Recensione
Air Gear
10.0/10
Vi dico subito che questa recensione sarà di parte, dato che da qualche tempo a questa parte "Air Gear" è diventato in assoluto il mio manga preferito. E per dire questo, ho aspettato di finirlo per la terza volta, oppure quarta? Non ricordo più.
Chiunque conosca Oh! Great, sa benissimo che tipo di autore sia, e a mio avviso, questa è la sua opera capolavoro. Ma andiamo con ordine, altrimenti questa non sarà una recensione ma una dichiarazione d’amore.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
La storia, la prima volta che lessi la trama, mi fece venire qualche dubbio… un manga su pattini a rotelle? Non sono mai stato un fan di questo sport, anzi, a dirla tutta non mi hanno mai detto niente, quindi, con fare molto titubante, iniziai la prima volta "Air Gear" e meno male.
Chiariamo subito che quando dico pattini a rotelle, non sto davvero dicendo pattini a rotelle. I pattini in questione sono Air Treck (d’ora in poi abbreviati AT), ovvero “sono pattini motorizzati ad alta tecnologia, originariamente progettati come un nuovo sistema di propulsione rivoluzionario che combinava circuiti energetici efficienti e un sistema di recupero dell'energia”.
Detto questo, penso si inizi a capire come tutta la storia sia basata su “fatti scientifici”, o meglio, ogni Trick, ogni “mossa” se così vogliamo chiamarla, viene spiegata usando basi scientifiche. Sia chiaro, ho detto basi, perché anche se abbraccia la scienza, è tutto frutto di fantasia.
Ora, dopo questa digressione fatta solo per sembrare intelligente, vado a esprimere il perché del mio voto (poco obbiettivo probabilmente, ma pazienza).
-Trama: che dire, OG ha creato un mondo ultra tecnologico, dove squadre di storm raiders si danno battaglia su queste AT. Se all’inizio penserete a delle scaramucce tra teppisti a scuola, vi sbagliate. Più la storia avanza, e più il “mondo” si allarga, se pensavate che le Air Treck fossero solo pattini, vi sbagliavate. Come ho detto prima, il mondo in "Air Gear" sta progredendo grazie all’invenzione delle AT, o meglio, alla tecnologia che si cela dietro le AT. Quando poi alla fine scoprirete tutto ciò che vi è dietro, la testa vi esploderà. Vi riporto un pezzo tratto direttamente dal manga: “La radice etimologica della parola trofeo, cioè simbolo di vittoria, è Tropaion, cioè Torre della Vittoria. Migliaia di anni avanti Cristo, nell’antica Gracia, durante le guerre tra le città rivali si costruivano altari impilando armi e cadaveri del nemico sconfitto, e venivano così chiamati. Anche nelle Part Wars ci sono 8 Strade, 8 Re, i simboli dei Re, 8 Regalia, i sigilli reali. Tutte le strade portano al Tropaion, la Torre della vittoria, quando superando migliaia di prove di sangue, avanzando tra i cadaveri nemici… tutte le strade diventeranno una, il Leggendario Re del Cielo discenderà volando dalla torre.”
Questo solo per farvi avere un’idea di come la storia inizia ad ampliarsi, e del fatto che non si tratta di semplici corse su pattini.
- Personaggi: Oh! Great ha il talento di riuscire a dare profondità e carattere a tantissimi personaggi. Non credo di aver mai letto un manga con così tanti personaggi a cui mi sarei affezionato. Tutti hanno un motivo per quello che fanno, ma nessuno ti viene svelato subito, andando avanti con la storia tutto sarà spiegato, spesso grazie a lunghi flashback (Se avete letto altre sue opere vi sarete abituati a questo). Nulla da dire sul protagonista, un “profilo” che a me piace per quanto riguarda un MC. Scemo quanto basta, ma con un cervello che funziona, forte, che riesce a coinvolgerti da subito, anche grazie a tutte le espressioni che OG riesce a mettere su tavola. Scopre all’inizio della storia le AT, e da allora inizia la sua avventura nel mondo dei pattini. Mette su il suo team per volare verso la vetta del Tropaion, formata da elementi molto vari tra loro, ma tutti interessanti e con un bel background, soprattutto AkitoAgito, il ragazzino dalla tripla personalità. La sua storia è quella che mi è piaciuta di più.
Comunque, il mio best PG rimane sempre Ringo. OG ha sempre una sua “eroina” nelle proprie opere, ed in questo caso è proprio lei. Molto bella la relazione tra lei e Ikki, che si sviluppa nell’arco dei 37 volumi. Una delle mie coppie preferite, dato che non sono un fan delle storie troppo sdolcinate.
- Disegni: ok, qua c’è poco da dire. OG è un genio, come già scrissi nella recensione che feci per "Biorg Trinity", ogni sua tavola necessita di 3 minuti per cogliere ogni dettaglio. A OG piace decisamente disegnare corpi femminili, sia vestiti che spesso nudi. Questo per dire che è presente parecchio fan service, anche se dal mio punto di vista passa completamente in secondo piano grazie alla trama (oltre al fatto che son disegnati da paura, e che sono un maschietto). Così come per Inferno e Paradiso e Biorg Trinity, la qualità che i disegni migliora col passare dei capitoli, fino a diventare delle opere d’arte alla fine.
Quindi, dopo aver dato le mie impressioni, non posso fare altro che consigliare "Air Gear", troverete tutto, azione, sentimento, dramma, violenza, disegni che parlano da soli. L’unica cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso, è che alla fine, non si sia mai capito da dove sia arrivato Ikki, ma va beh.
Ad oggi, risulta complicato trovare tutti i volumi, dato che oramai non fanno più ristampe. Anche per via di questo, un paio di volumi ho dovuto comprarli in inglese.
Spero vivamente di leggere un’altra opera del genere di Oh! Great.
Chiunque conosca Oh! Great, sa benissimo che tipo di autore sia, e a mio avviso, questa è la sua opera capolavoro. Ma andiamo con ordine, altrimenti questa non sarà una recensione ma una dichiarazione d’amore.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
La storia, la prima volta che lessi la trama, mi fece venire qualche dubbio… un manga su pattini a rotelle? Non sono mai stato un fan di questo sport, anzi, a dirla tutta non mi hanno mai detto niente, quindi, con fare molto titubante, iniziai la prima volta "Air Gear" e meno male.
Chiariamo subito che quando dico pattini a rotelle, non sto davvero dicendo pattini a rotelle. I pattini in questione sono Air Treck (d’ora in poi abbreviati AT), ovvero “sono pattini motorizzati ad alta tecnologia, originariamente progettati come un nuovo sistema di propulsione rivoluzionario che combinava circuiti energetici efficienti e un sistema di recupero dell'energia”.
Detto questo, penso si inizi a capire come tutta la storia sia basata su “fatti scientifici”, o meglio, ogni Trick, ogni “mossa” se così vogliamo chiamarla, viene spiegata usando basi scientifiche. Sia chiaro, ho detto basi, perché anche se abbraccia la scienza, è tutto frutto di fantasia.
Ora, dopo questa digressione fatta solo per sembrare intelligente, vado a esprimere il perché del mio voto (poco obbiettivo probabilmente, ma pazienza).
-Trama: che dire, OG ha creato un mondo ultra tecnologico, dove squadre di storm raiders si danno battaglia su queste AT. Se all’inizio penserete a delle scaramucce tra teppisti a scuola, vi sbagliate. Più la storia avanza, e più il “mondo” si allarga, se pensavate che le Air Treck fossero solo pattini, vi sbagliavate. Come ho detto prima, il mondo in "Air Gear" sta progredendo grazie all’invenzione delle AT, o meglio, alla tecnologia che si cela dietro le AT. Quando poi alla fine scoprirete tutto ciò che vi è dietro, la testa vi esploderà. Vi riporto un pezzo tratto direttamente dal manga: “La radice etimologica della parola trofeo, cioè simbolo di vittoria, è Tropaion, cioè Torre della Vittoria. Migliaia di anni avanti Cristo, nell’antica Gracia, durante le guerre tra le città rivali si costruivano altari impilando armi e cadaveri del nemico sconfitto, e venivano così chiamati. Anche nelle Part Wars ci sono 8 Strade, 8 Re, i simboli dei Re, 8 Regalia, i sigilli reali. Tutte le strade portano al Tropaion, la Torre della vittoria, quando superando migliaia di prove di sangue, avanzando tra i cadaveri nemici… tutte le strade diventeranno una, il Leggendario Re del Cielo discenderà volando dalla torre.”
Questo solo per farvi avere un’idea di come la storia inizia ad ampliarsi, e del fatto che non si tratta di semplici corse su pattini.
- Personaggi: Oh! Great ha il talento di riuscire a dare profondità e carattere a tantissimi personaggi. Non credo di aver mai letto un manga con così tanti personaggi a cui mi sarei affezionato. Tutti hanno un motivo per quello che fanno, ma nessuno ti viene svelato subito, andando avanti con la storia tutto sarà spiegato, spesso grazie a lunghi flashback (Se avete letto altre sue opere vi sarete abituati a questo). Nulla da dire sul protagonista, un “profilo” che a me piace per quanto riguarda un MC. Scemo quanto basta, ma con un cervello che funziona, forte, che riesce a coinvolgerti da subito, anche grazie a tutte le espressioni che OG riesce a mettere su tavola. Scopre all’inizio della storia le AT, e da allora inizia la sua avventura nel mondo dei pattini. Mette su il suo team per volare verso la vetta del Tropaion, formata da elementi molto vari tra loro, ma tutti interessanti e con un bel background, soprattutto AkitoAgito, il ragazzino dalla tripla personalità. La sua storia è quella che mi è piaciuta di più.
Comunque, il mio best PG rimane sempre Ringo. OG ha sempre una sua “eroina” nelle proprie opere, ed in questo caso è proprio lei. Molto bella la relazione tra lei e Ikki, che si sviluppa nell’arco dei 37 volumi. Una delle mie coppie preferite, dato che non sono un fan delle storie troppo sdolcinate.
- Disegni: ok, qua c’è poco da dire. OG è un genio, come già scrissi nella recensione che feci per "Biorg Trinity", ogni sua tavola necessita di 3 minuti per cogliere ogni dettaglio. A OG piace decisamente disegnare corpi femminili, sia vestiti che spesso nudi. Questo per dire che è presente parecchio fan service, anche se dal mio punto di vista passa completamente in secondo piano grazie alla trama (oltre al fatto che son disegnati da paura, e che sono un maschietto). Così come per Inferno e Paradiso e Biorg Trinity, la qualità che i disegni migliora col passare dei capitoli, fino a diventare delle opere d’arte alla fine.
Quindi, dopo aver dato le mie impressioni, non posso fare altro che consigliare "Air Gear", troverete tutto, azione, sentimento, dramma, violenza, disegni che parlano da soli. L’unica cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso, è che alla fine, non si sia mai capito da dove sia arrivato Ikki, ma va beh.
Ad oggi, risulta complicato trovare tutti i volumi, dato che oramai non fanno più ristampe. Anche per via di questo, un paio di volumi ho dovuto comprarli in inglese.
Spero vivamente di leggere un’altra opera del genere di Oh! Great.