Recensione
Recensione di IgnisSphero
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Abbiamo tutti un passato, nel bene o nel male, da raccontare, ma per taluni gli eventi passati sembrano così crudi e reali da sembrare surreali. Ciò di cui parlerò sarà considerabile come una semplice opera fittizia ma i fatti che introdurrò possono certamente succedere in un mondo tinto di mille sfaccettature e menti sempre più complesse.
Al giorno d'oggi il pensiero di voler scappare di casa e tagliare tutti i ponti con le persone che ci opprimono é un fenomeno che riguarda, almeno su un piano basilare, un po' tutti i noi; sia per mancanza di amore che per aspettative troppo alte e difficili da gestire. A dir la verità, in Giappone questo sentimento di voler cambiare aria ha raggiunto livelli tali da coinvolgere sia adolescenti che adulti in un modo alquanto simile. Sappiamo del fatto che nel mondo dei lavoratori le ore massacranti e gli straordinari vengono presi in carico dai dipendenti che cercano di racimolare il necessario per poter vivere indipendentemente in una stanza di dieci metri quadri, oppure che gli adolescenti sono praticamente costretti a restare a scuola la maggior parte della giornata perché gravati dal peso dello studio e di far parte di un club, e tante altre cose che comunque fanno diventare certe volte la vita al limite del sopportabile. Tutto questo, se associato a una situazione sentimentale instabile, porta di sicuro a dei cambiamenti nella propria personalità la quale incomincia col tempo a peggiorare e a degradarsi.
I protagonisti sono due ma quella che si distingue con la storia più eclatante in assoluto di questa light novel/anime é una adolescente chiamata Sayu scappata dall'Hokkaido per motivi piuttosto traumatici che riguardano la scuola e una famiglia che non é riuscita a confortarla a dovere. Nel suo viaggio senza una meta precisa finisce per sostare di casa in casa prestando il suo corpo in cambio di vitto e alloggio momentaneo. Arrivata a Tokyo viene vista riposare sotto un lampione da un uomo ventiseienne (Yoshida) che, ubriaco per una proposta d'amore non andata in porto, accetta di ospitarla nel suo appartamento senza grandi pretese. La ragazza cerca, come al solito, di sedurlo per premiarlo della sua gentilezza ma Yoshida, ripresosi dalla sbornia, si accorge di aver fatto un'azione legalmente punibile dalla legge portandola a casa sua, ma nonostante questo accetta di farla rimanere (senza chiederle di consumare atti sessuali) a patto che lei decida un giorno di ritornare dalla sua famiglia e di non fare più azioni sconsiderate e moralmente discutibili. Avanti con gli episodi il loro rapporto aumenterà e incominceranno a provare sentimenti che potrebbero andare al di là della semplice amicizia.
Higehiro é un anime dalle premesse ambigue. Da una parte ciò che succede può avere delle radici reali ma il modo in cui si susseguono gli avvenimenti e reagiscono i personaggi risulta essere come al solito fuori dal comunque e poco credibile. Inoltre ci sono altri personaggi femminili (che provano qualcosa per il protagonista) che risultano essere troppo di contorno per poter rendere veritiere le loro intenzioni, risultando inutili e di poco peso alla trama che alla fine privilegia unicamente i due protagonisti. Queste scelte rendono l'anime un po' contraddittorio e criticabile ma comunque in grado di soddisfare chi vuole emozionarsi.
Volti, fondali, prospettive in primo piano sono tutti realizzati bene e collocano l'opera in una buona posizione tra i sentimentali. Saya si crea con Yoshida un rapporto basato sulla fiducia che poco a poco si trasforma in ammirazione per colui che la protegge e si impegna a tenere fede alle sue nuove responsabilità. Lui invece, man mano che scopre maggiori dettagli sulla storia di Saya, é ancora dubbioso sul fatto che stia facendo la cosa giusta e non riesce bene a capire i cambiamenti derivati dalla presenza di un nuovo elemento femminile. Tralasciando i personaggi secondari che non hanno molto senso di esistere tranne che per allungare la trama, i sentimenti che ci vengono proposti dall'opera sono duttili e genuini, i quali si discostano dalla strana comicità di un Jaku Chara Tomozaki kun per raccontarci un modo con cui una persona può risollevarsi dalle sue debolezze recondite e incominciare a provare benessere stando a contatto con qualcuno che la fa sentire libera e presente nel suo mondo.
Il design dei volti é molto pulito e accattivante, e somiglia a quello di Wokatoi e Adachi to Shimamura. Il tipo di grafica si mantiene costante a lungo termine, diventando uno dei pregi dell'anime che a mio parere può essere visto e pensato regolarmente come tutti gli altri. I preconcetti insinuati nella storia di sicuro andrebbero rivisti ma questo non vuole dire che tutto l'anime sia spazzatura; ci sta definirlo più che sufficiente ma di certo non é orribile come molti pensano. Di questo anime comunque se ne sentirà parlare perché ciò che succede a Saya é un tabu di fronte ai nostri occhi, pieno di controversie e fallaci illusioni.
Al giorno d'oggi il pensiero di voler scappare di casa e tagliare tutti i ponti con le persone che ci opprimono é un fenomeno che riguarda, almeno su un piano basilare, un po' tutti i noi; sia per mancanza di amore che per aspettative troppo alte e difficili da gestire. A dir la verità, in Giappone questo sentimento di voler cambiare aria ha raggiunto livelli tali da coinvolgere sia adolescenti che adulti in un modo alquanto simile. Sappiamo del fatto che nel mondo dei lavoratori le ore massacranti e gli straordinari vengono presi in carico dai dipendenti che cercano di racimolare il necessario per poter vivere indipendentemente in una stanza di dieci metri quadri, oppure che gli adolescenti sono praticamente costretti a restare a scuola la maggior parte della giornata perché gravati dal peso dello studio e di far parte di un club, e tante altre cose che comunque fanno diventare certe volte la vita al limite del sopportabile. Tutto questo, se associato a una situazione sentimentale instabile, porta di sicuro a dei cambiamenti nella propria personalità la quale incomincia col tempo a peggiorare e a degradarsi.
I protagonisti sono due ma quella che si distingue con la storia più eclatante in assoluto di questa light novel/anime é una adolescente chiamata Sayu scappata dall'Hokkaido per motivi piuttosto traumatici che riguardano la scuola e una famiglia che non é riuscita a confortarla a dovere. Nel suo viaggio senza una meta precisa finisce per sostare di casa in casa prestando il suo corpo in cambio di vitto e alloggio momentaneo. Arrivata a Tokyo viene vista riposare sotto un lampione da un uomo ventiseienne (Yoshida) che, ubriaco per una proposta d'amore non andata in porto, accetta di ospitarla nel suo appartamento senza grandi pretese. La ragazza cerca, come al solito, di sedurlo per premiarlo della sua gentilezza ma Yoshida, ripresosi dalla sbornia, si accorge di aver fatto un'azione legalmente punibile dalla legge portandola a casa sua, ma nonostante questo accetta di farla rimanere (senza chiederle di consumare atti sessuali) a patto che lei decida un giorno di ritornare dalla sua famiglia e di non fare più azioni sconsiderate e moralmente discutibili. Avanti con gli episodi il loro rapporto aumenterà e incominceranno a provare sentimenti che potrebbero andare al di là della semplice amicizia.
Higehiro é un anime dalle premesse ambigue. Da una parte ciò che succede può avere delle radici reali ma il modo in cui si susseguono gli avvenimenti e reagiscono i personaggi risulta essere come al solito fuori dal comunque e poco credibile. Inoltre ci sono altri personaggi femminili (che provano qualcosa per il protagonista) che risultano essere troppo di contorno per poter rendere veritiere le loro intenzioni, risultando inutili e di poco peso alla trama che alla fine privilegia unicamente i due protagonisti. Queste scelte rendono l'anime un po' contraddittorio e criticabile ma comunque in grado di soddisfare chi vuole emozionarsi.
Volti, fondali, prospettive in primo piano sono tutti realizzati bene e collocano l'opera in una buona posizione tra i sentimentali. Saya si crea con Yoshida un rapporto basato sulla fiducia che poco a poco si trasforma in ammirazione per colui che la protegge e si impegna a tenere fede alle sue nuove responsabilità. Lui invece, man mano che scopre maggiori dettagli sulla storia di Saya, é ancora dubbioso sul fatto che stia facendo la cosa giusta e non riesce bene a capire i cambiamenti derivati dalla presenza di un nuovo elemento femminile. Tralasciando i personaggi secondari che non hanno molto senso di esistere tranne che per allungare la trama, i sentimenti che ci vengono proposti dall'opera sono duttili e genuini, i quali si discostano dalla strana comicità di un Jaku Chara Tomozaki kun per raccontarci un modo con cui una persona può risollevarsi dalle sue debolezze recondite e incominciare a provare benessere stando a contatto con qualcuno che la fa sentire libera e presente nel suo mondo.
Il design dei volti é molto pulito e accattivante, e somiglia a quello di Wokatoi e Adachi to Shimamura. Il tipo di grafica si mantiene costante a lungo termine, diventando uno dei pregi dell'anime che a mio parere può essere visto e pensato regolarmente come tutti gli altri. I preconcetti insinuati nella storia di sicuro andrebbero rivisti ma questo non vuole dire che tutto l'anime sia spazzatura; ci sta definirlo più che sufficiente ma di certo non é orribile come molti pensano. Di questo anime comunque se ne sentirà parlare perché ciò che succede a Saya é un tabu di fronte ai nostri occhi, pieno di controversie e fallaci illusioni.