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Difficile aggiungere qualcosa a quanto già scritto dai più.
Ho deciso di esprimere anche la mia opinione, poiché in quest'annata infausta ho avuto modo sia di rileggere il manga che di riguardare l'anime. Nonostante il tempo passato dall'ultima volta, diversi anni fa, resto ancora colpito dal misto di forti emozioni e dal senso di malinconia che "Maison Ikkoku" trasmette giunti in fondo: quest'opera porta inevitabilmente ad appassionarsi, immedesimarsi, gioire e soffrire insieme a Godai e Kyoko, neanche fosse Bastian che legge "La storia infinita".
In definitiva, questa è l'opera della Takahashi meglio riuscita, seppur meno pompata di altre, è e sempre sarà uno splendido rubino incastonato negli anni '80 del secolo scorso, ma che si conserva magicamente decennio dopo decennio.

Consigliato ai romanticoni di ieri, di oggi e domani.