Recensione
Recensione di GodspellTasha
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“Senpai ga Uzai Kouhai no Hanashi” è un classico anime di vita quotidiana con un titolo completamente errato; infatti significa “Il mio senpai è un rompiscatole”, ma non è così.
Vediamo protagonista Futaba Igarashi, una ragazza dalla statura incredibilmente bassa (tipo un metro e dieci), che si sta approcciando al mondo del lavoro; qui incontrerà il suo senpai (Takeda), il quale è alto due metri. Il senpai cercherà quindi di introdurla al mondo del lavoro per il bene dell’azienda, a volte dimenticandosi che la sua collega non fa le elementari, ma ha ventuno anni; per quanto Futaba non sopporti di essere trattata da bambina, sviluppa dei sentimenti nei confronti del suo senpai, il quale è sempre al suo fianco e cerca di aiutarla quando è in difficoltà, il che lo rende tutto fuorché “Uzai”.
Purtroppo quest’anime, come tanti altri di questo tipo, è mediocre, non va da nessuna parte e sembra che l’autore si crogioli nel brodo della mediocrità, non aggiungendo assolutamente nulla di suo alla serie; le gag saranno le classiche di ogni anime di vita quotidiana romantico, con sempre uno sguardo a questa differenza di altezza, Takeda che accarezza Futaba in testa, lei che fa l’arrabbiata, ma alla fine è contenta, ecc. Insomma, l’80% delle gag saranno sulla differenza dell’altezza e sul fatto che Futaba sembri una bambina delle elementari. Il resto dei personaggi poi è blando e grigio, abbiamo un tipo apatico che è interessato a una, ma non lo dà a vedere, la classica amica di infanzia di Futaba, gente che è innamorata tra di loro ma che, per tutta la serie, si comporta come se fossero solo amici, insomma, classiche cose.
Purtroppo il finale è scadente, come prevedibile non c’è nessuna confessione o altro, i personaggi secondari sono lasciati a loro stessi, e potrebbe tranquillamente essere l’episodio 5, tanto che è simile agli altri.
In conclusione, non consiglio la visione di questo anime, a meno che non si abbia proprio nulla da fare; l’anime potrebbe essere carino, ma sembra che l’autore abbia preso una puntata a caso da serie di vita quotidiana romantiche e l’abbia copiata di sana pianta, non c’è niente che non sia già visto; il finale è super-aperto, e onestamente dubito in una seconda stagione (che anche se ci fosse, non credo avrebbe nessun sviluppo). Un 6, ad essere veramente gentili.
Vediamo protagonista Futaba Igarashi, una ragazza dalla statura incredibilmente bassa (tipo un metro e dieci), che si sta approcciando al mondo del lavoro; qui incontrerà il suo senpai (Takeda), il quale è alto due metri. Il senpai cercherà quindi di introdurla al mondo del lavoro per il bene dell’azienda, a volte dimenticandosi che la sua collega non fa le elementari, ma ha ventuno anni; per quanto Futaba non sopporti di essere trattata da bambina, sviluppa dei sentimenti nei confronti del suo senpai, il quale è sempre al suo fianco e cerca di aiutarla quando è in difficoltà, il che lo rende tutto fuorché “Uzai”.
Purtroppo quest’anime, come tanti altri di questo tipo, è mediocre, non va da nessuna parte e sembra che l’autore si crogioli nel brodo della mediocrità, non aggiungendo assolutamente nulla di suo alla serie; le gag saranno le classiche di ogni anime di vita quotidiana romantico, con sempre uno sguardo a questa differenza di altezza, Takeda che accarezza Futaba in testa, lei che fa l’arrabbiata, ma alla fine è contenta, ecc. Insomma, l’80% delle gag saranno sulla differenza dell’altezza e sul fatto che Futaba sembri una bambina delle elementari. Il resto dei personaggi poi è blando e grigio, abbiamo un tipo apatico che è interessato a una, ma non lo dà a vedere, la classica amica di infanzia di Futaba, gente che è innamorata tra di loro ma che, per tutta la serie, si comporta come se fossero solo amici, insomma, classiche cose.
Purtroppo il finale è scadente, come prevedibile non c’è nessuna confessione o altro, i personaggi secondari sono lasciati a loro stessi, e potrebbe tranquillamente essere l’episodio 5, tanto che è simile agli altri.
In conclusione, non consiglio la visione di questo anime, a meno che non si abbia proprio nulla da fare; l’anime potrebbe essere carino, ma sembra che l’autore abbia preso una puntata a caso da serie di vita quotidiana romantiche e l’abbia copiata di sana pianta, non c’è niente che non sia già visto; il finale è super-aperto, e onestamente dubito in una seconda stagione (che anche se ci fosse, non credo avrebbe nessun sviluppo). Un 6, ad essere veramente gentili.