Recensione
One Piece
10.0/10
Recensione di justasadguy
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"Vale davvero la pena iniziare «One Piece» nel 2021?" È un pensiero che frulla nella testa di molti neofiti e non, un quesito che tutti gli amanti dei battle shonen targati Shonen Jump che non hanno avuto (ancora) occasione di confrontarsi con l'adattamento del manga del maestro Oda si sono posti almeno una volta.
Credo che la risposta non sia univoca e universale, ma ovviamente soggettiva e personale: ognuno in qualche angolo del proprio cuore o della propria mente già ha una parvenza di essa, con questa recensione (se avrete la voglia e la pazienza di leggerla) cercherò come Socrate con la sua maieutica di aiutarvi a stabilire se nel vostro caso valga la pena o meno di approcciarsi a "One Piece", proponendovi la mia analisi sull'opera e sul viaggio che essa rappresenta.
Eviterò di riassumere la trama, disponibile anche qui su AnimeClick.it nella sinossi dell'anime e del manga.
Partiamo da un aspetto fondamentale: al momento della stesura di questa recensione l'anime conta 968 episodi da ventiquattro minuti ciascuno. Ora, è possibile interpretare la cosa in due modi: il primo e più comune pensiero è: "Sono troppi, non riuscirei mai a mettermi in pari"; l'altro, assai più raro, è: "Meglio, sarà un viaggio che mi terrà compagnia per molto tempo".
Come al solito, la verità si trova nel mezzo, entrambi i pensieri hanno delle motivazioni che li rendono validi: 968 (and counting) episodi sono decisamente molti, ed è un aspetto che ha scoraggiato anche me più e più volte, mentre percorrevo il mio viaggio con Luffy e la sua ciurma, alla ricerca del tesoro del Re dei Pirati. Arrivato all'ultimo arco narrativo (tuttora in corso), mi sono però reso conto che avrei voluto che il mio viaggio non si interrompesse: "One Piece" era diventato un momento della mia quotidianità, e sapere che in poco tempo tutto questo sarebbe stato sostituito da un solo episodio la domenica mi ha reso un po' triste e mi ha indotto a pensare: "Forse mi sarei dovuto godere di più il viaggio, senza pensare al finale".
Se avete intenzione di cominciare "One Piece", ma siete scoraggiati dal numero di episodi, vi esorto a buttarvi senza pensarci su: come preannunciato, ciò che rende questa opera speciale è proprio la sua interminabile durata, che ai miei occhi, dopo molte riflessioni, non sembrerà qualcosa di negativo, ma anzi vi permetterà di empatizzare molto con i personaggi, la storia e il worldbuilding dell'anime.
"One Piece" non va vissuto come qualcosa con cui "bisogna assolutamente mettersi in pari al più presto", ma piuttosto come un lungo viaggio che vi accompagnerà per molto tempo, standovi accanto nella vostra maturazione a livello umano con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni. È come la stella polare per i navigatori, un punto di riferimento, che sarà sempre lì indipendentemente da tutto.
"One Piece" si presenta come un battle shonen classico, ma, andando avanti con la storia, riesce ad evolversi e a toccare temi importanti e non scontati, oltre a far scorrere qualche lacrimuccia: non è solo la storia di Luffy che cerca il tesoro del Re dei Pirati, è molto di più. Il capitano dei pirati di Cappello di Paglia accoglie nella sua ciurma personaggi unici, con cui (proprio grazie alla lunga durata dell'opera) si instaura un legame forte e indissolubile. La maggior parte dei membri dei pirati di Cappello di Paglia viene introdotta con uno schema abbastanza ricorrente: un arco narrativo che fa luce sul loro passato, sulla storia e sul mondo in cui è ambientata l'opera. Ognuno di questi archi è unico e introduce temi importanti, quali il valore della vita, il bene e il male (e il sottile filo che li separa), la giustizia, il rispetto di sé stessi e degli altri, l'amore fraterno e non solo: alcuni tematiche sono introspettive e offrono spunti di riflessione, ma ovviamente ricordatevi che la natura di "One Piece" è e resta quella di un battle shonen, seppur molto maturo a mio avviso.
Man mano che la storia procede, si fa luce sui misteri che avvolgono il mondo della serie. Uno dei punti di forza dell'opera è la grande speculazione proprio su quest'ultimi, per mantenere alta l'attenzione dello spettatore, sempre catturato dalla voglia di informazioni che lentamente gli vengono proposte, accompagnandolo in una ricostruzione del passato e degli intrighi del presente: il tutto senza mai correre, ovviamente, per mantenere costante il bisogno di sapere e creare un clima di tensione che esplode nei momenti topici, con rivelazioni scioccanti e momenti epici.
Passando al comparto tecnico, parto da un piccolo tasto dolente: il doppiaggio italiano (ovviamente, data la mole di episodi) non è completo, e di 968 episodi al momento ne sono stati coperti 578, anche se la doppiatrice di Nami ha rivelato che il cast è tornato in studio per riprendere a doppiare (evviva!). Sapendo che non mi sarei fermato alla puntata 578, personalmente ho scelto di iniziare "One Piece" in lingua originale sottotitolato, per evitare di dover cambiare dopo quasi seicento episodi, in cui sicuramente avrei ormai associato ai personaggi le voci italiane.
Le animazioni sono sempre di alta qualità ed è interessante vedere il loro evolversi, perché in ormai quasi ventidue anni di messa in onda esse si sono evolute più e più volte, in maniera graduale: pensate che fino all'episodio 206, il formato del video è 4:3 e non 16:9!
Le colonne sonore sono sempre molto calzanti, enfatizzano il momento e risultano ormai iconiche: andando avanti, ne vengono introdotte sempre di nuove, che non stonano mai con il mood e si adattano all'armonia della storia e dei momenti.
Ultima considerazione, probabilmente l'unico vero aspetto negativo: il ritmo di "One Piece" è estremamente lento. Mediamente, circa un capitolo manga da diciannove pagine in un episodio da ventiquattro minuti, e la cosa va peggiorando negli ultimi archi, dove il rateo scende ancora di più a circa dieci/undici pagine ad episodio, per mantenere una distanza dal manga (che il maestro Oda porta avanti ormai da ventiquattro anni al momento della stesura di questa recensione) ed evitare filler: i primi archi in realtà ne presentano alcuni, anche abbastanza gradevoli, mentre gli ultimi ne sono totalmente sprovvisti, visto il rallentamento del ritmo rispetto alla controparte cartacea; il numero di episodi non canonici è al momento 99 su 968, circa il 10%.
Per la distribuzione: al momento, oltre alle edizioni home video della metà degli anni 2000, il portale legale di anime Crunchyroll sta procedendo al recupero della serie, proponendo nuovi archi ogni stagione (al momento della recensione sono disponibili i primi 206 episodi e quelli dal 921 in poi) per gli abbonati al servizio premium; altrimenti, la serie è disponibile per intero sul fansub OPF-Italia, totalmente e in alta qualità.
Traendo le considerazioni finali, "One Piece" è un viaggio che accompagna chi gli si avvicina, non va pensato come un'opera da completare in fretta e furia, ma come un compagno di avventure con cui condividere sogni ed emozioni. Regala momenti epici, allegria, tristezza, rabbia e instaura un legame unico con lo spettatore, che viene coinvolto appieno nelle avventure della ciurma di Cappello di Paglia.
Credo che la risposta non sia univoca e universale, ma ovviamente soggettiva e personale: ognuno in qualche angolo del proprio cuore o della propria mente già ha una parvenza di essa, con questa recensione (se avrete la voglia e la pazienza di leggerla) cercherò come Socrate con la sua maieutica di aiutarvi a stabilire se nel vostro caso valga la pena o meno di approcciarsi a "One Piece", proponendovi la mia analisi sull'opera e sul viaggio che essa rappresenta.
Eviterò di riassumere la trama, disponibile anche qui su AnimeClick.it nella sinossi dell'anime e del manga.
Partiamo da un aspetto fondamentale: al momento della stesura di questa recensione l'anime conta 968 episodi da ventiquattro minuti ciascuno. Ora, è possibile interpretare la cosa in due modi: il primo e più comune pensiero è: "Sono troppi, non riuscirei mai a mettermi in pari"; l'altro, assai più raro, è: "Meglio, sarà un viaggio che mi terrà compagnia per molto tempo".
Come al solito, la verità si trova nel mezzo, entrambi i pensieri hanno delle motivazioni che li rendono validi: 968 (and counting) episodi sono decisamente molti, ed è un aspetto che ha scoraggiato anche me più e più volte, mentre percorrevo il mio viaggio con Luffy e la sua ciurma, alla ricerca del tesoro del Re dei Pirati. Arrivato all'ultimo arco narrativo (tuttora in corso), mi sono però reso conto che avrei voluto che il mio viaggio non si interrompesse: "One Piece" era diventato un momento della mia quotidianità, e sapere che in poco tempo tutto questo sarebbe stato sostituito da un solo episodio la domenica mi ha reso un po' triste e mi ha indotto a pensare: "Forse mi sarei dovuto godere di più il viaggio, senza pensare al finale".
Se avete intenzione di cominciare "One Piece", ma siete scoraggiati dal numero di episodi, vi esorto a buttarvi senza pensarci su: come preannunciato, ciò che rende questa opera speciale è proprio la sua interminabile durata, che ai miei occhi, dopo molte riflessioni, non sembrerà qualcosa di negativo, ma anzi vi permetterà di empatizzare molto con i personaggi, la storia e il worldbuilding dell'anime.
"One Piece" non va vissuto come qualcosa con cui "bisogna assolutamente mettersi in pari al più presto", ma piuttosto come un lungo viaggio che vi accompagnerà per molto tempo, standovi accanto nella vostra maturazione a livello umano con il passare delle settimane, dei mesi e degli anni. È come la stella polare per i navigatori, un punto di riferimento, che sarà sempre lì indipendentemente da tutto.
"One Piece" si presenta come un battle shonen classico, ma, andando avanti con la storia, riesce ad evolversi e a toccare temi importanti e non scontati, oltre a far scorrere qualche lacrimuccia: non è solo la storia di Luffy che cerca il tesoro del Re dei Pirati, è molto di più. Il capitano dei pirati di Cappello di Paglia accoglie nella sua ciurma personaggi unici, con cui (proprio grazie alla lunga durata dell'opera) si instaura un legame forte e indissolubile. La maggior parte dei membri dei pirati di Cappello di Paglia viene introdotta con uno schema abbastanza ricorrente: un arco narrativo che fa luce sul loro passato, sulla storia e sul mondo in cui è ambientata l'opera. Ognuno di questi archi è unico e introduce temi importanti, quali il valore della vita, il bene e il male (e il sottile filo che li separa), la giustizia, il rispetto di sé stessi e degli altri, l'amore fraterno e non solo: alcuni tematiche sono introspettive e offrono spunti di riflessione, ma ovviamente ricordatevi che la natura di "One Piece" è e resta quella di un battle shonen, seppur molto maturo a mio avviso.
Man mano che la storia procede, si fa luce sui misteri che avvolgono il mondo della serie. Uno dei punti di forza dell'opera è la grande speculazione proprio su quest'ultimi, per mantenere alta l'attenzione dello spettatore, sempre catturato dalla voglia di informazioni che lentamente gli vengono proposte, accompagnandolo in una ricostruzione del passato e degli intrighi del presente: il tutto senza mai correre, ovviamente, per mantenere costante il bisogno di sapere e creare un clima di tensione che esplode nei momenti topici, con rivelazioni scioccanti e momenti epici.
Passando al comparto tecnico, parto da un piccolo tasto dolente: il doppiaggio italiano (ovviamente, data la mole di episodi) non è completo, e di 968 episodi al momento ne sono stati coperti 578, anche se la doppiatrice di Nami ha rivelato che il cast è tornato in studio per riprendere a doppiare (evviva!). Sapendo che non mi sarei fermato alla puntata 578, personalmente ho scelto di iniziare "One Piece" in lingua originale sottotitolato, per evitare di dover cambiare dopo quasi seicento episodi, in cui sicuramente avrei ormai associato ai personaggi le voci italiane.
Le animazioni sono sempre di alta qualità ed è interessante vedere il loro evolversi, perché in ormai quasi ventidue anni di messa in onda esse si sono evolute più e più volte, in maniera graduale: pensate che fino all'episodio 206, il formato del video è 4:3 e non 16:9!
Le colonne sonore sono sempre molto calzanti, enfatizzano il momento e risultano ormai iconiche: andando avanti, ne vengono introdotte sempre di nuove, che non stonano mai con il mood e si adattano all'armonia della storia e dei momenti.
Ultima considerazione, probabilmente l'unico vero aspetto negativo: il ritmo di "One Piece" è estremamente lento. Mediamente, circa un capitolo manga da diciannove pagine in un episodio da ventiquattro minuti, e la cosa va peggiorando negli ultimi archi, dove il rateo scende ancora di più a circa dieci/undici pagine ad episodio, per mantenere una distanza dal manga (che il maestro Oda porta avanti ormai da ventiquattro anni al momento della stesura di questa recensione) ed evitare filler: i primi archi in realtà ne presentano alcuni, anche abbastanza gradevoli, mentre gli ultimi ne sono totalmente sprovvisti, visto il rallentamento del ritmo rispetto alla controparte cartacea; il numero di episodi non canonici è al momento 99 su 968, circa il 10%.
Per la distribuzione: al momento, oltre alle edizioni home video della metà degli anni 2000, il portale legale di anime Crunchyroll sta procedendo al recupero della serie, proponendo nuovi archi ogni stagione (al momento della recensione sono disponibili i primi 206 episodi e quelli dal 921 in poi) per gli abbonati al servizio premium; altrimenti, la serie è disponibile per intero sul fansub OPF-Italia, totalmente e in alta qualità.
Traendo le considerazioni finali, "One Piece" è un viaggio che accompagna chi gli si avvicina, non va pensato come un'opera da completare in fretta e furia, ma come un compagno di avventure con cui condividere sogni ed emozioni. Regala momenti epici, allegria, tristezza, rabbia e instaura un legame unico con lo spettatore, che viene coinvolto appieno nelle avventure della ciurma di Cappello di Paglia.