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La prima cosa che noto in questo film è la musica country, infatti si parte subito con la cover di una canzone di John Denver, 1971. Sembra quasi di vedere l'incipit di una commedia americana da televisione, trasposta in forma di cartone animato giapponese.

Nonostante questo non mi fermo alla prima impressione, e guardo la pellicola fino alla fine. La seconda impressione è quella dello slice of life, un genere che non è per nulla sconosciuto allo Studio Ghibli - già lo si era visto nello splendido film di Takahata risalente a quattro anni prima. La terza è quella che si tratti di una storia adolescenziale. La quarta è l'impressione che lo zampino di Miyazaki abbia diluito lo slice of life con le sue atmosfere fatate. In effetti sembra che a tratti venga ben rappresentata una realtà famigliare e di vita quotidiana, ma tutto ciò si confonde nella magia di innamoramenti puri, casti e innocenti fra le dolci note di un'orchestra. In molti dei film marchiati Ghibli, le cose non vanno mai troppo male. Raggiunti i trent'anni di età, ci si è già fatti un'idea abbozzata di cosa significa vivere, quindi è difficile che tutto ciò faccia presa.

Devo però riconoscere un grande merito a questo film, quello di aver mostrato cosa significa riunirsi in una cantina e vivere il piacere di suonare e cantare con un gruppo di amici. Inoltre, dà anche uno sguardo al mondo della creatività, sia in chiave realistica che simbolica, e agli stati d'animo che questo può portare. Dal punto di vista tecnico il film è straordinario come pressoché tutti i film Ghibli. Il negozio di antiquariato è un piacere per gli occhi, specialmente l'orologio meccanico.

L'Italia è un argomento ricorrente in questi film, a questo giro la citazione spetta a Cremona, nota per essere una città di liuteria. La fase finale del film è estremamente semplice e sintetizza i due cardini della storia, lo slice of life e l'innamoramento fiabesco. Il personaggio di Seiji Amasawa mi ha convinto molto poco: l'inizio del film gli conferisce dei tratti caratteriali spiccati che ad un certo punto spariscono improvvisamente, senza una ragione particolarmente credibile. Non riesce ad essere un personaggio a sé come poteva sembrare inizialmente. Poi leggo che questo film è tratto da un breve manga shoujo di qualche anno prima, e a quel punto le cose già si spiegano un po' meglio.

In definitiva, e per tutte queste ragioni, la mia valutazione personale è molto tiepida, ma comunque non negativa.