Recensione
"Seishun Buta Yarou wa Yumemiru Shoujo no Yume o Minai", o "The Young Pig-Rascal Isn't Dreaming of a Dreaming Girl", è un lungometraggio d'animazione giapponese, realizzato da "CloverWorks" e uscito nella primavera del 2019. Si tratta del sequel della serie "Rascal Does Not Dream of Bunny Girl Senpai" andata in onda, invece, nel 2017. Anche il lungometraggio, così come la serie, è stato tratto dalla light novel, ma in questo caso la storia è incentrata su un unico arco narrativo dedicato a Shōko Makinohara. Anche lei, colpita dalla "sindrome della pubertà", e quindi da avvenimenti paranormali, ne uscirà grazie all'aiuto di Sakuta e di Mai.
Il personaggio di Shōko, rimasto in sospeso dopo la conclusione della serie, trova il suo ben sviluppato spazio in questo film. Le anomalie che lei vivrà saranno inaspettate e ricche di colpi di scena. Così come per la serie, anche in questo lungometraggio non manca la fantasia nella creazione di nuovi avvenimenti soprannaturali, sempre differenti dai precedenti, e questo costituisce uno dei principali punti di forza di tutta l'opera.
Nonostante ciò, alcuni sviluppi mi sono sembrati parecchio forzati, specie nella conclusione che vede Sakuta mettersi in gioco per risolvere l'impossibile, pur conoscendo tutti i rischi a cui va incontro.
Mai, ai miei cocchi, ha acquistato punti, più di quanti non ne avesse già dalla serie. Resta sempre molto comprensiva con Sakuta, ma giustamente sfodera quel pizzico di gelosia che, oltre a rendere tutto più realistico, allenta la pressione di ciò che i personaggi stanno vivendo.
Quest'arco viene narrato in maniera piuttosto lineare e chiara in questo film della durata di un'ora e mezza (come più o meno gli altri archi della serie), e il fatto di non suddividerlo in più episodi è stata una scelta azzeccata, dato che man mano vi è un incremento sia del coinvolgimento dello spettatore che dell'importanza degli eventi.
Oltre alle forzature della conclusione, un altro difetto, perfettamente sorvolabile, è che, seppur siano date parecchie informazioni, la narrazione risulta abbastanza lenta, però non annoia affatto.
Così come per la serie, anche per il lungometraggio il comparto tecnico è ottimo: i disegni restano uguali ai precedenti, ma vorrei sottolineare quanto bene sia resa ogni singola situazione, esaltata dalla splendida atmosfera che si viene a creare, il tutto accompagnato da splendide OST. Ancora una volta si ritrova l'ending "Fukashigi no Carte", davvero splendida!
Come sequel della serie, questo lungometraggio svolge bene il suo "lavoro", anche perché pone l'attenzione su un personaggio di cui non si sapeva molto in merito. Di certo ha i suoi piccoli difetti, ma ha anche i suoi importanti punti di forza sia per la grafica che per il coinvolgimento, infatti qualche lacrimuccia esce fuori...
Voto: 9,5/10
Il personaggio di Shōko, rimasto in sospeso dopo la conclusione della serie, trova il suo ben sviluppato spazio in questo film. Le anomalie che lei vivrà saranno inaspettate e ricche di colpi di scena. Così come per la serie, anche in questo lungometraggio non manca la fantasia nella creazione di nuovi avvenimenti soprannaturali, sempre differenti dai precedenti, e questo costituisce uno dei principali punti di forza di tutta l'opera.
Nonostante ciò, alcuni sviluppi mi sono sembrati parecchio forzati, specie nella conclusione che vede Sakuta mettersi in gioco per risolvere l'impossibile, pur conoscendo tutti i rischi a cui va incontro.
Mai, ai miei cocchi, ha acquistato punti, più di quanti non ne avesse già dalla serie. Resta sempre molto comprensiva con Sakuta, ma giustamente sfodera quel pizzico di gelosia che, oltre a rendere tutto più realistico, allenta la pressione di ciò che i personaggi stanno vivendo.
Quest'arco viene narrato in maniera piuttosto lineare e chiara in questo film della durata di un'ora e mezza (come più o meno gli altri archi della serie), e il fatto di non suddividerlo in più episodi è stata una scelta azzeccata, dato che man mano vi è un incremento sia del coinvolgimento dello spettatore che dell'importanza degli eventi.
Oltre alle forzature della conclusione, un altro difetto, perfettamente sorvolabile, è che, seppur siano date parecchie informazioni, la narrazione risulta abbastanza lenta, però non annoia affatto.
Così come per la serie, anche per il lungometraggio il comparto tecnico è ottimo: i disegni restano uguali ai precedenti, ma vorrei sottolineare quanto bene sia resa ogni singola situazione, esaltata dalla splendida atmosfera che si viene a creare, il tutto accompagnato da splendide OST. Ancora una volta si ritrova l'ending "Fukashigi no Carte", davvero splendida!
Come sequel della serie, questo lungometraggio svolge bene il suo "lavoro", anche perché pone l'attenzione su un personaggio di cui non si sapeva molto in merito. Di certo ha i suoi piccoli difetti, ma ha anche i suoi importanti punti di forza sia per la grafica che per il coinvolgimento, infatti qualche lacrimuccia esce fuori...
Voto: 9,5/10