio dare una impressione univoca piuttosto che due mood diversi fatti a metà.
Di primo impatto sembra un titolo rivolto ai bambini, però, man mano che si prosegue, sembra assumere delle tinte man mano sempre più mature. Chiaramente è un film giapponese nel profondo, tant'è che i protagonisti sono tanuki, creature tipiche del folclore nipponico. Hanno una loro parte anche gli yokai volpe, o kitsune, altra figura appartenente alla mitologia animistica di cui il Giappone è permeato. Contiene scene estremamente creative e suggestive, e il tema è ben chiaro: la lotta fra natura e progresso, fra il Giappone folcloristico e quello delle metropoli.
Nel complesso mi ha un po' annoiato nella sua prima parte e si è fatto decisamente più interessante in una fase successiva. Di certo non il mio film preferito di Isao Takahata, e difficilmente in futuro mi verrà voglia di riguardarlo, però merita assolutamente di essere visto almeno una volta. Non è per nulla un film scadente, al contrario.
Per il resto trovo che l'aspetto più "cartoonesco" e demenziale di "Pom Poko" stoni un po', in alcuni momenti, con il senso, il messaggio e le atmosfere cupe - a tratti psichedeliche - che il regista vuol trasmettere. Tuttavia non sempre, alcuni momenti di umorismo calzano piuttosto bene. Un film di questo tipo non deve per forza di cose sfociare nella seriosità, ma credo che la comicità debba stabilire comunque una certa sintonia con il mood. Creare un collage di comicità e serietà è rischioso, probabilmente non funzionerà. Meglio dare una impressione univoca piuttosto che due mood diversi fatti a metà.
Di primo impatto sembra un titolo rivolto ai bambini, però, man mano che si prosegue, sembra assumere delle tinte man mano sempre più mature. Chiaramente è un film giapponese nel profondo, tant'è che i protagonisti sono tanuki, creature tipiche del folclore nipponico. Hanno una loro parte anche gli yokai volpe, o kitsune, altra figura appartenente alla mitologia animistica di cui il Giappone è permeato. Contiene scene estremamente creative e suggestive, e il tema è ben chiaro: la lotta fra natura e progresso, fra il Giappone folcloristico e quello delle metropoli.
Nel complesso mi ha un po' annoiato nella sua prima parte e si è fatto decisamente più interessante in una fase successiva. Di certo non il mio film preferito di Isao Takahata, e difficilmente in futuro mi verrà voglia di riguardarlo, però merita assolutamente di essere visto almeno una volta. Non è per nulla un film scadente, al contrario.