Recensione
Sinceramente la reputo una della più grandi "Sole" (non come il corpo celeste, ma come suole, fregature (mannaggia a me che ci giro sempre intorno aggiungendo parole inutili al posto di essere diretto, come sto facendo anche con questa frase lol)).
Penso così perché ne avevo sentito parlare solo bene, ma a questo punto mi viene da dire che come spesso accade quando qualcosa è poco famoso viene elogiato esageratamente, perché in realtà è una romanzo (o web novel) totalmente anonimo, senza spunti interessanti, ma anzi con diverse cose che a conti fatto lo rendono anche peggiore del solo "anonimo e dimenticabile".
Ovviamente qualche spoiler c'è.
Partiamo dalla trama (aggiungo qualcosa a ciò che riporta la scheda di AC):
Wei WuXian si risveglia nel corpo di un uomo che a quanto pare si è sacrificato per riportarlo in vita. In questo nuovo corpo si ritrova, in un modo o nell'altro, a partire in un viaggio con Lan WangJi (nella vita precedente suo acerrimo nemico) che non conosce (forse si, forse no) la sua vera identità, per scoprire un mistero intorno ad un braccio (al resto del corpo mancante) demoniaco con un potere spirituale elevato. Da subito incontrano (introducendo così il personaggio) Jiang Cheng fratello adottivo di Wei WuXian, che odia a morte quest'ultimo e che anche lui non conosce (forse si forse no) l'identità di Wei WuXian, che però non entra nel duo.
Visto l'inizio, è normale capire che la storia si svolga su più livelli temporali: il presente in cui i due protagonisti svolgono "La quest del braccio demoniaco" e più flashback in cui ci verranno svelati tutti i motivi per cui Lan WangJi è il nemico di Wei WuXian, Jiang Cheng lo odia (e una marea di altre informazioni).
Nella linea passata il tutto parte da quando WeiWu Xian era solo un bambino pestifero, che faceva dispetti a Lan WanJi e voluto bene da Jang Cheng (che era solo un pelo invidioso di lui).
Il problema del romanzo volendo è tutto li, nei flashback. Infatti andando avanti scopriamo che Lan WangJi non è mai diventato suo nemico, Jang Cheng non ha nessuna ragione per il suo odio viscerale e Wei WuXian, che viene inizialmente raccontato come un demonio in terra, in realtà è un antieroe che non ha mai fatto niente di male, anzi.
Per essere più concreti, Wei WuXian tormentava (nel senso buone del termine) Lan WanJi (e continua a farlo nella linea temporale presente) ma era palese il fatto che fossero tra loro migliori amici e questa cosa non cambia mai.
Wei WuXian viene odiato da Jang Cheng (e dal resto del mondo) perché dopo una guerra passata decide di liberare degli schiavi innocenti che erano stati deportati in un campo di concentramento che sulla carta avevano combattuto contro di loro nella guerra. Sulla carta perché erano solo pedine, vecchi, bambini... Alcuni di loro avevano salvato Wei WuXian e Jang Cheng nella guerra, di fatto andando contro i loro stessi capi.
Insomma Jang Cheng inizia ad odiare visceralmente (prima gli voleva bene) Wei WuXian perché quest'ultimo salva degli schiavi innocenti che in passato hanno salvato la vita a Jang Cheng... c'è davvero altro da aggiungere?
Stessa cosa fa il resto del mondo.
Insomma, tutte le premesse dei primi capitoli vengono totalmente disilluse: Wei WuXian non diventa mai cattivo, Lan WangJi non diventa suo nemico e Jang Cheng... L'ho scritto sopra.
Insomma, l'autore mette un sacco di carne al fuoco, introducendo roba interessante, ma poi la cucina malissimo, facendo agire i personaggi solo come richiede la trama, perché aveva introdotto quello status quo e poi ci è arrivato, anche se per quello che era successo prima tutto ciò non aveva senso (sta roba viene rivelata sul finale).
Finita la parte da cui dipende principalmente il voto, passiamo brevemente al resto. Come detto, per tutto il resto il romanzo si può definire, nel bene o nel male, solo anonimo e dimenticabile, senza cime che facciano gridare a chissà cosa. I personaggi, come detto, agiscono solo per il ruolo che hanno nella trama, il cattivo fa il cattivo e cose così (sopra ho parlato solo dei principali, ma vale lo stesso anche per gli altri). La loro evoluzione è praticamente assente, visto che Wei WuXian parte come un anti-eroe e continua ad esserlo sempre, anche usando metodi demoniaci proibiti, non li usa per fare azione che potrebbero definirlo un villain (nonostante le premesse dicessero di si) e da adulto continua a comportarsi tutto sommato nello stesso modo in cui si comportava da bambino, senza una vera e propria evoluzione (o de evoluzione), magari una leggera maturazione rispetto alle parti in cui è un bambino, ma neanche quello.
Le tematiche sono totalmente dimenticabili. Diciamo che ci sono tutte le classiche tematiche che ci si aspetta di trovare in un fantasy orientale: la vendetta, l'ambizione, l'eroismo, il razzismo e in questo caso omosessualità, ma sono scritte in un modo molto superficiale, che quasi fa sembrare non ci siano. Mi spiego meglio: come detto, c'erano delle persone in un campo di concentramento, che Wei WuXian va a liberare. Questi si trovavano li perché erano dei Wen, diciamo si può questo sia legato al tema del razzismo, ma sembra quasi che non ci sia perché sono sempre personaggi ultra-secondari che sono in quel campo, non un principale che tramite i suoi pensieri ci comunica come si vive male, quanto è brutta la cosa, o altro. Wei WuXian arriva li e con un suo pensiero lungo una frase ci dice che questi lavoravano a qualcosa e questo è tutto. Quindi, come detto, è come se non ci fosse perché si risolve in due minuti. Stessa cosa la vendetta. Diversi personaggi vogliono vendicarsi, ma sono sempre altri ultra-secondari e il tutto ci viene raccontato nel giro di poche pagine quando va bene. Fa eccezione la (o forse meglio dire una) vendetta del protagonista e del fratello. Questa, ovviamente, ci viene raccontata dagli occhi (e soprattutto dai pensieri) dei personaggi principali ma anche qui, la cosa si risolve in un flashback di poche pagine, non è la loro ragione di vita o altro. Quindi si meglio, ma non eccellente...
Sorprendentemente anche la tematica dell'omosessualità è raccontata male. Uno si aspetterebbe che un personaggio etero che scopre di essere gay provi a rinnegare la cosa o altro, non ad accettarla come se niente fosse (da sottolineare che in quel mondo sono tutt'altro che accettati).
Un po' stesso discorso delle tematiche vale per il sistema magico. Questo è superficiale e per alcuni aspetti poco sensato. Superficiale perché non ci viene spiegato niente sul suo funzionamento. Per fare un esempio chiarificatore, il protagonista impara la coltivazione demoniaca quando viene abbandonato su una montagna. Tutta la parte dell'allenamento e sul come ha imparato a controllare i morti viene saltata a pari piedi (tra l'altro impiega solo un mese per imparare sta cosa... Boh). Poce sensato perché per esempio alcune volte vengono utilizzati dei simboli e delle melodie per utilizzare un incantesimo. Ora, è chiaro che secondo la logica più elementare, la magia sta in chi scrive il simbolo, non nel simbolo in se. E invece alcune parti (e altre no) fanno sembrare che sia il simbolo a creare la magia, ma questa cosa fa presuppore che se lo scrivesse uno senza poteri funzionerebbe. Insomma si entra spesso in contrasto per come viene scritto, quando è ovvio che il sibmbolo (o le note) è solo uno strumento per incanalare la magia.
Penso così perché ne avevo sentito parlare solo bene, ma a questo punto mi viene da dire che come spesso accade quando qualcosa è poco famoso viene elogiato esageratamente, perché in realtà è una romanzo (o web novel) totalmente anonimo, senza spunti interessanti, ma anzi con diverse cose che a conti fatto lo rendono anche peggiore del solo "anonimo e dimenticabile".
Ovviamente qualche spoiler c'è.
Partiamo dalla trama (aggiungo qualcosa a ciò che riporta la scheda di AC):
Wei WuXian si risveglia nel corpo di un uomo che a quanto pare si è sacrificato per riportarlo in vita. In questo nuovo corpo si ritrova, in un modo o nell'altro, a partire in un viaggio con Lan WangJi (nella vita precedente suo acerrimo nemico) che non conosce (forse si, forse no) la sua vera identità, per scoprire un mistero intorno ad un braccio (al resto del corpo mancante) demoniaco con un potere spirituale elevato. Da subito incontrano (introducendo così il personaggio) Jiang Cheng fratello adottivo di Wei WuXian, che odia a morte quest'ultimo e che anche lui non conosce (forse si forse no) l'identità di Wei WuXian, che però non entra nel duo.
Visto l'inizio, è normale capire che la storia si svolga su più livelli temporali: il presente in cui i due protagonisti svolgono "La quest del braccio demoniaco" e più flashback in cui ci verranno svelati tutti i motivi per cui Lan WangJi è il nemico di Wei WuXian, Jiang Cheng lo odia (e una marea di altre informazioni).
Nella linea passata il tutto parte da quando WeiWu Xian era solo un bambino pestifero, che faceva dispetti a Lan WanJi e voluto bene da Jang Cheng (che era solo un pelo invidioso di lui).
Il problema del romanzo volendo è tutto li, nei flashback. Infatti andando avanti scopriamo che Lan WangJi non è mai diventato suo nemico, Jang Cheng non ha nessuna ragione per il suo odio viscerale e Wei WuXian, che viene inizialmente raccontato come un demonio in terra, in realtà è un antieroe che non ha mai fatto niente di male, anzi.
Per essere più concreti, Wei WuXian tormentava (nel senso buone del termine) Lan WanJi (e continua a farlo nella linea temporale presente) ma era palese il fatto che fossero tra loro migliori amici e questa cosa non cambia mai.
Wei WuXian viene odiato da Jang Cheng (e dal resto del mondo) perché dopo una guerra passata decide di liberare degli schiavi innocenti che erano stati deportati in un campo di concentramento che sulla carta avevano combattuto contro di loro nella guerra. Sulla carta perché erano solo pedine, vecchi, bambini... Alcuni di loro avevano salvato Wei WuXian e Jang Cheng nella guerra, di fatto andando contro i loro stessi capi.
Insomma Jang Cheng inizia ad odiare visceralmente (prima gli voleva bene) Wei WuXian perché quest'ultimo salva degli schiavi innocenti che in passato hanno salvato la vita a Jang Cheng... c'è davvero altro da aggiungere?
Stessa cosa fa il resto del mondo.
Insomma, tutte le premesse dei primi capitoli vengono totalmente disilluse: Wei WuXian non diventa mai cattivo, Lan WangJi non diventa suo nemico e Jang Cheng... L'ho scritto sopra.
Insomma, l'autore mette un sacco di carne al fuoco, introducendo roba interessante, ma poi la cucina malissimo, facendo agire i personaggi solo come richiede la trama, perché aveva introdotto quello status quo e poi ci è arrivato, anche se per quello che era successo prima tutto ciò non aveva senso (sta roba viene rivelata sul finale).
Finita la parte da cui dipende principalmente il voto, passiamo brevemente al resto. Come detto, per tutto il resto il romanzo si può definire, nel bene o nel male, solo anonimo e dimenticabile, senza cime che facciano gridare a chissà cosa. I personaggi, come detto, agiscono solo per il ruolo che hanno nella trama, il cattivo fa il cattivo e cose così (sopra ho parlato solo dei principali, ma vale lo stesso anche per gli altri). La loro evoluzione è praticamente assente, visto che Wei WuXian parte come un anti-eroe e continua ad esserlo sempre, anche usando metodi demoniaci proibiti, non li usa per fare azione che potrebbero definirlo un villain (nonostante le premesse dicessero di si) e da adulto continua a comportarsi tutto sommato nello stesso modo in cui si comportava da bambino, senza una vera e propria evoluzione (o de evoluzione), magari una leggera maturazione rispetto alle parti in cui è un bambino, ma neanche quello.
Le tematiche sono totalmente dimenticabili. Diciamo che ci sono tutte le classiche tematiche che ci si aspetta di trovare in un fantasy orientale: la vendetta, l'ambizione, l'eroismo, il razzismo e in questo caso omosessualità, ma sono scritte in un modo molto superficiale, che quasi fa sembrare non ci siano. Mi spiego meglio: come detto, c'erano delle persone in un campo di concentramento, che Wei WuXian va a liberare. Questi si trovavano li perché erano dei Wen, diciamo si può questo sia legato al tema del razzismo, ma sembra quasi che non ci sia perché sono sempre personaggi ultra-secondari che sono in quel campo, non un principale che tramite i suoi pensieri ci comunica come si vive male, quanto è brutta la cosa, o altro. Wei WuXian arriva li e con un suo pensiero lungo una frase ci dice che questi lavoravano a qualcosa e questo è tutto. Quindi, come detto, è come se non ci fosse perché si risolve in due minuti. Stessa cosa la vendetta. Diversi personaggi vogliono vendicarsi, ma sono sempre altri ultra-secondari e il tutto ci viene raccontato nel giro di poche pagine quando va bene. Fa eccezione la (o forse meglio dire una) vendetta del protagonista e del fratello. Questa, ovviamente, ci viene raccontata dagli occhi (e soprattutto dai pensieri) dei personaggi principali ma anche qui, la cosa si risolve in un flashback di poche pagine, non è la loro ragione di vita o altro. Quindi si meglio, ma non eccellente...
Sorprendentemente anche la tematica dell'omosessualità è raccontata male. Uno si aspetterebbe che un personaggio etero che scopre di essere gay provi a rinnegare la cosa o altro, non ad accettarla come se niente fosse (da sottolineare che in quel mondo sono tutt'altro che accettati).
Un po' stesso discorso delle tematiche vale per il sistema magico. Questo è superficiale e per alcuni aspetti poco sensato. Superficiale perché non ci viene spiegato niente sul suo funzionamento. Per fare un esempio chiarificatore, il protagonista impara la coltivazione demoniaca quando viene abbandonato su una montagna. Tutta la parte dell'allenamento e sul come ha imparato a controllare i morti viene saltata a pari piedi (tra l'altro impiega solo un mese per imparare sta cosa... Boh). Poce sensato perché per esempio alcune volte vengono utilizzati dei simboli e delle melodie per utilizzare un incantesimo. Ora, è chiaro che secondo la logica più elementare, la magia sta in chi scrive il simbolo, non nel simbolo in se. E invece alcune parti (e altre no) fanno sembrare che sia il simbolo a creare la magia, ma questa cosa fa presuppore che se lo scrivesse uno senza poteri funzionerebbe. Insomma si entra spesso in contrasto per come viene scritto, quando è ovvio che il sibmbolo (o le note) è solo uno strumento per incanalare la magia.